Un pacco contenente una bomba abbandonato è esploso tra la folla durante la festa della cittadina di Isulan, provincia di Sultan Kudarat il 28 agosto scorso. Tre persone sono morte (una solo al momento dello scoppio) ed una quarantina di feriti, tra cui una donna ed un bambino di sette anni.
La bomba sarebbe scoppiata al passaggio di un camion militare che sarebbe stato l’oggetto dell’attacco.
E’ l’ultima di una serie di attentati mortali a colpire Mindanao questo anno a dimostrare la tattica attuale dei gruppi legati all’ISIS dopo la battaglia di Marawi.
L’esplosione ad Inulan è accaduta un mese dopo la prima autobomba della storia filippina a Basilan che fece undici morti. L’attentato (NdT L’auto che era guidata da un combattente straniero marocchino e si crede che il materiale esplodente provenisse da Sabah) è stato poi rivendicato dal ISIS.
Anche questa bomba secondo un gruppo di intelligence USA sarebbe stato rivendicato dal ISIS: “La provincia dell’Asia Orientale del califfato islamico ha rivendicato le bombe contro i soldati filippini a Sultan Kudarat”.
Cosa simile ha detto Mohaquer Iqbal del MILF che ha ricordato il modo in cui è stato portato avanti l’attacco.
“Stiamo validando l’idea ma la probabilità che dietro questo attacco ci sia il BIFF ed il gruppo Dawlah Islamiyah-Abu Turaifie è molto alta” ha detto il generale Sobejana della sesta divisione di fanteria che opera nell’area.
Ma deve importare questa distinzione? Turaifie è un comandante di una fazione del BIFF che ha promesso fedeltà al ISIS. Si ricorda che il BIFF si formò da fuoriusciti del MILF.
Il nome di Turaifie, conosciuto anche come Esmail Sheikh Abdulmalik, compare anche nella richiesta di Duterte al Congresso filippino affinché rinnovi l’estensione della legge marziale a Mindanao. Turaifie sarebbe secondo quanto scritto d Duterte il possibile successore di Isnilon Hapilon.
Il generale Carlito Galvez ha ammesso che ISIS resta la pù grossa minaccia alla sicurezza nelle FIlippine un anno dopo la morte di Isnilon Hapilon a Marawi.
“Ma minaccia maggiore che abbiamo ora è davvero ISIS” ha detto il generale riferendosi al gruppo Maute e al BIFF a Mindanao Centrale ed Abu Sayaff a Mindanao occidentale durante un audizione del congresso sui finanziamenti.
A dire il vero i militari filippini hanno sempre cercato di minimizzare l’influenza ISIS e trattano la questione come se si trattasse di una minaccia convenzionale.
Come si spiegano questi segnali confusi? La difesa insiste sempre sulla sconfitta dei gruppi armati locali sul campo di battaglia di Mindanao, che non sarebbero capaci di montare un assedio grande come quello di Marawi.
Le bombe mortali dell’ultimo anno ci sono state e sono attacchi che possono essere portati avanti da individui solitari. Ma secondo il ministro della difesa Lorenzana non ce ne sono molti rimasti in giro.
I militari sostengono di essere stati quasi sul punto di prevenire l’attacco ad Inulan perché i militari arebbero individuato e affrontato i presunti militanti in base al loro comportamento sospetto. Ma i militanti sono comunque riusciti a fare esplodere l’ordigno prima di scappare.
I militari del posto avevano informazioni di attacchi con oggetti esplodenti improvvisati mirati su di loro ma si attendevano che sarebbero accaduti nella provincia vicina di Maguindanao.
Secondo i militari la bomba è stara fatta esplodere al passaggio di un mezzo militare che ha avuto quasi una funzione di assorbire molte delle schegge ed impedire così perdite maggiori di vite umane.
Quando a Lamitan è esplosa l’autobomba che fece undici morti e che era guidata da un combattente marocchino, l’ISIS rivendicò l’attacco come attacco suicida. Ma i militari agendo quasi di istinto sminuirono il ruolo del ISIS lì attribuendo l’attacco ad una fazione di Abu Sayaff guidata da Furuji Indama che ha anche lui promesso fedeltà al ISIS.
A Lamitan sono state mostrate le capacità sofisticate di costruzione di bombe” ha detto Galvez durante l’audizione al Congresso.
Le indagini hanno detto che la bomba al nitrato per Lamitan fu messa su in quattro ore. “L’hanno fatta verso le 9 di sera e l’hanno impiegata all’una di notte”
Si crede che l’obiettivo fosse una parata a Lamitan ma che la bomba fosse stata fatta esplodere prematuramente quando l’auto fu fermata al posto di blocco.
A gennaio 2018 sono state denunciate altre 3 bombe, mentre sono state sventate varie altri casi di oggetti esplodenti improvvisati.
Si ritiene che molte di queste bombe siano state messe su da persone addestrate dal terrorista malese Zulkifli bin Hir or Marwan ucciso a Mamasapano nel 2015, e che siano arrivati nuovi finanziamenti dal ISIS per l’occorrenza.
Lo stesso Sobejana sembra sia sfuggito ad un attacco potenziale a giugno 2018 quando i suoi uomini scoprirono vari oggetti esplodenti improvvisati lungo il percorso del suo convoglio.
Questa situazione pone delle domande su quanto sia stata efficace la legge marziale a Mindanao, ora che Duterte ha richiesto una nuova estensione.
Per il senatore Panfilo Lacson la situazione “suggerisce che né la legge marziale né la legge organica di Bangsamoro possono garantire la pace a Mindanao”
“Le forze di sicurezza sul terreno dovrebbero dare uno sguardo serio alle loro strategie di sicurezza specialmente nel meridione e provare a cambiare quel circolo vizioso di parlare di pace con un gruppo tribale mentre ci si aliena gli altri”
A Mindanao la legge marziale vige da oltre un anno da quando Duterte la dichiarò a maggio 2017 per essere estesa dal congresso fino a dicembre 2018.
Dopo le ultime bombe come quelle di Sultan Kudarat si parla di una nuova estensione della legge marziale sostenuta da vari alleati dello stesso Duterte.
Carmela Fonbuena, Therappler