La Thailandia sta per divenire il primo paese del Sud Est Asiatico a legalizzare la cannabis terapeutica, cosa che ha fatto brillare gli occhi a molti conoscitori in tutto il mondo.
Le autorità thai sperano che le varietà tradizionali del paese della cannabis, la sua più famosa erba thailandese e la sua esperienza nell’esportazione faranno del paese una centrale del mercato che sta esplodendo globalmente.
Il primo ministro autoritario Prayuth è così ottimista sulle prospettive del paese di diventare un hub della cannabis che il suo governo pensa anche ad usare i poteri straordinari per difendere i prodotti della cannabis thailandese dai rivali stranieri che hanno chiesto la licenza per avere spazio nel mercato domestico.
Ad ottobre l’Assemblea Legislativa Nazionale propose modifiche al ministero della salute per legalizzare la produzione di cannabis terapeutica e creare licenze per possesso e distribuzione. Le autorità preposte dicono alle loro controparti che a maggio il processo per legalizzare del tutto la cannabis terapeutica sarà completo.
Come la Francia per il vino o l’Iran per il pistacchio, la Thailandia entrerà nel mercato globale della cannabis con una reputazione buona per la sua qualità. Durante la guerra del Vietnam un ufficiale dell’amministrazione dei narcotici definì la cannabis thailandese come il “sigaro cubano del mondo della Marijuana”.
“La cannabis è il raccolto del futuro della Thailandia” ha detto il ministro del commercio Sontirat Sontijirawong ai media il mese scorso.
Il presidente della commissione del parlamento sulla sanità pubblica Jet Sirathraanon disse ad AFP quando fu introdotta la legalizzazione “Faccio questo perché è u’opportunità per i thailandesi. La Thailandia ha la migliore cannabis al mondo”
La Marijuana è illegale nel sudestasiatico, ma Canada, Uruguay e vari stati USA hanno legalizzato del tutto la droga ed altri paesi hanno aperto le porte alla cannabis terapeutica.
Si stima che il mercato per la cannabis terapeutica supererà i 55 miliardi di dollari per il 2025.
Negli anni 60 e 70, gli aficionados intessevano le lodi degli Stick Thailandesi, fiori di cannabis avvolti in foglie di cannabis infilati su pezzi di bambù per fare delle sigarette potenti.
La domanda portò ad un boom di richieste in alcune parti più povere del paese negli anni 70 e 80. Poi con l’avvento di leggi molto dure con l’avvento della guerra alla droga americana il boom si sgonfiò. La Cannabis resta illegale in Thailandia con condanne forti per possesso, vendita e traffico di cannabis.
Eppure la Thailandia permette che ogni mese si tenga a Koh Phangan un Full Moon Party, dove tantissimi giovani per lo più stranieri si ubriacano, fumano thai stick, si prendono estacy e danzano sulla spiaggia per tutta la notte. Nelle città si vocifera di feste nascoste in residenze lussuose dove stranieri residenti nel paese e ricchi thai fumano cannabis e si ubriacano con liquori costosi mangiando alimenti delicati mentre discutono di affari.
In alcuni centri di intrattenimento dove è permesso di fumare fuori spesso si sente occasionalmente l’odore della cannabis. Nelle stradine sul retro, talvolta semplici lavoratori si scambiano una sigaretta alla cannabis mentre attendono di spostare sacchi di riso o materiale di costruzione. ..
In preparazione per la legge di legalizzazione della cannabis terapeutica l’Organizzazione Farmaceutica del Governo ha investito 3 milioni di euro per creare piantagioni da ricerca e sviluppo. Si parla apertamente dei benefici medici della cannabis facendo conto su una tradizione lunga. La Cannabis era usata come rimedio popolare per emicrania, malaria e antidolorifico per le nuove mamme.
“Moriranno persone se non si permette l’uso della cannabis a scopo medico per salvare vite umane” ha detto Sophon Mekthon dell’Organizzazione Farmaceutica del Governo.
Il governo militare di Prayuth osserva il processo legislativo ma dice di voler proteggere le licenze prima di cambiare la legge del 1979 e legalizzare la cannabis terapeutica.
Prayuth ha invocato un articolo della costituzione del 2014 in cui si dà il potere assoluto per mantenere la sicurezza, bloccare le minacce all’economia nazionale e controllare situazioni dentro e fuori la Thailandia.
I produttori thailandesi temono di essere bloccati dalla ricerca nazionale ed essere fatti fuori dai possibili forti profitti.
Il dipartimento della proprietà intellettuale ha ricevuto richieste di licenza da imprese straniere per prodotti derivati che potrebbero essere fatti o venduti in Thailandia. Il dipartimento sta vedendo come andare avanti. La legge delle licenze del 1979 proibisce licenze su “animali, piante o estratti di animali e piante” compresi “estratti da animali o piante che non sono state trattate con procedimento sostanziali umani”.
La Thai Cannabis Corp, impresa Thailandese, pianifica di chiedere una licenza per vendere estratti legati alla cannabis per imprese sanitarie, ha detto alla Reuters Jim Plamondon.
“La tendenza è che fa già parte della medicina tradizionale. E dobbiamo assicurare che i Thailandesi controllino la loro propria industria”.
Una cura medica poco costosa è importante per i thai che ritengono la legalizzazione della cannabis terapeutica molto popolare.
Le autorità sanitarie vogliono sperimentare estratti per trattare nausea, neuropatie, epilessia, sclerosi multipla, dolori gravi della Parkinson o Alzheimer.
Il ministero e l’Istituto della Medicina tradizionale vogliono esplorare le proprietà sanitarie testando tantissime formulazioni antiche di secoli.
“Non significa che si permetterà la coltivazione della cannabis nel proprio giardino” avvisa il portavoce del governo Buddhipongse Punnakanta “Sarà ancora controllata”
Sebbene in molti sperino nella legalizzazione dell’uso ricreativo della Cannabis, è qualcosa che richiederà anni.
“Non è il momento di permettere alla gente di farsi canne e ridere tutto il giorno” ha dichiarato Prayuth.
Richard S. Ehrlich, Chiangraitimes.com