Erano forti le attese per le elezioni dopo che il 11 dicembre scorso fu tolto il divieto alle attività politiche da parte dei partiti.
Secondo le proprie regole elettorali della giunta, le elezioni devono essere tenute a 150 giorni dell’inizio della stagione elettorale entro il 9 maggio. Fu solo annunciata che l’incoronazione del Re si sarebbe tenuta dal 4 al 6 maggio. Chiaramente tenere le elezioni prima avrebbe disonorato il Re e tenerle immediatamente dopo sembra essere un periodo troppo lungo.
Il 7 gennaio il Ministro dell’Interno diede istruzioni alla burocrazia del governo di fermare i preparativi per le elezioni di febbraio. Ci sono richieste crescenti per una data di compromesso del 10 marzo. La giunta potrebbe provare ad usare l’articolo 44 della costituzione per ritardare le elezioni, ma non tutti credono che ci siano le condizioni minime per invocare quell’articolo.
La giunta ha tutti gli incentivi a fermare perché in tutti i sondaggi condotti dal proprio comando il vincitore delle elezioni sarà il partito Puea Party che dal 2001 vince tutte le elezioni favorendo due golpe.
Anche se le elezioni si facessero non sarebbero in alcun modo libere ed eque. Sono elezioni completamente manipolate.
Il primo ministro Prayuth Chanocha gode i poteri del mandato. Può dare regalie e sussidi a volontà, particolarmente perché il parlamento attuale è stato scelto uno per uno ed è dominato da militari ed elite ultramonarchiche.
Tiene riunioni di governo nella provincia sempre più nel campo dell’opposizione, solo per permettergli di operazioni di immagine e coprire i contadini di progetti di sviluppo e soldi in contanti, nonostante giustifichi il golpe contro il governo precedente di aver fatto la stessa cosa poi descritto come corrotto.
Prayuth ha l’arma dell’articolo 44 della costituzione gli dà poteri di detenzione preventiva e di potere assoluto al fine di dare ordini che paiono necessari per “rafforzare l’unità pubblica e l’armonia” o impedire atti che minino la pace pubblica. Ha delle leggi draconiane dalla sua.
Ha minacciato di recente minacciato otto membri del Puea Thai di sedizione per una conferenza stampa in cui criticavano la giunta e le sue politiche. In modo analogo ha incriminato tre capi di Future Forward Party per aver violato la legge del crimine informatico.
La legge della lesa maestà è stata usata 100 volte dal golpe del 2014.
La giunta ha anche usato la manipolazione delle circoscrizioni elettorali.
Ci sono stati significativi cambi nei distretti dominati dal Puea Thai, mentre si è visto anche una proliferazione di distretti dove il partito della giunta Palang Pracharat Party, PPP, aveva buoni sondaggi dalla sua oppure c’erano state importanti defezioni.
La scheda è stata disegnata da capo in modo complicato e senza i nomi delle liste dei candidati.
Il regime ha potuto espellere dalla politica politici per cinque anni senza prove o causa, per violazioni elettorali arbitrarie. In modo simile può smantellare i partiti politici.
Il regime si fa sempre più censore dei media. A fine dicembre i partiti chiesero alla giunta di eliminare le restrizioni ai media che fino ad ora si è rifiutata.
La commissione nazionale anticorruzione è da tempo uno strumento politico per combattere il partito Puea Thai, mentre ultimamente il vice primo ministro, Prawit Wongsuwan, è stato prosciolto da accusa di corruzione, in un caso così eclatante che alcuni commissari, anch’essi prescelti dalla giunta, hanno votato contro il proscioglimento di Prawit. Molte le richieste pubbliche di messa sotto accusa dei commissari.
Al centro di questo sistema di imbrogli è la Costituzione che fa due cose con un impatto sulle elezioni.
La prima è il trasferimento di potere significativo dal parlamento a corpi non eletti controllati dalle gerarchie militari e ultra monarchici senza rispondere a nessuno e senza controllo.
Una commissione è la Commissione Elettorale che ha provato ad affermare la sua indipendenza dalla giunta e che tutta via si piega sempre alle sue richieste.
Un altro corpo è il senato di 250 membri di cui 194 saranno selezionati dalla giunta. Sei altri seggi andranno alle cariche militari. I restanti 50 saranno scelti tra i rappresentanti di gruppi sociali dopo un opaco processo di selezione segnato dalla corruzione.
La seconda cosa è che la costituzione è fatta per colpire i grandi partiti. La camera bassa avrà 500 seggi. 350 saranno dati ai vincitori delle circoscrizioni geografiche. Le circoscrizioni sono superiori a quelle dell’altra costituzione che erano 375 con lo scopo di danneggiare il Puea Thai nelle aree rurali.
I restanti 150 sono assegnati ai partiti su base proporzionale, Party List, sulla base della quota sul voto complessivo. Ma la commissione elettorale ha cambiato la formula che calcola i seggi dei party list per colpire i grandi partiti.
L’obiettivo della giunta è di assicurarsi che nessun partito ottenga la maggioranza diretta e che un governo che si formi sia di coalizione debole ed instabile che i militari potranno influenzare in qualche modo. Ci sono 27 partiti che competono alle elezioni.
Questa è la ragione dell’importanza del senato: con la nuova costituzione entrambe le camere eleggono il primo ministro. Quindi un partito avrebbe bisogno di 376 voti, da solo o in coalizione, per formare un governo. Con la giunta che controlla la maggior parte del 250 seggi del senato è un’impresa ardua.
Chi gareggia
Il Puea Thai crede che vincerà la maggioranza del voto e potrà stabilire un governo con o senza partner di coalizione. Se non funziona per attrarre un sentimento antigiunta, è un risultato improbabile. E va incontro a specifiche restrizioni.
La giunta ha vietato l’uso di foto dei vecchi primi ministri, Thaksin o Yingluck Shinawatra. Ha ugualmente minacciato la messa al bando il Puea Thai se scoprisse che Thaksin ha un influenza diretta finanziaria o altra influenza sui suoi membri e politiche.
E’ una cosa fortemente soggettiva e dobbiamo attenderci che la Commissione Elettorale squalifichi vari capi importanti del Puea Thai. Questo partito ha radici profonde nel Nord e Nordest e ci si attende che conseguirà un buon risultato lì. Ma ha perso un certo numero di seggi sicuri con la manomissione delle circoscrizioni e si crede che vincerà meno dei 200 seggi.
Il partito ha discusso di dividersi in quattro partiti più piccoli per deviare l’attenzione della giunta oltre a capitalizzare su un processo che favorisce partiti minori ma sminuirebbe il suo “nome”
Il Partito Future Forward è guidato da un giovane e carismatico milionario che prova a presentarsi come alternativa progressiva. Il suo partito attrae il sostegno dei giovani delle città e della classe media.
Esso conduce una campagna per cancellare la costituzione della giunta, per ridurre la quota del bilancio per i militari ed la loro forza, con un taglio drastico sugli ufficiali, e cambiare la legge del crimine informatico ed altre leggi draconiane che la giunta usa per reprimere il dissenso, compresa la legge di lesa maestà sebbene in modo indiretto.
La rapida ascesa di Future Forward nel sostegno popolare e sui media sociali ha spaventato la giunta che li considera come un jolly che può fare voti sulla frustrazione della classe media superiore a causa dell’incapacità economica della giunta. Ma al di fuori delle città hanno un fascino limitato.
Il Partito Democratico è sempre guidato dall’ex premier Abhisit Vejajiva che è stato screditato per il suo ruolo nelle manifestazioni di strada illegali del 2013 e 2014 che portarono al golpe.
Dopo i golpe del passato i militari passavano il potere ad elite fidate monarchiche ed era chiaro che Abhisit si aspettasse che fosse dato al suo partito qualche posizione importante di governo. E’ stato critico della giunta quando essa si è afferrata al potere. Nella corsa alle elezioni ha ritrovato le sue radici democratiche.
Abhisit si pone come un candidato di compromesso accettabile: un guardiani di alta base morale, difensore della monarchia, abbastanza accettabile per la giunta, i militari, gli ultra monarchici, come anche gli elettori preoccupati che il sostegno continuo per il Puea Thai richiami solo l’interferenza militare nella politica.
Il partito democratico comunque perde terreno in due roccaforti geografiche. Nel meridione il nuovo Prachachart di Wan Nor Mohammed, ex ministro degli interni del governo Thaksin dominerà forse il profondo meridione musulmano, dove l’insorgenza ha compiuto 15 anni ed i partiti della giunta o delle elite non dovrebbero andare bene.
L’altra roccaforte del Partito Democratico è Bangkok, dove continuerà a perdere terreno verso il Puea Thai o Future Forward.
L’ultimo bastione democratico, ultra monarchico, probabilmente si dividerà tra il nuovo partito della giunta che prova a convincere i delusi del Partito Democratico che, partito più vecchio della Thailandia, dovrebbe prendere da 80 a 100 seggi. Vinse 160 seggi nel 2011.
Il Palang Pracharat è stato creato di recente da membri del governo della giunta nonostante il divieto di fare politica. E’ riuscito a creare un gruppo di 150 persone tra politici noti, fuoriusciti di altri partiti.
Quattro ministri in carica fanno campagna attiva per il partito. Il loro punto forte è la stabilità, che la giunta ed il golpe hanno salvato il paese dal caos, che sono la mano ferma al timone.
Eppure la gente è stanca del governo militare.
Secondo le nuove linee guida elettorali, ogni partito deve annunciare i candidati che nominerebbe per primo ministro, se dovesse vincere una maggioranza vera e propria o invitato a fare un governo.
Dalla scorsa estate Prayuth ha cercato un partito che sceglierebbe lui come candidato. Il partito della giunta non ha lui come loro candidato anche se a dicembre ha annunciato che “lo invitavano”.
Prayuth è chiaramente terrificato che il Palang Pracharat andrà male alle elezioni e sarebbe un’umiliazione personale. Se rimane al di sopra della politica, potrebbe anche essere presentato come un primo ministro di compromesso. Il Palang Pracharat dovrebbe prendere 70 circoscrizioni elettorali e 60 nel proporzionale, dove si aspetta che andrà meglio. Così il PPP sarebbe il secondo maggiore partito,
E’ importante notare che pochi partiti in Thailandia sono grandi abbastanza o ben finanziati da essere presenti in tutte le 350 circoscrizioni elettorali oltre che nella lista proporzionale. Solo tre partiti dovrebbero presentare la lista di 500 candidati. Questo favorisce ancora i partiti regionali più piccoli.
I partiti in questo momento discutono di coalizioni. Puea Parti corteggia il Thai Raksa Chart, il Prachachart e Future Forward.
Il Puea Parti ha anche tentato i rivali di sempre dei Democratici per formare una vasta coalizione antigiunta. Abhisit ha immediatamente rigettato l’offerta. Il Palang Prachachart ha cercato anche i democratici. E ci sono molti partiti che potrebbero essere caricati e fare da persone determinanti.
Sarà la fine dei golpe?
La giunta ha spesso detto di aver scritto la costituzione perché non sia più necessario un golpe. E c’è da crederci. L’obiettivo è che i militari non debbano fare un altro golpe.
Hanno tutti i poteri e possono controllare tutto in modo legale attraverso un sistema che controllano mediante corpi non eletti che non rispondono a nessuno che sovraintendono a un governo debole e fazioso.
Eppure il nuovo comandante dell’esercito il generale Apirat Kongsompong annunciò ad ottobre che non esclude la necessità di fare un altro golpe. Non fu ripreso per quella dichiarazione.
L’interferenza militare nella politica è destinata a restare, e con essa, ci saranno anni di maggiore instabilità politica e opportunità perse per l’economia, la politica e la posizione di punta diplomatica nella regione.
Zachary Abuza, National War College in Washington, BENARNEWS