Comunque, dato il suo impegno debole a perseguire in primo luogo il caso, la gente ha ragione di sospettare che l’intenzione era una facile assoluzione del vice primo ministro e ministro della difesa.
Mentre la prova sull’aver nascosto le proprietà e le accuse di ricchezze inusuali contro Prawit sono visti ancora come una questione incompleta, la decisione controversa del NACC è anche contraddittoria rispetto ad un caso precedente analogo.
Lo scandalo scoppiò a dicembre quando il generale Prawit fu scoperto in una foto che indossava diamanti ed un orologio costoso.
Fu causa di una ricerca online per scoprire vecchie foto che mostrarono che erano almeno 22 i pezzi pregiati del valore di 40 milioni di baht in totale al polso di un generale in pensione.
Il processo del NACC sulle accuse fu ritardato senza necessità anche se sarebbe dovuto essere un lavoro facile verificare i numeri di serie e i proprietari di ognuno degli orologi di lusso.
Il generale Prawit, che affermò che gli orologi gli erano stati prestati da un amico ora deceduto, Patthawat Suksriwong, non è stato molto cooperativo. Ha richiesto varie estensione dei termini dati dall’agenzia per spiegare come si trovasse in possesso degli orologi.
Visti gli stretti legami tra il NACC e il regime al governo, questo episodio dimostra quello che sembra uno sforzo concertato di non condurre il processo in modo diretto, per tempo e in modo trasparente.
Anche se il NACC ha passato un anno per ottenere le informazioni sui numeri seriali degli orologi dai commercianti locali e dalle ditte manifattrici estere, come anche dal dipartimento delle dogane e dal ministero degli affari esteri, non è riuscito lo stesso ad ottenere dettagli importanti sulla proprietà dei pezzi pregiati.
Tra i 22 orologi pregiati visti nelle foto sui media, il NACC trovò documenti di acquisto per tre di loro nella casa di Patthawat. Il NACC non si è preoccupato proprio di scoprire perché mancassero del tutto i documenti di proprietà degli altri.
Inoltre, l’agenzia ha affermato di aver ricevuto informazioni su 10 dei 22 orologi dalle imprese straniere, cosa inutile perché non fornisce dettagli sull’acquirente o il proprietario.
Chi si è opposto alla decisione, tre su otto votanti, hanno suggerito che si sarebbe potuto procedere con l’aiuto governativo ed internazionale. Sfortunatamente la maggioranza dei consiglieri ha deciso di lasciar cadere il caso dicendo che non si poteva cercare la cooperazione internazionale perché l’indagine di proprietà non è un caso penale.
La cosa è errata perché la ricchezza non dimostrata o il nascondere delle proprietà potrebbero costituire casi di corruzione che è di natura penale.
In seguito a questo processo abortito il NACC nella sua sentenza ha applicato uno standard differente da uno già applicato in un caso precedente.
Nel 2011, quando inquisì l’ex ministro dei trasporti Suopj Saplom per il possesso di proprietà non dichiarate, un’auto da 3 milioni di baht, che affermò apparteneva ad un amico, il NACC decise contro di lui dicendo che questo prestito di alto valore non era possibile.
Decise anche che Supoj era colpevole perché era lui che usava l’auto anche se i documenti mostravano che era intestata all’amico, secondo un’agenzia di stampa thai.
Al contrario nello scandalo degli orologi il NACC ha deciso che il prestito di proprietà di così grandi valori è credibile e possibile.
Il NACC avrebbe potuto fare molto meglio. Avrebbe dovuto rivelare le informazioni ricevute dalle ditte e la lettera inviata loro. Avrebbe dovuto indagare la questione velocemente senza ritardi. E non avrebbe dovuto interrompere il procedimento quando si sarebbe potuto lavorare ancora.
Per l’agenzia anticorruzione di un paese dove i ricchi e potenti la fanno franca dalle loro malefatte e dalla corruzione, la sua decisione nel processo dello scandalo degli orologi è stato un grave errore.
https://www.bangkokpost.com/opinion/opinion/1602518/watch-ruling-a-bad-mistake