Il 21 gennaio e 6 febbraio molte aree di Mindanao voteranno per approvare o respingere la legge Organica Bangsamoro che creerà una nuova regione musulmana che sostituisca la vecchia regione autonoma di Mindanao Musulmana, ARMM.
Ci sono sei scenari per il voto del plebiscito per la Bangsamoro, con diversa probabilità di accadere.
La posta in palio nel referendum sulla Bangsamoro è la pace nella regione distrutta dal conflitto del meridione filippino. E’ il coronamento di un accordo politico con il gruppo dominante del MILF che mira a porre fine ad una ribellione separatista che ha fatto oltre centomila morti a Mindanao.
La creazione del BARMM, che ha poteri più ampi della ARMM, inizierà un processo in cui il MILF farà deporre le armi e la loro lotta decennale per l’Indipendenza.
Il 9 dicembre 2018, Mujiv Hataman diede quello che vuole essere l’ultimo discorso di un governatore del ARMM. Era un addio carico di emozioni per quanto celebratori che veniva da uno dei maggiori sostenitori del processo di pace.
“Non importa quanto ci abbiamo provato, ma non è stato mai abbastanza per aiutarli. Lo spazio è limitato perché il governo regionale decida e faccia le cose” ha detto Hataman.
Il nuovo governo della Bangsamoro sarà più capace di aiutarlo.
“Se è ratificata la legge, la nuova guida avrà uno spazio maggiore e maggiori fondi per applicare i progetti” sostiene Hataman.
L’evento è una specie di transizione. E’ presente il presidente del MILF Murad Ebrahim, destinato a guidare il governo Bangsamoro. Un gruppo di transizione guidato dal MILF da nominare da parte del Presidente Duterte governerà la nuova regione fino alle prossime elezioni.
I partecipanti della Bangsamoro sembrano pronti al massimo. L’assemblea della ARMM discuteva persino del bisogno di rinnovare la struttura per ospitare gli 80 membri del futuro parlamento.
Ma c’è anche una paura nascosta, un senso di paranoia che deriva dalle sconfitte del passato. Dei predoni potrebbero sabotare la vittoria che sembra a portata di mano. La gente qui ha imparato a sperare per il meglio ma ad attendersi il peggio.
Ci sono sei scenari per il voto del plebiscito per la Bangsamoro, con diversa probabilità di accadere.
Nel primo scenario la Corte Suprema emette un TRO, Ordine di Fermo Temporaneo sul plebiscito.
Il secondo scenario è che la violenza costringe in alcune aree a posporre il referendum della Bangsamoro.
Nel terzo scenario si ha il voto e ARMM diventa BARMM senza alcun territorio aggiunto.
Nel quarto scenario il voto decide che nel BARMM è inclusa la città di Cotabato.
Nel quinto scenario il BARMM vince nella maggioranza delle aree.
Nel sesto scenario si ha il voto ma la gente vota contro la BARMM.
Scenario 1: La corte suprema emette un ordine di blocco temporaneo del plebiscito all’ultimo minuto che cancella il referendum per questioni costituzionali.
La legge organica della Bangsamoro ha attraversato l’analisi del parlamento filippino che ha annacquato i poteri del BARMM secondo delle considerazioni costituzionali. Nonostante le proteste iniziali il MILF ha accettato la legge che ha definito imperfetta ma un buon inizio.
Questo però non ha fermato le richieste di bloccare la legge. L’Associazione della Costituzione Filippina Philconsa ha chiesto a dicembre scorso di fermare l’applicazione della legge sulla base che il processo di pace col MILF sia incostituzionale.
Ad ottobre scorso il vicegovernatore di Sulu Sakur Tan ha presentato il suo ricorso per sostenere che ARMM non deve essere trattata come un’area geografica durante il voto. Questo per permettere che Sulu possa scegliere di non rientrare nella Bangsamoro anche nel caso che il resto della regione sostenesse l’inclusione.
A meno di un mese dal voto si spera che la Corte non faccia nulla e lasci decidere alla popolazione.
Benedicto Bacani, direttore dell’Istituto per Autonomia e governo, sostiene che la cosa importante è tenere il plebiscito come previsto e creare la BARMM. Se alcune parti della legge fossero dichiarate incostituzionali, il Congresso potrebbe correggerle in seguito dopo il plebiscito.
L’emissione di un TRO potrebbe incitare alla violenza, dicono Hataman e Bacani che ricordano la violenza del 2008 dopo la decisione dell’ultimo minuto della Corte Suprema di fermare la firma del MOA sulle terre ancestrali, la scommessa di pace dell’allora presidente Gloria Arroyo con il MILF. Questo fatto fu usato dalle fazioni radicali per agitare la base del MILF da cui si formò il BIFF, una delle attuali minacce maggiori a Mindanao.
“Credo che il processo di pace sia più importante della questione legale. In fin dei conti si fanno le leggi perché servano. Se sono le questioni legali a creare disordine, abbiamo un grande problema” dice Hataman.
Le elezioni di maggio 2019 pongono anche le loro complicazioni se si dovesse fermare il plebiscito. Il congresso dovrà cambiare ancora la data delle elezioni del ARMM (che resterebbe in vigore, NdT), dice Bacani.
Scenario 2 è che la violenza costringe a posporre in alcune aree il referendum della Bangsamoro.
La giornata mortale del 31 dicembre a Cotabato City ha sottolineato le sfide future.
“Un attacco terroristico determinato da solo o con l’aiuto di qualcuno della città può penetrare la sicurezza più elaborata” ha detto il ministro della difesa Delfin Lorenzana.
Se la situazione della sicurezza si deteriora nonostante gli sforzi migliori delle forze di sicurezza, la violenza potrebbe scoraggiare la partecipazione al voto o costringere a posporre il voto nelle aree più difficili.
La bomba è scoppiata nonostante la legge marziale in vigore e la stretta collaborazione tra militari polizia e MILF. Il consigliere di pace del presidente Carlito Galvez, ex capo delle forze armate, ha definito l’incidente un caso isolato.
I bombaroli del BIFF erano i logici sospettati iniziali. Chi altro avrebbe avuto accesso a bombe improvvisate in un’area fortemente controllate? I militari però hanno annunciato che stanno analizzando un angolo politico mentre vari campi, MILF e governo cittadino hanno puntato il dito l’un contro l’altro.
Il portavoce del BIFF Abu Misry Mama ha negato il coinvolgimento del gruppo nella bomba. Alcune fazioni del BIFF hanno espresso la volontà di dare una possibilità al nuovo governo sebbene restino una preoccupazione gli altri gruppi che hanno espresso la fedeltà al ISIS.
Il comandante sul campo della VI divisione di fanteria Generale Cirilito Sobejana ha espresso la preoccupazione per le elezioni di maggio che hanno un peso sul clima di sicurezza del plebiscito, perché i politici locali fanno campagna elettorale per il si o il no alla Bangsamoro.
“C’è la possibilità che qualche candidato assuma gruppi armati privati. Elementi senza legge, BIFF e gruppi ISIS potrebbero trasformarsi in gruppi armati privati. Li teniamo d’occhio”
Scenario 3: Si vota ed ARMM diventa BARMM senza alcun territorio aggiunto. (il referendum si tiene anche in altre aree musulmane non facenti parte del ARMM, NdT)
Gli osservatori sono d’accordo nel dire che questo è lo scenario più probabile se si vota. Al plebiscito vince la Bangsamoro e ARMM diventa BARMM che però non ottiene altri territori.
Per l’area del ARMM il voto è semplice: Maguindanao, Lanao Del Sur, Marawi City, Lamitan City, Basilan, Sulu, e Tawi-Tawi voteranno come area geografica.
Abbracceranno la BARMM o resteranno ARMM?
“Se si fa il plebiscito credo che l’attuale ARMM voterà per il BOL” dice Hataman.
Secondo tutti i calcoli la vittoria della Bangsamoro è garantita. Le roccaforti del MILF, come Maguindanao e Lanao del Sur, con una popolazione votante di un milione su 1,7 milioni di tutta la regione, potrebbero assicurare il voto per la BARMM. Hataman che proviene da Basilan assicura che la provincia con 167 mila voti ci sarà.
Secondo Bacani questa prospettiva assicura la vittoria al processo di pace mentre gli altri territori saranno il premio.
Ma il MILF ed altri sostenitori della Bangsamoro non si accontentano di vincere nella sola ARMM, ma fanno campagna elettorale serrata per avere altre aree, Cotabato in primo luogo che attualmente ha la sede regionale del ARMM. Hataman mira anche ad includere Isabela City nella sua provincia.
Scenario 4: Il voto si fa e la BARMM si espande includendo Cotabato. Sarebbe una bella vittoria per il MILF e gli altri sostenitori della Bangsamoro. BARMM vince e si espande includendo Cotabato che non fa parte del ARMM ma ha i suoi uffici regionali ed agenzie.
E’ il voto più importante e tutti gli occhi sono sulla città che il MILF considera il gioiello della corona. Il gruppo lavora duro e impegnerà risorse in questa città, dove la battaglia sarà dura contro un sindaco popolare che si è schierato contro la BARMM.
La situazione si complica a causa di un articolo nella legge che richiede al BARMM di consegnare le proprietà nelle aree al di fuori della sua giurisdizione. Se Cotabato votasse no alla BARMM, il nuovo governo inizierà senza un luogo definito per gli uffici regionali e dover decidere dove costruirne di nuovi.
“Cotabato serve come un posto di fatto del ARMM. Se Cotabato decidesse di starne fuori, allora avremmo difficoltà a definire la sete del governo ARMM” dice Zia Alonto Adiong, parlamentare del ARMM.
Mentre si dice che BARMM potrebbe continuare ad usare Cotabato come sede, Adiong dice che ci sono preoccupazioni che “il complesso non sarà automaticamente ad uso esclusivo del BARMM” e diventare oggetto di contestazione tra Cotabato City e BARMM.
“Come si può reclamare la presenza di genuina autonomia quando persino le cose più fondamentali per il funzionamento dell’organizzazione come l’identificazione di una sede possibile del governo è assente?” dice Adiong.
E’ la situazione che tutti vogliono evitare per la paura che il processo di selezione per la nuova capitale accenda il conflitto tra i differenti gruppi musulmani. I Tausug vorrebbero Jolo mentre i Maguindanaoani preferiscono Parang.
I Maranao insisterebbero per Marawi, alternativa ragionevole negli scenari fatti. Ma il lavoro per riabilitare la città rasa al suolo da cinque mesi di guerra nel 2017 sarebbe troppo.
Scenario 5: Il BARMM vince completamente in tutte le aree. E’ il sogno del MILF e di chi sostiene la Bangsamoro perché BARMM includerebbe la giurisdizione territoriale ad includere Cotabato City, Isabela, varie città a Lanao del Norte e vari Barangay a North Cotabato.
E’ uno scenario improbabile se si considerano le forti opposizioni delle unità madri di varie città e barangay che vogliono unirsi alla Bangsamoro.
I sostenitori della Bangsamoro hanno praticamente abbandonato Lanao del Norte dove la richiesta della doppia maggioranza è difficile.
Le città che hanno espresso l’intento di unirsi alla nuova regione musulmana avranno bisogno del voto dell’intera provincia. Qui BARMM è contro il Clan dei Dimaporo che non cederanno nulla del proprio territorio al MILF.
E’ una sfida simile per i barangay di North Cotabato o i villaggi che vogliono unirsi al BARMM. Le municipalità a cui fanno capo dovrebbero approvare la loro inclusione.
Qui è il punto in cui entra il ruolo di Duterte. Circola nella campagna un suo video di sostegno al BARMM, un impegno che continua a sostenere nei discorsi nella regione. Ma molti sentono che Duterte potrebbe fare di più per sostenere il processo di pace.
Secondo Hataman servirebbe molto al BARMM se Duterte chiamasse i sindaci del governo locale ad un incontro e chiedesse il loro sostegno personale.
“Se fossi il presidente, convocherei un incontro delle unità locali coinvolte. Il presidente ne spiegherebbe l’importanza. E’ meglio votare sì per la salvezza della pace”
Scenario 6: si tiene il voto ma la gente rigetta la BARMM.
E’ lo scenario più improbabile. “Senza un ORT della Corte Suprema, si creerà la BARMM, questo è certo al 100%” dice Bacani.
Ma ci sono che cerca i saccheggiatori dell’ultimo minuto che potrebbero cambiare l’orientamento della gente e andare contro BARMM.
In questo scenario prevale lo status quo per ARMM ma il MILF correrebbe il rischio di perdere la credibilità tra la sua base.
Hataman sostiene che uno scenario che facesse fallire la Bangsamoro apre preoccupazioni della sicurezza perché rafforza il racconto dell’estremismo violento che potrà reclutare tra la gente frustrata.
“Sono nervoso sulla vulnerabilità delle comunità specialmente dei giovani rispetto all’estremismo violento. Il sentimento sarà: lo hanno fatto a Marawi. Ora ci hanno preso in giro con la legge della Bangsamoro. Ci hanno dato false speranze. Questo è il discorso da affrontare da parte di chi sta al potere” dice Hataman.
Ed il filo torna a Duterte. Il primo presidente di Mindanao non ha avuto problemi nell’usare la sua volontà politica e la macchina governativa per quanto in modo controverso, per spingere per le sue cose da nulla.
La nuova Bangsamoro è a portata di mano. Fino a che punto si spingerà Duterte per dare alla sua gente cosa ha promesso?
Carmela Fonbuena, Rappler