Il generale ha detto che la sua presenza lì serviva a dare sostegno morale alle truppe che saranno sul campo durante le operazioni di implementazione della Zona di Sicurezza, progetto ancora da applicare, ma su cui esiste l’accordo nel Pannello del Dialogo dei negoziatori del governo e di MARA Patani, organizzazione che raccoglie le organizzazioni separatiste storiche Malay Patani della regione.
L’insorgenza separatista armata nel lontano meridione thai venne alla superficie negli anni 60 per tornare oscura alla fine degli anni 80. Il conflitto è ricomparso a metà del 2001 ma è stato riconosciuto ufficialmente solo il 4 gennaio 2004, quando decine di insorgenti attaccarono un battaglione dell’esercito a Narathiwat rubando oltre 300 armi.
Un gruppo che domina il campo oggi è il Barisan Revolusi Nasional, BRN, Fronte nazionale rivoluzionario che controlla virtualmente tutti gli insorgenti del Profondo meridione thailandese.
BRN si rifiuta di appoggiare i colloqui in corso tra Thailandia e MARA Patani e chiede che qualunque negoziato deve essere mediato da membri della comunità internazionale secondo le pratiche migliori internazionali.
In un gesto di buona volontà del BRN verso le parti dell’iniziativa, il gruppo ha detto che avrebbe osservato il cessate il fuoco nel distretto di Cho Airong. Sono passate varie settimane da quando i suoi combattenti hanno interrotto gli atti di violenza a manifestare questo gesto di buona volontà.
“Ci è stato detto di trattenerci dal portare avanti attacchi nel distretto di Cho Airong” ha detto una fonte del BRN.
Finora i membri del BRN hanno mantenuto la loro parola. Non significa però che terminano la loro campagna di attacchi violenti in altre parti della regione. Ci sono quasi 40 distretti nel profondo meridione thailandese dove, dal gennaio 2004, quasi 7000 persone sono state uccise dalla violenza legata all’insorgenza
La visita di Chalermchai a Cho Airong aveva un significato simbolico. Secondo un ufficiale militare che monitora il conflitto e i colloqui di pace, era un messaggio a MARA Patani per dire che la Thailandia è ancora impegnata in questa iniziativa di pace nonostante l’assenza di appoggio e partecipazione del BRN.
Bangkok comprende molto bene che MARA Patani si è innervosita per la dichiarazione unilaterale di Prayuth Chanochoa il quale annunciava che il distretto di Cho Airong era stato designato per essere una Zona di Sicurezza.
I ribelli speravano in un annuncio più formale che riflettesse l’importanza di quello che consideravano un progresso di qualche importanza.
Non è chiaro se Prayuth abbia infranto il protocollo per scelta o per superficialità.
Comunque Bangkok non ha mai digerito l’idea di dare a MARA Patani o ad una qualunque identità separatista del meridione Malay una qualche legittimazione o riconoscimento se non fosse costretta.
Il fatto che il governo abbia mandato un gruppo di negoziatori per incontrarli è la sola legittimazione che danno.
Per il BRN, zone di sicurezza o meno, le cose non cambiano. Esattamente il giorno prima del Ramadan, i militanti hanno attaccato quattro postazioni militari ed una stazione di polizia nei distretti di Krong Pinang e Yaha nella provincia di Yala.
Il 20 maggio militanti del BRN hanno fatto scoppiare una serie di bombe, piccole e senza frammenti, in modo simultaneo in oltre 20 ATM della regione. Non sembra che denaro o feriti fossero il loro scopo.
Tutti gli attentati furono fatti nelle aree centrali e in molti casi vicino a posti di sicurezza del governo e fatti in modo contemporaneo mezzora dopo l’interruzione giornaliera del digiuno, quando le strade erano libere.
Molti osservatori hanno concluso che gli attacchi volevano rispondere alla disputa tra insegnanti ed un gruppo di cittadini musulmani della Anuban Pattani (Elementary) School per il divieto del copricapo islamico hijab per gli studenti musulmani.
Le fonti dell’insorgenza però hanno detto che quegli attacchi volevano ricordare al governo thai che non avevano dimenticato il massacro di Tak Bai del 2004, quando 78 dimostranti malay musulmani morirono soffocati dopo essere stati fatti accatastare l’uno sull’altro sui mezzi di trasporto dell’esercito. Sette erano stati uccisi sul sito della protesta.
L’incidente ebbe luogo ad ottobre di quell’anno ed era il Ramadan, il mese sacro islamico che segue il calendario lunare. L’incidente radicalizzò una nuova generazione di militanti separatisti divenendo parte della narrazione dell’insorgenza.
Cosa ne sarà di Zamzamin?
Nel frattempo in Malesia, in Thailandia e dovunque le parti in dialogo attendono con ansia quale sarà la prossima mossa di Kuala Lumpur (alla luce del nuovo governo di Mahathir uscito dalle ultime elezioni, NdT).
Molti credono che Ahmad Zamzamin bin Hashim, il facilitatore designato per il processo di pace in corso, sarà sostituito col cambio di governo in Malesia. Zamzamin era considerato troppo strettamente legato al vecchio premier Najib Razak.
Fonti del BRN hanno detto che non importa se Zamzamin resta o abbandona, perché il fondamento di questa iniziativa di pace non è mai stato buono. Oltr al fatto che l’attore maggiore non è al tavolo, la Thailandia non è stata mai interessata ad affrontare la causa radicale del conflitto.
Le fonti del BRN dicono che i loro capi neanche considerano di negoziare con i Thailandesi finché i loro negoziatori e la loro ala politica non saranno pronti e addestrati.
Alcuni nei circoli politici thailandesi credono che si dovrebbe prendere in considerazione l’idea di internazionalizzare il processo se comporta la partecipazione del BRN.
Ma se resta capo negoziatore per la Thailandia il generale Aksara Kerdpol con Zamzamin facilitatore designato, si può essere certi che il BRN continuerà a non voler essere coinvolto nei colloqui di pace.