Il 4 di maggio c’è stata la formale incoronazione Re Maha Vajiralongkorn di Thailandia, il decimo monarca della dinastia Chakri, nel primo di tre giorni di riti e rituali intricati della incoronazione reale. Ora il suo nome diventa Rama X.
Vajiralongkorn ha ereditato il trono dal padre riverito Bhumibol Adulyadej che regnò per sei decadi fino alla morte ad ottobre 2016. L’incoronazione di oggi segna la prima cerimonia reale nel regno dal 1950.
I rituali antichi dell’incoronazione sono iniziati alle 10,09 della mattina, un orario di buon augurio e simbolico che unisce l’inizio del decimo regno ed il nono del padre deceduto.
In quel momento preciso Vajiralongkorn ha iniziato le cerimonie di purificazione e di unzione usando l’acqua sacra raccolta da vari fiumi in tutto il paese.
Poi ha ricevuto i cinque paramenti reali, la Grande Corona della Vittoria, la Spada Reale della Vittoria, lo Scettro Reale, le pantofole reali di oro ed un ventaglio reale ed una frusta.
Sebbene Vajiralongkorn regni dal 2016 dopo la scomparsa del padre, non era considerato un devaraja, monarca divino, né era ufficialmente il Patrono del Buddismo Thailandese, finché non è stato consacrato dagli eventi sacri di oggi.
Vajiralongkorn prenderà parte domenica ad una grande processione reale nella capitale a cui ci si attende che parteciperanno decine di migliaia di thailandesi. Apparirà simbolicamente al pubblico al Grand Palace lunedì per chiudere gli eventi dell’incoronazione.
Le cerimonie completano la successione reale di due anni e mezzo che molti sentivano poter essere funestate dall’instabilità. I militari presero il potere a maggio 2014 con una azione che per molti voleva almeno in parte assicurare che fossero i militari in carico di portare avanti questa delicata transizione piuttosto che politici riottosi.
Mentre legalmente è al di sopra della politica, Vajiralongkorn ha già segnato la presenza reale sul conflitto radicato del paese, che di recente si è accentuato a causa di un risultato elettorale inconcludente dopo cinque anni di governo militare, con un pronunciamento che ha segnalato una corona più presente ed interventista.
E’ inclusa il suo rigetto reale del giorno 8 febbraio dell’intenzione annunciata della sorella principessa Ubolratana di correre come candidata a primo ministro per un nuovo partito legato all’esule condannato Thaksin Shinawatra, la bestia nera dell’elitè conservatrice e militare.
Il partito Thai Raksa Chart fu poi sciolto per aver agito contro la monarchia dalla Commissione Elettorale. Non è ancora chiaro se Vajiralongkorn sapesse dell’intenzione della sorella di partecipare alla politica prima del suo insolito divieto di una cosa che aveva suscitato diffuse critiche sui media sociali.
Il giorno prima delle elezioni del 24 maggio, Vajiralongkorn rilasciò una dichiarazione reale in cui chiedeva ai Thalandesi di selezionare solo “buona gente” al seggio, un messaggio vasto e chiaro che echeggiava un precedente discorso di Re Bhumibol che analisti e diplomatici percepirono come un colpo al partito cacciato col golpe Puea Thai di Thaksin.
Il Puea Thai cionondimeno ha vinto la stragrande maggioranza dei seggi uninominali, mentre il partito dei militari Palang Pracharat, capeggiato dal golpista e forte realista Primo ministro Prayuth Chanocha, ha vinto il voto popolare. Entrambi i partiti affermano ora di avere il mandato popolare a formare un governo di coalizione dopo l’annuncio del voto ufficiale il 9 di maggio.
Abbondano ora nei vari circoli della capitale le dicerie che il palazzo reale possa raccomandare per superare l’impasse la formazione di un governo di unità nazionale, guidato potenzialmente da una persona fidata di Vajiralongkorn nonché tecnocrate Amporn Kittianporn.
Un’azione in questa direzione spingerebbe la monarchia ancor di più nella politica divisiva nel paese.
Vajiralongkorn, che ha 66 anni, è il re più vecchio della dinastia Chakri ad essere incoronato. Dopo aver studiato in Australia e Regno Unito, divenne ufficiale delle forze armate thailandesi ed è un pilota addestrato che ama volare mentre risiede in Europa.
Il re thailandese passa molto del suo tempo in Germania dove mantiene ville lussuose e cresce il suo figlio più giovane e presunto erede al trono, principe Dipangkorn Rasmijoti di 14 anni.
Alcuni giorni prima Vajiralongkorn ha sposato la sua consorte reale di tanto tempo che ora è chiamata Queen Suthida. Si sa poco del suo retroterra culturale prima di diventare generale di una unità delle guardie del corpo del re, se non che era una hostess della Thai Airways.
Lei è stata fotografata in vari eventi sacri con il re fino all’incoronazione reale di oggi, ed è la quarta moglie di Vajiralongkorn dopo tre precedenti divorzi.
La monarchia della Thailandia è fortemente protetta dalla critica pubblica da una delle leggi di lesa maestà più dure al mondo che permette sentenze di carcere fino a 15 anni per qualunque critica o sgarbo verso il re, la regina, l’erede o il reggente. I membri della famiglia reale non possono fare denunce mentre lo possono fare tutti i cittadini.
La legge è stata usata in modo esagerato a scopi politici da vari agenti tra cui i militari, ma sotto la guida reale chiara di Vajiralongkorn non sono state fatte altre denunce nel 2018 mentre altre accuse in corso sono state lasciate cadere o riclassificate secondo altre leggi come la sedizione.
Un consigliere reale noto raccomandò un rilascio di massa di prigionieri condannati per lesa maestà come una dimostrazione di grazia durante le cerimonie di incoronazione.
Con o senza perdono, gli osservatori si chiedono come Vajiralongkorn definirà e differenzierà un regno che sarà necessariamente molto più breve di quello del riverito padre.
Shawn Crispin, Asiatimes.com