Da mesi il popolo di Singapore è stato tenuto all’oscuro a provare ad indovinare qualcosa sulla fondamentale transizione politica nel PAP, partito di azione popolare, che è il partito al potere da sempre nella ricca città stato.
Mentre alla fine si è cominciato a capire il probabile successore di Lee Hsien Loong, primo ministro e capo del PAP, la direzione politica del paese è ancora molto incerta tra vari segni di una crescente repressione sul dissenso.
L’attuale ministro delle finanze di Singapore Heng Swee Keat è stato nominato come primo assistente alla segreteria, un percorso chiaro al premierato quando Lee lascerà il potere, come ha fatto sapere lui stesso di volersi ritirare prima dei 70 anni.
Heng, burocrate di lungo corso che fu anche segretario personale di Lee Kuan Yew, fa parte della cosiddetta quarta generazione di leader del PAP, anche definita 4G, un riferimento alla presa ininterrotta del potere dal 1959.
Il nuovo comitato esecutivo eletto del PAP ha molti ministri 4G a sottolineare la transizione politica alla terza generazione di capi politici.
“L’ascesa politica di Heng la si può attribuire alla sua carriera perfetta nel settore pubblico e alla sua persona pubblica gradevole, la cui combinazione i suoi pari hanno forse consideratoil come la rappresentazione migliore del partito e del governo sotto la 4G” ha detto Eugene Tan professore di legge della Singapore Management University.
Appena dopo l’annuncio, i media principali fedeli al PAP si sono affrettati a mettere in luce le qualità positive di Heng citando “lo stile aperto e consultivo del suo comando” e la devozione al lavoro. Heng ha sconfitto il ministro dell’industria Chan Chun Sing, 49 anni, che era visto prima come il possibile successore.
Ma sull’etica stellare e sull’attitudine vincente di Heng non c’è unanime accordo tra gli analisti.
Michael Barr della Flinders University ed autore di libri sul Singapore, crede che Heng terrà per lo più in caldo la posizione finché Li Hongyi, figlio di Lee, cresce e decide di entrare in politica.
Li, che in precedenza aveva detto di non essere interessato a fare il premier, è stato in precedenza ufficiale dei militari di Singapore ed è attualmente vicedirettore della Agenzia Governativa della Tecnologia sotto l’ufficio del premier.
“Credo che Lee preferisca e scelga Heng su Chan proprio perché Heng è un candidato più debole e, anche più importante, il candidato più anziano” scrive Michael Barr in una mail. “Un Chan di robusta salute con capacità che migliorano velocemente di relazionarsi all’elettorato potrebbero andare bene per il ruolo per altri 20 anni. Sarebbe un’attesa troppo lunga per Li Hongyi. Un più anziano Heng, che non è un grande comunicatore e che ha già avuto problemi di salute, sarà più facile da mettere gentilmente da parte dopo una decina di anni, se non meno.”
Heng ebbe un ictus a maggio 2016 durante una riunione di governo ma si è ripreso bene.
Il possibile eventuale rientro di Li in politica è stata una nota dolente in uno scontro di potere all’interno della prima famiglia di Singapore nel 2017. I figli di Lee in quel tempo dissero che il premier e la moglie “avevano ambizioni politiche per il figlio Li Honglyi”.
Li rispose ad un ulteriore furore in una nota su Facebook: “Per quello che serve, non ho interesse nella politica”.
Oltre al dramma familiare, la transizione in atto ha acceso paure nei circoli della società civile di Singapore. Molti temono che si prepari una repressione sul dissenso per impedire la critica ed assicurare una transizione tranquilla per i capi del 4G.
Circolano voci a sottolineare queste preoccupazioni di elezioni veloci per il 2019 mentre quelle normali sarebbero previste per il 2021.
“Non solo il governo persegue e preme sul dissenso con denunce e abuso di potere e delle leggi, ma si avvantaggia della maggioranza parlamentare per far passare una legge che minaccia la libera espressione e costringe con l’intimidazione i gruppi della società civile a sottomettersi” ha detto Jolovan Wham ad Asia Times.
Wham è stato denunciato più volte per disprezzo della corte e di aver organizzato assemblee pubbliche illegali secondo leggi fortemente mantenute ed applicate contro chi tiene proteste senza un permesso della polizia.
Eugene Tan non è sicuro di una repressione imminente ma nota che “nelle transizioni politiche spesso si nota un picco della militanza e del dissenso verso i politici, un misurare la forza e andare oltre i limiti rispetto al futuro comando politico”
Aggiunge Tan: “Non ci dobbiamo sorprendere se il governo decidesse di eccedere e avere un approccio insensato verso quello che ritiene una condotta illegale. Ogni azione energica sarà accompagnata da una grande spiegazione delle ragioni e delle giustificazioni di quell’azione”
Questa giustifica è quello che si attende nel tormento legale contro The Online Citizen, TOC, uno dei migliori siti di notizie online di Singapore.
Il 20 novembre cinque poliziotti si sono presentati alla casa dell’editore Terry Xu con un mandato per sequestrare la sua proprietà nell’indagine in corso per diffamazione penale.
Tutto la sua attrezzatura elettronica è stata confiscata come prova nelle indagini. Le condanne per diffamazione penale comportano due anni di carcere e possibili multe.
Il presunto reato riguardava una lettera all’editore pubblicata a settembre su TOC in cui si accusava la guida politica del PAP di “sfregio della costituzione” e “corruzione ai livelli alti”, accuse che hanno toccato un nervo scoperto. L’autore della lettera è anche indagato.
L’IMDA, autorità dello sviluppo dei media dell’informazione e telecomunicazioni, ordinò a Xu di eliminare la lettera perché il contenuto era “proibito” in quanto “discutibile sulla base dell’interesse pubblico”. Sebbene Xu avesse adempiuto all’ingiunzione, l’agenzia fece ugualmente la denuncia.
Per Xu l’azione della polizia non si spiega solo con le possibili elezioni, ma anche con la legislazione sulle notizie false che l’amministrazione Lee è pronta ad introdurre e che si teme porterà ad ulteriore censura dei media.
“Perché questo accada, c’è bisogno di questi processi contro TOC, contro States Times Review, per The Indipendent Singapore, tutto per avere reati o un retroterra per giustificare il perché si ha bisogno di una legge sulle notizie false” ha detto Xu che is è riferito ad altri siti che sono caduti preda del governo o di suoi enti.
L’autorità monetaria di Singapore di recente ha denunciato il tabloid States Times Review per diffamazione penale.
NTUC Foodfare, gestita dalla governativa National Trades Union Congress, ha denunciato The Indipendent Singapore per diffamazione in articoli che pubblicò sugli operatori nei food court che la cooperativa gestisce.
Wham non vede di che gioire nella transizione politica del PAP verso i capi politici del 4G.
“Se si reprime la militanza, sarà accresciuta l’autocensura e sempre meno abitanti di Singapore saranno interessati a partecipare al lavoro dei diritti umani, a sostenere cause che interessa loro e ad unirsi ai partiti di opposizione”
“Questo è ciò che vuole proprio il PAP”
Kirsten Han, Asiatimes.com