Poche ore prima della chiusura dei seggi, il presidente del MILF Ebrahim Murad, ha assicurato gli elettori musulmani filippini del rispetto del voto da parte del MILF, un voto che rigettasse la BOL con la quale si gettano le basi di un nuovo ente politico autonomo.
“Siamo pronti ad accettare che ci sia un voto contrario” ha detto Murad in risposta ai giornalisti.
La vittoria del No al plebiscito cancellerebbe la BOL approvato dal Congresso filippino lo scorso anno dopo che la legge precedente BBL non riuscì a passare le sfide in parlamento.
“Allora continueremo a lottare per l’applicazione di quell’accordo. Ma è ora il dovere del governo di implementarlo” ha detto Murad ai giornalisti.
Il governo nazionale come anche i governi regionale e provinciale del ARMM, hanno fiducia di una vittoria piena per il Si al plebiscito, il terzo che si tiene a Mindanao. Nel 1977, l’allora dittatore Marcos creò il corpo regionale composto delle regioni di Mindanao Occidentale e Centrale; poi nel 2001 il referendum che cercò di espandere il territorio originale coperto dalla ARMM.
Violenza nonostante il controllo
Nel plebiscito di oggi lunedì la violenza politica ha sollevato la sua brutta testa ancora a Cotabato, una delle due sole città insieme ad Isabela a Basilan che appartiene alla ARMM.
La commissione elettorale, Comelec, ha posto Cotabato City sotto il proprio controllo dopo la bomba del 31 dicembre scorso al centro commerciale South Seas che fece due morti. Il controllo voleva impedire una presunta minaccia che sarebbe potuta giungere da piccoli gruppi terroristici legati al ISEA.
Sabato notte un motociclista ha lanciato una granata contro la casa di un giudice lungo la Sinsuat Avenue. Il fratello che sta nella giunta comunale ha detto che era legata al lavoro del fratello, un giudice più che al plebiscito.
La bomba non ha fatto feriti o morti ma l’esercito deve ancora spiegare come sia potuto accadere che qualcuno facesse un attacco in un momento di massima sicurezza in una città sotto controllo del Comelec.
Una persona è stata arrestata in un seggio elettorale del centro dove gli era stata chiesta la sua identità di assistente al voto. Poi è stato portato via dalla polizia per verificarne l’identità.
Ci sono inoltre le proteste del sindaco della città Cyntia Guiani-Sayadi per presunte coercizioni su elettori cristiani da parte del MILF, oltre ad una bomba inesplosa in un negozio del centro.
Mentre i seggi elettorali si sono aperti all’ora prevista in molte aree della ARMM in Cotabato si sono formate lunghe code prima dell’apertura ed alcuni seggi erano ancora chiusi alle 8,00 come denunciato da molte radio locali che seguivano gli eventi.
Prima del plebiscito c’erano state anche accuse di compravendita di voti contro il MILF.
A Maguindanao e Lanao del Sur la situazione è stata comunque molto più pacifica ed ordinata.
In seguito alle pressioni e denunce del Sindaco di Cotabato sulle paure create dalla presenza di vari militanti disarmati del MILF il consigliere del presidente Carlito Galvez ha chiesto al MILF domenica sera di ritirare i propri militanti dalla città. Il ritiro è stato fatto alle 8 della sera.
Murad Ebrahim ha detto che è la sua prima volta che ha partecipato ad un plebiscito come lo è per la maggior parte dei militanti del MILF che combattono il governo da 40 o 50 anni.
“Questo significa che il MILF ora trasforma il processo rivoluzionario in un processo democratico” ha detto Murad parlando davanti ad una scuola mentre c’erano molti elettori.
Murad che ha votato nel suo villaggio ha detto che ha scritto in inglese, la lingua internazionale, quando ha dovuto scrivere sulla sua scheda. Il Comelec permetteva un Si o No sia nella lingua locale che nella lingua filippina o inglese.
“Considero questo referendum come storico. Andiamo avanti da 50 anni ed è solo ora che vediamo la luce alla fine del tunnel. Ora possiamo affrontare la pace”
Murad ha detto che sarà subito affrontata la nomina della Autorità di Transizione della Bangsamoro e che “si cominci a organizzare il nostro governo”.
Murad ha promesso di fare della trasparenza una politica e “questo farà comprendere alla nostra gente cosa si fa. Vuole anche appellarsi per far comprendere che “il lavoro sostanziale verrà solo nel 2022 quando il bilancio sarà fatto per la nuova BARMM”
Per ora l’amministrazione del governo di transizione si baserà sul bilancio dell’attuale ARMM. Perciò sarà ancora importante l’aiuto dei paesi donatori e delle agenzie internazionali “per massimizzare il vostro aiuto di cui la nostra gente ha così bisogno”.
Le priorità del BARMM a guida MILF ssaranno l’educazione, la salute ed i servizi sociali e le infrastrutture strategiche.
Il messaggio di Murad per chi lotta con le armi intorno al mondo, in aree come Chechnya, Libia e i punti caldi in Africa centrale è che “da rivoluzionari sebbene usassimo la lotta armata, era la pace sempre nella nostra mente. La soluzione che vediamo ai nostri problemi è la pace”
“Non abbiamo mai chiuso le porte al processo di pace. E’ anche il nostro consiglio a chi lotta oggi. La guerra non è la soluzione… Decidemmo di usare la lotta armata per difenderci”
Manuel Cuyon, Businessmirror