Le forze di sicurezza che combattono i gruppi militanti legati al Califfato Islamico hanno un’altra battaglia da combattere nell’inquieta regione di Mindanao contro il rinnovato Nuovo Esercito Popolare, NPA, braccio armato del Partito Comunista Filippino.
Gli analisti sostengono che NPA sta accrescendo la sua influenza mentre la povertà abietta e le operazioni militari che hanno cacciato dalle case moltissimi civili li spingono tra le braccia dell’insorgenza comunista.
La ripresa dell’insorgenza giunge nel momento in cui i militanti dello stato islamico cominciano a radicarsi a Mindanao con una maggiore minaccia alla sicurezza nelle Filippine Meridionali.
«La radicalizzazione a causa dell’evacuazione forzata di tante persone, particolarmente delle popolazioni indigene, è una forza di spinta nel reclutamento a favore del NPA» dice Francisco Lara, consigliere di International Alert.
Il Partito Comunista Filippino si formò nel 1968 e il suo braccio armato NPA si formò l’anno seguente.
Secondo Luke Lischin, ricercatore ed assistente al National War College di Washington DC, tutti i fattori che spingevano cinquanta anni fa ad unirsi alla guerriglia sono vivi ancora oggi.
«Molti fattori storici che spingevano al reclutamento nel NPA restano funzionanti oggi come la diffusa povertà e la forte disparità di guadagni, lo sfruttamento del suolo, lo sfruttamento del lavoro, gli abusi dei diritti umani, la marginalizzazione politica e la discriminazione nelle aree rurali ed altro.» dice Luke Lischin.
«Inoltre Duterte si è espresso favorevolmente per il bombardamento delle popolazioni indigene che sosterrebbero i ribelli, e porta avanti arresti di massa dei membri del CPP».
La distruzione portata dalla controinsorgenza a Mindanao ha portato ad un massiccio esodo di civili aggravata da una crisi di approvvigionamento del riso.
Lischin ha anche indicato che il numero di attacchi del NPA è schizzato dai 60 nel 2016 ai 260 nel 2017 con 281 persone uccise o ferite lo scorso anno.
Ha messo in guardia sulla possibilità che NPA possa porre una minaccia maggiore del ISIS.
«Il califfato islamico nelle Filippine è organizzato male e diviso in fazioni che limitano la loro abilità ad organizzarsi; per un certo periodo i fratelli Maute e Isnilon Hapilon hanno fatto da capi capaci di riunire i gruppi differenti, ma ora il gruppo non ha capi del genere» dice Lischin.
Adbullah e Omar Maute guidarono un gruppo radicale di ex militanti del MILF e di combattenti stranieri, mentre Hapilon era un capo di Abu Sayaff. A maggio 2017 guidarono i militanti legati al ISIS in uno scontro durato cinque mesi a Marawi prima che furono uccisi insieme ad altre 1000 persone.
Lischin considera il rinnovato Nuovo Esercito Popolare NPA una forza molto più organizzata con un più forte comando militare e infrastruttura sociale e politica meglio strutturata rispetto all’ISIS. NPA inoltre esiste da cinquantanni ed ha una presenza che supera Mindanano.
«La minaccia della sicurezza posta dal ISIS resta reale nonostante la vittoria delle forze del governo a Marawi, ma è eclissata dall’insorgenza comunista per la portata e la vastità delle loro operazioni» ha detto Lara di International Alert.
Amy Chew, Channel News Asia