Sum Moeun fu visto l’ultima volta due mesi fa mentre lo picchiavano i soldati cambogiani dopo il suo arresto per una disputa sulla terra con una compagnia dell’agroindustria, la Metrei Pheap.
Alla compagnia erano stati dati 8520 ettari di terra in concessione nel Santuario Naurale di Kulen nel 2012, e gli abitanti tra cui Sum Moeun sostengono che erano incluse nella concessione anche le loro terre coltivate. Nella repressione della lotta degli abitanti furono arrestati a gennaio 15 abitanti.
14 tra cui il figlio Mean di Sum Moen restano agli arresti col rischio di dieci anni di carcere mentre Sum Moen è sparito senza lasciare traccia.
I gruppi dei diritti umani fanno sempre più pressione sul governo cambogiano perché faccia sapere dove sia Som Moeun su cui indaga anche l’ONU.
“Le autorità cambogiane devono rivelare dove si trova il militante fatto sparire con la forza nella provincia di Preah Vihear” ha chiesto Human Rights Watch, mentre il gruppo cambogiano Licadho ha scritto: “Testimoni denunciano che Moeun è stato picchiato dopo il suo arresto dai soldati cambogiani che erano stati affittati dalla Metrei Pheap.
Lo stesso figlio agli arresti ha detto alla madre e moglie di Som Moeun, Phu Phim Mao di aver visto e sentito del padre.
“Ho incontrato quattro volte mio figlio in prigione Ha visto i soldati prenderlo a calci e spingere mio marito per terra e nella sabbia coperto di sangue agli occhi e sulla faccia”
“I soldati si sono arrabbiati tanto” ha raccontato il figlio “quando ha chiesto loro il mandato di arresto e lo hanno cominciato a picchiare dicendogli che avevano l’autorizzazione del tribunale” racconta la moglie.
Secondo le autorità Moeun sarebbe scappato agli arresti dall’ufficio del parco nazionale dove era detenuto ma non è stato emesso alcun mandato di arresto per questo fatto.
“Le autorità non sono riuscite a dare nessuna prova credibile sul dove si trovi Moeun dicendo in vari momenti che si nascondeva da qualche parte a Phnom Penh o che stava in ospedale nella capitale” dice Licadho. Alla moglie sono state raccontate altre storie fino al punto di non capire se sia vivo oppure morto.
“Il governo cambogiano ha bisogno di portare Sum Moeun in tribunale ed accusarlo legalmente di qualcosa oppure riportarlo in famiglia” ha detto Brad Adams di HRW che ha chiesto anche “indagini immediate ed indipendenti” perché “la famiglia a buone ragioni di temere per la sua salvezza”
Ear Sophal professore cambogiano presso Occidental College dice:
“Un aumento di violenza nelle dispute recenti di terreni sono difficili da misurare specialmente che è sempre più difficile l’indagine giornalistica indipendente”.
Dopo due anni di repressione sulla stampa libera e lo scioglimento del partito di opposizione, sono molto pochi i meccanismo di responsabilità per far rispondere il governo.
Nel contempo la retorica del primo Ministro Hun Sen si è fatta sempre più violenta.
Nel 2018 de soldati uccisero tre difensori delle foreste ed a Kratie furono uccisi a Kratie due manifestanti in due differenti dispute sulle terre. A gennaio la polizia colpì un altro manifestante a Sihanoukville.
“Anche se non ci sono cose scritte dall’alto è chiara che l’ispirazione è assunta dalla nuova normalità che rende difendibile l’indifendibile” dice Sophal che aggiunge che la situazione spinge ormai a chiunque abbia un’autorità a premere il grilletto”
Le dispute di terre sono una piaga della Cambogia da quando il regime dei Khmer rossi abolì la proprietà privata negli anni 70. Dopo il collasso del regime la gran parte dei cambogiani si mosse verso le aree rurali senza alcuna documentazione, lasciando il governo notoriamente corrotto di affittare le terre disabitate ai politici, agli uomini di affari e corporazioni potenti.
Phim Mao sostiene che nel 2017 le autorità andarono a misurare la terra che apparteneva al Metrei Pheap misurandone però solo una piccola parte perché era la stagione delle piogge. Non sono più tornati per completare le misure. Quando la gente cominciò a crescere i raccolti la polizia cominciò ad arrestare la gente perché lo facevano sul terreno della compagnia.
Il Centro Cambogiano per i Diritti Umani sostiene che la Cambogia, in quanto ha firmato la convenzione per la protezione dalle scomparse forzate, ha l’obbligo di investigare.
“Lo stato deve prendere le misure appropriate per indagare i casi di scomparse forzate e portar i responsabili davanti ai giudici” dice Chak Sopheap. “E’ un dovere dello stato di indagare la scomparsa di Sum Moeun o rivelare dove si trova se lo si sa”
Chum Socheat, portavoce per il ministero della difesa, ha rifiutato di commentare se esiste una tale indagine, mentre il giudice di Preah Vihear Un Chanda non ha risposto alla richiesta di commenti, ma ha detto al Phnom Penh Post che Moeun non è in carcere.
“Sua moglie lo aiuta a nascondersi” avrebbe detto dicendo che Som Moeun non uscirà perché teme per il suo arresto.
La moglie di Moen Phim Mao si trova nei guai finanziari perché l’impresa ha distrutto il suo raccolto e lei ha dovuto vendere la casa per ripagare i debiti.
“Non solo mi manca mio marito ma ho anche perso la casa e non posso pagare il prestito, come anche i miei figli hanno bisogno di soldi per studiare. Ed ora non me lo posso permettere”.
Andrew Nachemson & Yon Sineat AlJazeera