IN un’intervista a South China Morning Post Mahathir ha fatto conoscere i nuovi termini per migliorare le relazioni bilaterali dopo il diffuso scontento per il modo troppo liberale in cui il predecessore sconfitto Najib Razak ha gestito i progetti cinesi che offrono poco valore aggiunto agli attori malesi.
Questo giunge all’indomani di una storica vittoria elettorale della sua coalizione Pakatan Harapan che ha cacciato dal potere il blocco del BN.
In quella campagna elettorale Mahathir aveva spesso accusato con forza Najib di aver venduto il paese alla Cina in cambio di un aiuto per sistemare i debiti derivanti dallo scandalo miliardario del 1MDB. Ora si ha comunque una visione leggermente diversa delle opinioni di Mahathir sulla Cina.
Najib ha negato quelle insinuazioni di Mahathir ma è attualmente sotto inchiesta e sarà probabilmente indagato.
Najib è considerato come il premier che ha portato il proprio paese più vicino alla Cina negli ultimi anni del suo premierato divenendo uno dei maggiori beneficiari di investimenti cinesi legati alla “nuova via della seta” con investimenti da 34 miliardi di dollari di contratti.
Anche Mahathir dice di volere buoni legami con Pechino e accetta qualunque investimento estero che fa crescere l’occupazione, che trasferisca valore aggiunto e allarghi il mercato ai prodotti malesi.
Il politico esperto, per aver già guidato la Malesia fino al 2003, ha detto che queste sono le ragioni per cui ha accettato le idee del miliardario cinese Jack Ma Yun, che è il primo imprenditore cinese ad incontrare nel suo secondo premierato, per il trasferimento di tecnologie che offre.
La sua posizione critica verso accordi sostenuti dalla Cina poco favorevoli agli interessi malesi e troppo costosi non implicano un’ostilità verso Pechino, con cui costruì nel passato buone relazioni.
“Talvolta diventiamo un portavoce per la Cina perché dovunque vada la gente mi chiede cosa ne penso della Cina, se non ho paura della Cina” dice Mahathir nell’intervista. “Rispondo che non c’è nulla di cui aver paura. Siamo vicini da 2000 anni e non ci hanno ancora conquistato… Considero la Cina come un buon vicino ed anche un grande mercato per tutto quello che produco, La Malesia è un paese che fa commercio. Abbiamo bisogno di mercati e quindi non facciamo lite con i grandi mercati”
Ma sotto il suo governo non saranno approvati accordi poco chiari, ha tenuto a chiarire Mahathir.
Il progetto usato da Mahathir contro Najib è il Collegamento Ferroviario della Costa Orientale da 14 miliardi di dollari che collegherebbe la costa povera dell’est con Kuala Lumpur che Najib ha dato senza alcuna offerta alla China Communications Construction Company. Il progetto comporta prezzi elevati e le imprese avrebbero trovato il 100% della forza lavoro e del materiale in Cina, come è stato il caso di tanti altri progetti ferroviari più piccoli.
“Quando coinvolge contratti con la Cina, col prestito di somme enormi da parte cinese, e il contratto va alla Cina e i contraenti preferiscono usare i propri lavoratori dalla Cina, usare tutte le importazioni dalla Cina, persino i pagamenti non sono fatti qui ma in Cina.. è un tipo di contratto che non mi piacciono” ha detto Mahathir.
Un altro progetto enorme di sviluppo fondiario è Forest City, progetti di sviluppo misti da 100 miliardi di dollari che prevedono la costruzione di isole artificiali nello stato di Johor vicino Singapore.
Le unità immobiliari da costruire nel progetto, una Joint Venture tra il Monarca dello stato Johor e l’impresa malese Garden Holdings, secondo Mahathir non sono alla portata della maggioranza dei malesi e destinati ad essere popolati da cinesi facoltosi. Cosa simile sarebbe se gli investimenti provenissero da altri paesi del mondo.
“Enormi numeri di immigrati stranieri non li accetterebbero nessuno, di certo non la Malesia”.
Questo però secondo Mahathir non vuole sminuire il proprio sostegno al progetto della Nuova Via della Seta di Xi Jinping, a cui in un certo modo si sente partecipe e che ha continuato a sostenere.
Secondo Mahathir è stato positivo che si sia incluso un elemento di mare al progetto complessivo cinese perché sostiene lo sviluppo dei porti in tutta l’Asia.
Il premier malese ha espresso la propria fiducia che “non è nelle intenzioni di Xi Jinpeng impedire ad altre navi di passare attraverso lo Stretto di Malacca e il Mare Cinese meridionale.
Un esempio di investimenti cinesi apprezzabili e da accettare sono quelli proposti dal miliardario cinese di Alibaba Jack Ma Yun, il quale fu nominato da Najib nel 2016 come consigliere sull’economia digitale.
Nell’incontro con Mahathir il miliardario cinese ha sottolineato l’obiettivo di Alibaba di intensificare il trasferimento di valore aggiunto in Malesia ed altri mercati dove Alibaba lavora.
“Il suo modo di parlare e presentare il tutto è molto diverso dagli altri investitori cinesi che vogliono solo un contratto qui senza neanche prendere i nostri lavoratori importati anche dalla Cina”.
Mahathir ha anche parlato di un suo vecchio progetto Multimedia Super Corridor con cui si voleva sfruttare nel 2000 il nascente interesse per la tecnologia dot-com e che era conosciuto da Jack Ma Yun. Il progetto poi svanì trasformandosi in progetto di sviluppo edilizio.
“Non è più una IT City. Vogliamo riportarla e con l’aiuto di investitori cinesi come Jack Ma riusciremo a riportare indietro l’idea che il Multimedia Super Corridor il luogo dove nuove idee, innovazioni si portano avanti nel campo della IT e dell’elettronica”
La stessa idea del capo di Alibaba di uno sviluppo rurale che aiuti i bambini a stare a scuola e a creare una società senza contanti per eliminare la corruzione si adatterebbe bene alla Malesia.
La stessa idea di visitare i luoghi di Jack Ma affascina il vecchio capo malese.
“Devo vedere perché posso imparare molto da lui. Non provo paura della Cina perché .. non ci hanno mai conquistato. Ma penso che proveremo a migliorare le buone relazioni con la Cina.”
Zuraidah IbrahimBhavan Jaipragas, SCMP