In un’intervista esclusiva al Bangkok Post, il leader del partito Anakhot Mai, in inglese Future Forward, Thanathorn Juangroongruangkit ha descritto la propria visione politica della Thailandia: giusta, democratica, libera dall’egemonia militare, dalla corruzione politica ed economica e libera dalla più grande differenza al mondo tra ricchi e poveri.
In questa intervista su temi disparati, Thanathorn dice che taglierà la spesa militare ed il numero di generali, porrà fine alla leva obbligatoria, estenderà il sistema di welfare e rifarà il processo Thaksin e Yingluck Shinawatra, perché le accuse contro di loro erano motivate politicamente.
Future Forward fu fondato nel 2018 da Thanathorn, che era vicepresidente di un gigante del ricambio aut thailandese Thai Summit Group, e Piyabutr Saengkanokkul, docente di legge della Thammasat e uno dei leader del gruppo di studiosi progressisti Nitirat.
Secondo Thanathorn, la priorità del partito è di affrontare il potere militare che ha fatto 19 golpe, dei quali 12 portati a termine, da quando fu fondata la monarchia costituzionale nel 1932.
“Future Forward ha una politica per rendere i colpi di stato una cosa del passato” dice. “Vogliamo stabilire che il governo civile è al di sopra dei militari. Abbiamo circa 1400 generali, iù di qualunque paese al mondo… vogliamo ridurre il numero dei militari. Parliamo di 400 mila ufficiali… vogliamo ridurli alla metà. Vogliamo che la spesa della difesa sia trasparente e sotto il controllo del potere civile. Vogliamo inoltre la fine della leva obbligatoria.”
Una delle giustificazioni del comando dei militari è il comportamento dei politici che hanno usato spesso la propria posizione per arricchire se stessi ed i loro sostenitori, agendo più come la mafia che servitori della gente. Alla domanda di come il suo partito affronterà la corruzione politica, Thanathorn indica al modello del suo partito.
“I nostri candidati al parlamento, 350 sono facce nuove, nessuno di loro è nell’attuale sistema di patronato. Non possiamo fidarci dei politici esistenti. Si ha bisogno di una forza nuova che è fuori di questo cerchio”
La piattaforma di Future Forward, Anakhot Mai in Thailandese, vuole la creazione di un sistema di welfare universale, con pensioni agli anziani, estensione dell’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, istruzione gratuita ed un impegno a portare tutte le famiglie al di sopra della soglia di povertà fissata dall’ONU.
Alla domanda su come finanziare questa piattaforma, Thanathorn cita i tagli alla spesa militare e a tasse maggiori sui ricchi.
“Se si riformano i militari, si possono risparmiare 60 miliardi di Baht che possiamo usare sull’istruzione, il benessere dei giovani. Pensiamo di abolire il sistema di tassazione che dà aliquote fiscali in pratica significativamente inferiori sulle tasse alla persona e alle imprese … riducendo i privilegi fiscali per i ricchi. Si parla di 200 miliardi di Baht in più nella raccolta fiscale”.
Thanathorn ride quando gli chiediamo se i ricchi e potenti vorranno pagare più tasse.
“Non sappiamo ma vale la pena provare. Per esempio, se hai una casa che vale 50 milioni di baht, non devi pagare tasse su di essa, ma paghi sul valore che eccede lo 0,03% … circa 15000 baht l’anno. Ed il numero di persone che hanno una casa che vale 50 milioni di baht non lo conosco. Forse 10 mila persone? Persino meno. L’attuale tassazione sui suoli e sulle case non funziona.”
La questione fondamentale secondo Thanathorn è la diseguaglianza. “La differenza tra i ricchi ed i poveri in questo paese è la maggiore al mondo. Lo scorso anno Credit Suisse scrisse un lavoro lo scorso anno. Tre anni fa la Thailandia era al terzo posto … nel 2018 il paese è al primo posto. Se non si affronta questo problema, credo sarà difficile sanare le ferite del passato”.
Le ferite a cui si riferisce Thanathorn sono la divisione tra magliette gialle, il campo conservatore in favore del potere attuale vigorosamente contrapposto a Thaksin Shinawatra e alle politiche dei suoi partiti, e le magliette rosse, gruppi di base delle province che sostenevano le politiche populiste per accrescere il reddito e dare servizi pubblici.
“La polarizzazione tra i due campi continua da 12 anni ormai” dice. “La ferita è profonda … crediamo che la linea di divisione è stata artificiosa. Crediamo che la gente, indipendentemente dal colore della maglietta, deve essere unita nel lottare contro il regime militare.”
Sul possibile ritorno in Thailandia di Thaksin e Yingluck Shinawatra, Thanathorn si ferma e beve un goccio d’acqua.
“Ecco il punto. Crediamo che se si vuole riconciliare la gente c’è un solo modo. Tutti devono rispondere per quello che hanno fatto. I capi delle magliette rosse, quelle delle magliette gialle, entrambi hanno fatto delle cose. Le accuse penali contro Thaksin furono fatte sotto un governo militare. Proponiamo di riportarlo in Thailandia. Riaprire i processi, ed i giudici devono essere neutrali… ha diritti ad un processo libero e giusto. E se il giudizio va contro di lui, lo deve accettare. Credo che sia la sola via di uscita. I capi di entrambi gli schieramenti devono rispondere per quello che hanno fatto in passato.”
Non si prevede la vittoria alle prossime elezioni del 24 maggio di un solo partito, ed il sistema rappresentativo proporzionale misto da usarsi forse accrescerà il risultato dei partiti più piccoli a spese dei maggiori come il Pheu Thai. I suoi sostenitori dicono che è la ragione principale dell’adozione della costituzione del 2017.
Gli chiediamo con quale partito vuole collaborare nel caso di un risultato elettorale del genere. Thanathorn dice che dipenderà dal fatto se accetteranno due principi fondamentali.
“Vorremmo per prima cosa terminare dopo le elezioni il potere del NCPO. Seconda cosa vogliamo cambiare la costituzione del 2017 … non facciamo compromessi su questo. Possiamo lavorare con tutti i partiti che possono accettare questi due principi. Che sia il Pheu Thai, i democratici o altri partiti. Se accettano la nostra proposta vogliamo lavorare con loro.”
Sulla possibilità che il Partito Democratico accetti questa proposta, Thanathorn prima prova a non fare commenti, poi concede: “Sarà difficile”
Nella scorsa settimana Future Forward ed i suoi capi si sono trovati di fronte a varie questioni legali. Thanathorn e due altri capi del partito sono stati denunciati dal NCPO in connessione con dichiarazioni che hanno fatto su Facebook il 26 giugno dello scorso anno.
Loro affermarono che la NCPO stava arruolando ex parlamentari per il partito del regime Palang Pracharat Party e molti poi hanno cambiato casacca.
Thanathorn dice di non essere affatto preoccupato per le accuse.
“L’articolo 14 della legge sul crimine informatico stipula … che se fai un’informazione falsa che causa un panico generale, puoi essere accusato.” dice. “Prima di tutto non è un’informazione falsa, ma un’informazione pubblica fatta girare da molte organizzazioni dei media. Seconda cosa, non ha causato alcun panico. E’ chiaro che è un’accusa motivata politicamente. Questa accusa non avrà effetto”.
Thanathorn si trova di fronte un’altra accusa per aver usato una informazione falsa che lo potrebbe vedere cacciato dalla politica per venti anni, per una frase sul sito di Future Forward in cui si affermava che fu presidente della Federazione dell’Industria Thailandese dal 2008 al 2012. Infatti fu il presidente della branca Nakhon Nayok dell’organizzazione tra il 2007 ed il 2011. Thanathorn ha detto che è un errore materiale e che l’informazione è stata corretta.
Il 27 febbraio un militante ultramonarchico ha chiesto alla Commissione elettorale di sciogliere Future Forward affermando che Thanathorn ed il segretario generale Piyabutr Saengkanokkul avevano fatto varie dichiarazioni di minaccia contro la monarchia costituzionale.
Thanathorn dice che tutte le accuse legali, ed una chiara campagna di odio sui media sociali, sono la prova che il regime militare si sente minacciato.
“Sono terrorizzati. Hanno paura della rabbia della gente”
Thanathorn Juangroongruangkit è una persona complessa e paradossale, miliardario socialista che gestiva una grande impresa mentre partecipava alle dimostrazioni della Assemblea Dei Poveri. Quando gli chiediamo chi è il vero Thanathorn ride.
“Odio le grandi corporazioni. Ma quando mio padre è morto, mia madre mi ha chiesto di ritornare e gestire l’impresa di famiglia, e non ho saputo resistere alla sua domanda. Ma è ancora in me lo spirito di lavorare per migliorare la vita della maggioranza delle persone … quello è ancora in me.
“Quando lo scorso anno vidi che il paese non ha speranza, che non c’era uscita da questo conflitto politico, che non c’era alcun partito politico a rappresentare i nostri sogni, decisi che avrei dovuto provare a farlo io. Ecco chi sono”
Intervista di Dave Kendall, Bangkok Post