Gli indicatori che misurano l’azione di protezione, di restauro e uso sostenibile delle foreste e terre forestate sono elencati sotto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 15, SDG 15.
Mentre la deforestazione e il degrado del suolo forestato sono grandi questioni per la regione, è allarmante la condizione in un paese in particolare, l’Indonesia.
Uno studio portato avanti dalla Università del Maryland, Google, USGS e NASA guidati dal Global Forest Watch ha trovato che si sono persi tra il 2001 ed il 2016 oltre 227 chilometri quadri di copertura a foresta, un’area due volte la Corea del Sud.
La perdita di copertura a foresta della regione era condotta dalla domanda di risorse naturali e suolo per produrre alimenti ed altre merci. In Indonesia il fattore di traino principale della deforestazione è la pratica del taglia e brucia per la creazione di piantagioni di olio di palma.
Questa pratica è il fattore principale che genera la questione della foschia transfrontaliera che ha conseguenze su milioni di persone nella regione, Malesia, Indonesia e Singapore. Questo fattore è anche permesso per il governo debole e la cattiva applicazione della legge.
La gestione della foresta in tempo reale e il monitoraggio della deforestazione sono generalmente attaccate dall’informazione inaccurata, incompleta e datata. Quando si hanno i dati, come nel caso delle immagini satellitari della NASA, non sono ad una risoluzione o consistenza necessari per l’applicazione. Hardware necessario per trattare e vedere i dati sono troppo costosi per nazioni in via di sviluppo, organizzazioni di difesa e altri gruppi che ne avrebbero grande bisogno.
Attraverso la collaborazione di Google, UM, USGS e NASA, la piattaforma online del Global Forest Watch ha rilasciato una mappa globale delle foreste, il catalogo più grande per i dati di osservazione della terra, aggiornata quasi in tempo reale.
Al pari del progetto del genoma umano ma basato sugli ecosistemi terrestri, la mappa del GFW vanta una risoluzione abbastanza fine da individuare persino attività economiche agricole di piccoli proprietari. Fornisce dati e mezzi per monitorare foreste per organizzazioni libere e non profit, come anche la gestione della foresta e le agenzie di sicurezza nei paesi tropicali.
Olio di palma da terre non deforestate nei vostri prodotti.
Nonostante l’impegno a comprare solo olio di palma sostenibile, un’impresa media potrebbe non avere le capacità per farlo poiché la verifica dell’intera catena di rifornimento coinvolge centinaia di imprese di processo ed è troppo complessa.
Per assicurare che l’olio di palma necessario ad i prodotti non viene con la diffusa deforestazione, specialmente in Malesia ed Indonesia, l imprese possono usare le applicazioni per le Aree Prioritarie del GFW e Landscapes and Mills (PALM) Risk Tool.
Secondo quanto scrivono sul blog di GFW Sarah Lake e Octavia Payne, il PALM Risk Tool illumina i punti in cui le catene di rifornimento dell’olio di palma delle imprese sono più probabilmente associate con deforestazioni passate e potenzialmente future. L’informazione fornita dal PALM Risk Tool, sviluppata in collaborazione con Proforest e Daemeter, permette alle imprese di prendere decisioni informate su come ridurre ed eliminare olio di palma ricavato da aree di deforestazione.
Il PALM Risk Tool usa dati satellitari per misurare il rischio di deforestazione per quasi 800 frantoi oleari a cui posi di volta in volta si aggiungono altri nuovi.
Il mezzo analizza l’attività dei fuochi e la perdita di copertura arborea che avviene nel tempo e in panorami importanti ambientalmente come foreste vergini e terreni torbosi ricchi di carbonio nel raggio di 50 chilometri da ogni frantoio. Questa è infatti la distanza che il frutto può percorrere senza che vada a male. La posizione del rischio si basa su questi criteri.
“La deforestazione per olio di palma avviene tipicamente dove il suolo è ripulito per le piantagioni. Compagnie che identificano frantoi ad alto rischio nelle loro catene di rifornimento possono quindi fare altre ricerche, condurre prove sul campo e trattare direttamente con le piantagioni che riforniscono il frantoio per chiedere loro di cambiare le loro pratiche” spiegano Lake e Payne.
Quando il parlamento Europeo ha votato per il divieto di olio di palma per la produzione di biocarburante nell’Unione Europea per il 2020 nel tentativo di fermare la deforestazione delle foreste vergini principalmente in Malesia ed Indonesia, i governi importanti si sono opposti.
L’innovazione come la mappa globale delle foreste permette a tutti non solo di sostanziare le affermazioni ma anche di lavorare verso la riduzione dell’impato dell’olio di palma sugli ecosistemi.
E’ un’opportunità da cogliere.
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