Il provvedimento copre anche copre anche un aumento di pensione agli impiegati dello stato e prestiti a basso tasso per chi vuole comprare una casa.
Naturalmente i poveri accettano queste misure anche se sono solo per un periodo breve di tempo. Una delle misure è un nuovo sussidio per 14.5 milioni di persone che hanno la carta sociale. Dal prossimo mese fino a settembre 2019 i beneficiari avranno 500 baht al mese, 13 euro mensili.
Ci saranno sussidi mensili per un massimo di 230 baht e 100 baht per l’elettricità e l’acqua.
Il nuovo provvedimento copre anche i vecchi, compreso un beneficio di 1000 baht (26,5 euro) per le spese di viaggio per ospedali ed altri 400 baht per il pagamento degli affitti.
Lanciati nel 2017 la carta sociale mira ad aiutare chi guadagna poco che riceve da 200 a 300 baht al mese per i bisogni essenziali.
Il progetto chiamato da Prayuth il Regalo dell’anno nuovo per i poveri ha attirato le critiche di chi vede questi benefici come una tattica del regime militare per massimizzare il guadagno politico a favore proprio di Prayuth che mira al ritorno vittorioso dopo le elezioni prossime.
Non si capisce a cosa serva questo contante da misericordia se non si affrontano le cause radicali della povertà e diseguaglianza.
Perché il governo spende in modo così spensierato invece di investire in progetti sociali sostenibili nel lungo termine che si basi sul concetto di diritto e non di carità?
Sappiamo però che questo governo preferisce sempre somme veloci che garantiscono una veloce popolarità. Inoltre l’applicazione di questo schema significa che lo stato controlla ancora la finanza in modo tipicamente centralistico e burocratico.
Un primo esempio è la controversia sulla Copertura Sanitaria Universale, UHC, il solo schema di welfare sociale ben organizzato in Thailandia che dà accesso alla salute ad oltre 48 milioni di persone indipendentemente dal loro stato economico.
Dietro questo successo c’è il conflitto tra personale medico che sostiene o si oppone al progetto.
I primi che sostengono il progetto come è con il fondo del UHC allocato ad una organizzazione indipendente presieduto da un consiglio costituito delle parti come dottori, malati e gruppi della società civile, che controllano il sistema.
Chi si oppone sono i burocrati, quelli del ministero della sanità che preferiscono una dotazione finanziaria centralizzata.
Comunque quando i fondi alla salute erano gestiti dal ministero, l’accesso alla sanità era molto più limitato. Dottori più burocratici spendevano soldi per migliorare le loro strutture, mentre i poveri dovevano lottare per accedere ai servizi che erano offerti in modo caritatevole. UHC fece la differenza. Tuttavia alcuni burocrati del sistema sanitario cercano una diversa soluzione perché loro vogliono mantenere il potere.
Uno stato centralizzato è sinonimo di inefficienza e i burocrati cogliono sempre mantenere la loro presa. Allo stesso tempo non pensano mai a tagliare le differenza di stato. La situazione peggiora quando è coinvolta la corruzione.
Si consideri la scuola. Ci sono centinaia di programmi simili gestiti da differenti organizzazioni statali. Il ministero spende miliardi per dare borse di studio agli studenti poveri. Il ministero della cultura finanzia programmi di apprendimento per i giovani. Il ministero del Welfare paga altri programmi ai meno privilegiati. In molti casi questi progetti finiscono per essere eventi di pubbliche relazioni.
Se i ministri ponessero tutti questi fondi in un solo programma forse otterrebbero qualcosa. Forse la Thailandia potrebbe dare a tutti l’accesso fino all’università.
Centralizzazione a cui si somma la mancanza di buon governo è una maledizione nel paese. Non solo rende il welfar di lungo termine impossibile, ma lo rende soggetto alla corruzione.
L’appropriazione indebita di 88 milioni di Baht del fondo del ministero dell’istruzione per i bambini bisognosi è un caso lampante. Non si dimentichi il finanziamento alle mense delle scuole ed il programma di aiuto ai poveri e senza casa che sono sotto indagine.
Il paese ha bisogno di un sistema di welfare genuino con la partecipazione ed il controllo pubblico. Progetti di breve durata che permettano ai nostri capi di afferrare guadagni politici sono da rigettare.
Paritta Wangkiat, Bangkokpost.com