Eppure questi sviluppi in questo campo richiedono l’attenzione. La decisione del re di mandare via i vecchi membri del Consiglio della Corona vicini al padre Re Bhumibol, l’aver tolto il potere al suo presidente, il generale Prem Tinsulandonda, come anche la nomina dei suoi fidi confidenti a nuovi consiglieri indicano che, più che mero processo, sono parte della accumulazione crescente del potere politico del nuovo re Maha Vajiralongkorn o Re Rama X.
Per sua natura il Consiglio della Corona è un corpo consultivo e di implementazione che serve il re. Ad un livello più profondo, comunque, rappresenta una funzione di potere dominante nella politica, come lo si può notare dalla sua creazione nel 1874 durante il regno di Chulalongkorn. Il Re istituì il Consiglio della Corona, i cui membri erano reclutati dal Consiglio dello Stato, fondato anche nello stesso anno, per spezzare il potere di Chaophraya Si Suriyawongse. Quindi tradizionalmente si è assegnato al Consiglio della Corona un potere politico per antonomasia; il significato di questo ruolo era notevolmente cresciuto durante il regno del compianto Re Bhumibol.
Senza ombra di dubbio, il Consiglio della Corona è parte integrante della monarchia. Quando Re Bhumibol intraprese il progetto di una vita di trasformare una monarchia sull’orlo dell’estinzione nell’istituzione più potente del paese, fu anche elevata la posizione del Consiglio della Corona.
Come dice Paul Handley nel suo libro influente sulla monarchia:
“Il Consiglio della Corona nell’era moderna è qualcosa di più di una Royal Interests Section, che non solo raccoglie informazioni per il Re ma lavora anche attivamente per difendere la monarchia e propagare il suo messaggio”.
Con la benedizione reale, il Consiglio della Corona è emerso come un’entità autorevole che lavora al di fuori del quadro costituzionale per competere con altri gruppi dell’elite pe il potere amministrativo e politico. Abbastanza spesso ha protetto con fierezza i propri interessi nel nome della salvaguardia della monarchia, illustrando così la natura codipendente della relazione. Per esempio, la legge di lesa maestà è diventata un’arma per minare i nemici del trono e del Consiglio della Corona.
E’ importante però riconoscere come non sia un’entità monolitica. C’erano fazioni dentro il Consiglio che costruivano differenti tipi di relazioni con gli altri centri di potere fuori della loro rete.
I vari colpi di stato hanno rafforzato negli anni la partnership tra il Consiglio della Corona e i militari. Il Consiglio della Corona giocava la propria parte nel sostenere i golpe del passato compreso il più recente del maggio 2014. Prem, nel dopo golpe, elogiò apertamente i golpisti per essere una forza che portava avanti la Thailandia. Questo sottolineava il ruolo per antonomasia del Consiglio della Corona come un motore dietro la politica thailandese.
Il fatto che Prem sia stato un generale gli ha permesso di stabilire un legame diretto con i militari. L’interesse del Consiglio della Corona e dei militari era allineato nella protezione del potere e della prerogativa reale.
Prem in particolare ha costruito una rete complessa di relazioni come un modo per santificare il potere reale al di sopra delle altre istituzioni al di fuori del quadro costituzionale. Nel suo chiaro intervento nella politica, Prem ha posto i suoi inferiori fedeli in posizione chiave della burocrazia e nell’esercito. Aveva influenza sul budget della difesa, e ha dominato la sicurezza nazionale e la politica estera e quindi il ministero degli esteri.
Il Consiglio della Corona sotto Prem sistemava i propri membri nei consigli di amministrazione del grandi conglomerati compresi la Bangkok Bank, Charoen Phokphand, il gruppo Boonrawd, ed il gruppo Charoen Siriwatanapakdi. Per esso, era essenziale toccare queste fazioni potenti come era permettere loro di entrare, quindi consolidare una rete di interdipendenza.
I forti legami del Consiglio della Corona con la burocrazia, i militari e gli affari circoscriveva effettivamente il potere e l’autorità del governo in carica.
Quando i capi politici come Chatichai Choonhavan, Thaksin Shinawatra e Yingluck Shinawatra vollero liberarsi di questa rete extra-costituzionale, si lanciò un golpe per colpire la loro chiara sfida.
Il gioco di potere del Nuovo Re
Quello però era il passato. Un fatto risaputo è che Vajiralongkorn non ama Prem, come scritto nelle fuoriuscite pagine di cablogrammi americani che rivelavano una visione priva di rispetto di Prem verso Vajiralongkorn. Invece di rimuovere Prem dalla presidenza del Consiglio della Corona Vajiralongkorn lo ha privato del potere.
Vajiralongkorn, per esempio, si rifiutò di firmare la costituzione stesa dai militari finché non si fecero cambiamenti agli articoli sulla autorità del re. Vajiralongkorn può ora risiedere a Monaco in Germania, per un periodo più lungo senza per questo dover nominare un reggente per presiedere agli affari reali per suo conto.
In altre parole non ha bisogno di affidarsi a Prem quando si trova a Monaco.
Il 2 ottobre, Vajiralongkorn ha aggiunto altri tre consiglieri della Corona al suo gruppo: Amphon Kittiamphon, attuale consigliere del Primo Ministro Prayut Chan-o-cha; il Generale Chalermchai Sidhisart, già comandante dell’esercito e il Maresciallo d’Aviazione Chom Rungsawang, già comandante della Air Force.
Quest’ultima mossa la si può guardare come un disegno di Vajiralongkorn nel rafforzare la propria posizione politica istituendo un nuovo gruppo fidato per sostituire il vecchio, il gruppo che ha i suoi legami con gli attuali uomini forti militari.
Di recente fu emanata un’altra legge sulla proprietà del ricco Ufficio delle Proprietà della Corona. Il cambiamento legale significava che le proprietà della Corona sono diventate di proprietà del re con gli investimenti di ufficio che sono fatti a nome di Vajiralongkorn.
Non è conoscenza pubblica l’esatto ammontare delle proprietà, ma il giornale Forbes valutò le azioni e proprietà ed altri investimenti in oltre 30 miliardi di dollari nel 2012.
Vajiralongkorn chiaramente ha consolidato il suo potere, politico e finanziario, con o senza l’aiuto del Consiglio della Corona. Di conseguenza cosa forse assistiamo è discutibilmente il fatto che questa è la prima volta dal 1932 dove un nuovo re thailandese detiene più potere formale dei suoi predecessori.
Prima della morte del padre, molti predicevano che Vajiralongkorn, visto come privo di autorità morale, sarebbe potuto diventare un re debole. Sta dimostrando velocemente che si sbagliano.
Pavin Chachavalpongpun, Thediplomat