Il dilemma di cosa fare con i jihadisti che tornano a casa dopo la caduta del Califfato Islamico nel Medio Oriente, con cui le regioni a maggioranza musulmana del Sudestasiatico si arrovellano, non appartiene al Meridione Thailandese, dal momento che si crede che nessuno dei suoi cittadini sia andato in Siria ed Iraq a combattere.
Secondo gli attivisti musulmani della regione meridionale thailandese l’insorgenza in corso condotta dai Malay contro il governo della Thailandia per una maggiore autonomia ha agito come un baluardo contro l’influenza del IS.
“Nessuno dalla Thailandia Meridionale si è unito al Califfato Islamico” dice Suhaimee Dulasa di The Pattani, militante sociale che vive a Pattani, una delle tre province dell’inquieto meridione thai, a Benarnews.
“Non c’è bisogno di unirsi al ISIS per fare il jihad. Chi vuol fare il jihad per l’Islam vede quel bisogno unendosi al BRN” dice Suhaimee.
Il BRN è il più grande gruppo ribelle nel profondo meridione. Ha la più forte capacità militare e controlla quasi tutti i combattenti in campo. Dal 2004 la violenza dell’insorgenza qui ha fatto oltre 7000 morti.
“BRN è stato il baluardo contro influenza del IS nel Meridione Thai” dice Suhaimee.
Il 23 marzo le forze del SDF guidate dai curdi e sostenute dagli USA hanno dichiarato che i cinque anni di califfato del IS sono terminati dopo la sconfitta in Siria.
Migliaia di combattenti stranieri si sono arresi al SDF mentre alcuni governi considerano di togliere loro la cittadinanza secondo le notizie che giungono da varie parti del mondo.
Cittadini del sudestasiatico come Malesi, Indonesiani e Filippini meridionali erano tra le centinaia di combattenti stranieri che andarono in Siria ed Iraq per combattere per IS.
“A Pattani non aderiamo al Jihad salafita. Siamo musulmani che seguono la scuola di pensiero Syafii. Crediamo nel Wasatiyah, il cammino di mezzo” dice Asmadee Bueheng a Benarnews.
Analisti e rappresentanti thai hanno detto che non ci sono prove dell’esistenza del IS nel Profondo Meridione ma non perché non ci abbiano mai provato.
Nel dicembre 2015 sostenitori del IS in Thailandia misero video di propaganda IS con sottotitoli thailandesi. Fu il primo sforzo per reclutare combattenti del posto alla sua causa violenta, dice un analista della sicurezza.
“Ci sono legami tra simpatizzanti del IS dentro e fuori la Thailandia” dice questa fonte a Benarnews.
Ma il generale Nakrob Boonbuathong dice che “non ci sono rapporti di persone del profondo meridione che si uniscono al ISIS”
A novembre 2017 il gruppo di Brussel International Crisis Group pubblicò uno studio in cui si concludeva che il gruppo terroristico del Medio Oriente non aveva fatto presa nel profondo meridione. Il movimento armato separatista, diceva ICG, era molto differente in natura da quella della causa estremista sposata dal IS.
Diversamente dalle Filippine meridionali dove vari gruppi insorgenti separatisti hanno promesso fedeltà al IS il più grande gruppo insorgente del meridione thai, BRN, ha rigettato la tendenza.
“Questo è un movimento etno-nazionalista, non un movimento jihadista internazionale. Non credono nel califfato globale. La loro lotta è locale.” dice Don Pathan, analista indipendente Thai.
A parte dalla lotta del BRN e dal tipo di Islam moderato praticato dai malay musulmani nel meridione thailandese, è anche importante la narrativa culturale, per Don Pathan.
“Voglio porre uguale importanza alla narrativa culturale e storica della gente di Pattani che è servita come barriera naturale all’entrata delle idee estremiste o all’estremismo salafita.” dice Pathan. “Essenzialmente la narrativa è che Patani è una terra della gente Malay, hanno la loro propria storia, miti, favole, che li separa dalla narrazione costruita dello stato thailandese”
Sono anche falliti i tentativi del passato degli altri gruppi estremisti come Jemaah Islamiyah, affiliato ad Al Qaeda nel sudestasiatico, di reclutare malay di Patani, nota Pathan.
“Quando Jemaah Islamiyah era forte nella regione dopo le bombe di Bali del 2002, i malay di Pattani si sarebbero potuti riunire al JI ma non lo fecero.
Mentre non si sa di Malay di Pattani andati in Siria, si crede che almeno uno sia stato influenzato dal IS, secondo la Malesia, con cui la Thailandia condivide la frontiera lungo il meridione thai.
Ad aprile dello scorso anno, la polizia malese pose nella sua lista di ricercati per aver pianificato attacchi terroristici nello stato malese di Johor Awae Wae-Eya, thailandese del meridione. Si crede che avesse avuto contatti con IS in Siria.
La polizia malese disse che Awae ed altri tre presunti sospetti erano coinvolti in un disegno di rapire ed assassinare poliziotti come pure attaccare luoghi di culto non musulmani.
Le autorità thailandesi che detennero e rilasciarono Awae dopo averlo interrogato ad aprile 2018, fecero cadere le accuse malesi di legami di Awae con IS
Amy Chew, Benarnews