Il breve tentativo della già principessa Ubolratana di diventare primo ministro, terminato col comando reale opposto alla sua candidatura emesso l’otto febbraio, ha fatto riunificare il campo della opposizione contro Thaksin Shinawatra.
Molti di coloro che appartengono a questo campo, e che sostennero il golpe che cacciò il governo del partito Puea Thai e della sorella Yingluck nel maggio 2014, sono scontenti del capo della giunta generale Prayuth Chanocha. La nomina a sorpresa di Ubolratana da parte del Thai Raksa Chat, un nuovo partito legato a Thaksin in cui sono confluiti membri del Puea Thai, ha riacceso le paure degli oppositori che sia ancora il capo in esilio a tirare le fila del potere nelle elezioni generali di marzo.
Il fatto che un partito vicino a Thaksin abbia il sostegno di un membro vicino della famiglia reale ha messo paura ai realisti che odiano l’ex premier fuggiasco.
Ora come mai dopo il golpe del maggio 2014 chi si oppone a Thaksin si sente minacciato e sosterrà probabilmente Prayuth ed il suo partito Palang Pracharat nelle prossime elezioni, dal momento che il golpista è la sola alternativa fattibile come candidato antiThaksin.
Provando ad inquadrare quello che viene sotto una nuova luce come risultato di quanto accaduto l’otto febbraio, il vice capo del Palang Pracharat Suvit Maesicee ha scritto su Facebook che sostenere Prayuth e il suo partito è impedire ai partiti vicini a Thaksin di riprendere il potere.
Un’altra formazione contro Thaksin, AAT, si pensa guadagnerà il sostegno per la sua posizione radicale contro l’ex premier e la sua ideologia ultramonarchica.
Un dirigente di questo partito Anek Laothamatas su Facebook si è mostrato critico del quadro delle elezioni come lo scontro tra due forze, chi a favore e chi contrario alla giunta. Per Anek è lo scontro tra chi è a favore e chi è contro le forze anti-monarchiche.
Il loro ragionamento è che portando Ubolratana nella politica, indipendentemente dalla durata, l’ex principessa ha preso una posizione a favore del campo di Thaksin, considerato un dagli ultra-monarchici come un antimonarchico. Lo considerano un tentativo di dividere l’unità della famiglia reale. E’ un fatto che la candidatura di Ubolratana, durata 14 ore prima che il comando reale per televisione la definisse fortemente inappropriata ed incostituzionale, ha portato sia sostegno che simpatia verso di lei. Improvvisamente la gente doveva decidere se sostenere la candidatura di Ubolratana ed uno dei fattori chiave era se sostenevano o si opponevano a Thaksin.
Il campo antiThaksin ha visto i rumori sul golpe che si diffondevano domenica notte, ed un falso ordine della giunta che licenziava i capi delle forze armate come un gioco psicologico dell’ex premier per confondere, instillare caos sociale e dividere militari e governo militare.
Per chi sostiene questo ragionamento il 24 marzo vedrà un altro epico risultato.
La giunta sembra godere di vento in poppa ora, insieme a regole ingiuste della costituzione scritta dal parlamento nominato dai militari, che permette a Prayuth di selezionare 250 senatori.
Visto che il senato concorre alla nomina del primo ministro, il campo della giunta ha solo bisogno di 126 parlamentari nella camera bassa per rimettere Prayuth a capo del governo.
Dall’altra parte il campo democratico è diviso. Il nuovo partito Future Forward mantiene la propria distanza dal campo di Thaksin e la corte costituzionale cercherà di dissolvere il Thai Raksa Chart nei prossimi giorni per aver portato la monarchia in politica con la candidatura abortita di Ubolratana.
Questo lascia i partiti di Thaksin Pheu Thai e Pheu Chart a raccogliere i cocci lasciati dallo tsunami politico della settimana passata.
Pravit Rojanaphruk, Khaosodenglish