La commissione nazionale dei diritti umani della Thailandia, NHRC, dopo cinque anni di pressioni, si rivolge contro un suo membro importante, Angkhana Neelaphaijit .
Definirlo un fallimento sarebbe minimizzare. La parola migliore sarebbe ipocrisia per descrivere l’attuale corso della Commissione nazionale dei diritti umani della Thailandia nel far piacere ai suoi attuali padroni politici.
Dopo essersi formata un decennio fa, la commissione si era eretta contro le ripetute interferenze di vari governi tanto da essere additata come un modello per le simili commissioni nel Sudestasiatico.
Ora sembra che NHRC stia collassando sotto l’influenza politica permettendo che uno dei suoi membri come Angkhana Neelaphaijit sia vessata dalla giunta.
Solo una settimana fa NHRC ha iniziato un’inchiesta disciplinare contro la commissaria Angkhana che ha spesso denunciato in modo ripetuto il deterioramento delle condizioni dei diritti umani sotto il regime militare.
L’inchiesta è partita dai commenti di Tuang Attachai, nominato dall’assemblea legislativa nominata dalla giunta, e da una denuncia dell’attivista vicino alla giunta Surawat Sangkharuek.
L’inchiesta si domanda del ruolo di Angkhana nell’osservare le procedure legale e nel documentare le violazioni dei diritti contro i politici di opposizione e critici della giunta militare NCPO. Angkhana rischia di essere messa sotto accusa.
“La commissione dei diritti della Thailandia sprofonda in un nuovo minimo cercando di punire Angkhana per fare il proprio lavoro denunciando gli abusi e chiedendo la responsabilità” ha detto Brad Adams di HRW. “La guida della commissione non è riuscita ripetutamente a far rispondere il governo militare per i suoi obblighi dei diritti umani, ma sembra voler fare ora lo sporco lavoro della giunta”
Le motivazioni di Tuang e Surawat per aver attaccato Angkhana sono dubbie per il loro ruolo di servitori fedeli del regime militare che ha preso il potere da un governo eletto e sciolto un parlamento eletto.
Tuang siede nella NLA e si definisce un legislatore. Ma è una definizione che non frega nessuno: regna pesante su tutti i nominati della giunta militare e sulla giunta stessa, che servono di cuore, la questione della legittimità.
Surawat non ha uno status simile ma è triste vedere un cittadino adulto impegnarsi così in modo così appassionato al Consiglio Nazionale per la Pace e l’Ordine, il nome fantastico che la giunta si è data, senza dare una giustifica per la sua convinzione.
Questa gente è stata sconvolta dal ruolo di Angkhana nel documentare le violazioni di diritti contro i critici della NCPO compresi coloro che sono andati in corte marziale. Forse a motivare la loro azione c’è un desiderio forte per un posto tra i libri buoni della giunta.
Nel 2015, un anno dopo il golpe, il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU retrocedette la NHRC dalla A alla B revocando di fatto i commissari thailandesi a presentare le proprie considerazioni durate le sessioni del consiglio.
La retrocessione si originò dal fatto che il governo manipolò il processo di selezione dei commissari oltre a domande serie sulle inclinazioni della commissione in favore del governo.
Da allora la giunta ha fatto altre azioni per indebolire la commissione togliendole la sua indipendenza per trasformarla in un megafono del governo, uno dei tanti trottolini del regime.
Nel fare così il governo ha violato uno dei principi dell’ONU del trattato di Parigi sullo stato delle istituzioni nazionali.
“Ora più che mai la Thailandia ha bisogno di una agenzia dei diritti credibile, guidata da commissari dedicati per affrontare la crisi sempre peggiore dei diritti” ha detto Adams. “La commissione deve lasciar cadere l’inchiesta su Angkhana ed assicurare che lei possa lavorare in un ambiente senza paura di rappresaglie”
Angkhana è la moglie di un valente avvocato dei diritti umani Somchai Neelaphaijit che si crede sia stato fatto scomparire con la forza dalle forze di sicurezza nel 2004.
Se c’è una persona che sa dell’importanza della difesa dei diritti umani è proprio lei.
Nationmultimedia