I gruppi dei diritti umani e militanti hanno espresso il proprio sgomento per il ritiro ufficiale delle Filippine dal ICC, Corte Penale Internazionale, promettendo però che non si fermeranno le indagini nelle migliaia di omicidi extragiudiziali avvenuti durante la presidenza Duterte.
“E’ un tentativo futile di evadere la giustizia internazionale” è stata la definizione di Amnesty International .
“La Corte Penale Internazionale internazionale continuerà ad indagare i responsabili dei crimini commessi durante la cosiddetta guerra alla droga ed ha i modi e mezzi per indagare anche se le Filippine non coopereranno” ha detto il direttore della regione di AI Nicholas Baquelin.
Lo scorso anno le Filippine informarono la ICC a L’Aia in Olanda sulla propria intenzione di ritirarsi, intenzione che diviene effettiva un anno dopo che si è presentata la notifica.
Il governo filippino ha detto che l’abbandono era causato dal fatto che il paese ha un sistema giudiziario per perseguire processi nel campo dei diritti a cui si potevano rivolgere coloro che invece si sono diretti direttamente al corpo internazionale. Le Filippine sono il secondo paese dopo il Burundi ad abbandonare il ICC.
Duterte, che salì alla presidenza nel 2016 su una piattaforma contro la criminalità portando avanti da allora una guerra mortale contro la droga, è stato denunciato al ICC due volte per omicidi di massa.
Una denuncia è stata fatta da un ex ufficiale di polizia ed un sedicente sicario che accusò Duterte di aver ordinato la morte di oppositori e criminali quando era sindaco della città di Davao. La seconda denuncia fu fatta da parenti di varie persone uccise durante la sua campagna.
Il deputato di opposizione Gary Alejano, critico aperto di Duterte che si presenta per un seggio al Senato alle elezioni di maggio,ha detto che il ritiro delle Filippine “ha implicazioni e conseguenze vaste e di lungo termine”
“Da un punto di vista nazionale il ritiro dal ICC spingerà i nostri capi a commettere altre violazioni di diritti umani” ha detto Alejano che ha sottolineato che alla Corte Suprema è stato presentato un ricorso sulla legalità del ritiro da un trattato che creò ICC.
“Da un punto di vista internazionale, l’idea del presidente di ritirarsi è un atto che va contro i valori universali che altri paesi hanno adottato e nutrito. Inoltre questo atto restringerà gli aiuti internazionali che giungono nel nostro paese e che richiedono come condizione la conservazione e la protezione dei diritti umani.”
Alejano ha sottolineato che nonostante il ritiro dal ICC Duterte non potrà sfuggire all’indagine internazionale perché ICC “continua a mantenere la giurisdizione per indagare le denunce di omicidi extragiudiziali che furono commessi prima dell’effettivo ritiro”.
“Ti puoi ritirare ma non ti puoi nascondere”
Da quando Duterte prese il potere nel 2016 circa 5000 tossicomani e presunti spacciatori sono stati uccisi in operazioni che la polizia ha descritto come scontri a fuoco durante le operazioni antidroga.
Amnesty International e Human Rights Watch sostengono che siano stati uccisi molte più persone ma le loro morti sono considerate sotto indagine o attribuite a vigilantes.
A novembre 2018 tre ufficiali di polizia furono riconosciuti colpevoli dell’omicidio dell’agosto 2017 di un giovane scambiato per spacciatore, la prima condanna di agenti polizia che hanno commesso abusi durante la guerra alla droga.
Il ritiro dal ICC è giunto tre giorni dopo che Duterte, che ha promesso una guerra alla droga più sanguinosa nei suoi tre anni che gli restano come presidente, ha rilasciato una nuova lista di 46 politici della droga. Questa lista era separata da una lisa di 150 politici locali, giudici, poliziotti e militari precedentemente citata, alcuni dei quali sono stati uccisi.
Neri Colmenares, avvocato che rappresenta i sopravvissuti delle vittime che hanno denunciato Duterte al ICC, ha detto che peggiorerà l’impunità nel paese dopo il ritiro dal corpo internazionale.
“Questo è ciò che fa paura col ritiro dal ICC. Gli omicidi extragiudiziali continueranno senza sosta” ha detto Colmenares sottolineando che gli individui critici del governo saranno soggetti a continue molestie. “Il nostro ritiro rafforzerà ulteriormente l’impunità nel paese”
Luis Liwanag e Karl Romano, Benarnews