La lussureggiante foresta tropicale birmana ed almeno nove specie minacciate dall’estinzione a livello globale rischiano in modo significativo, se il progetto della strada Dawei Htee Khee, conosciuta come la Strada di Dawei, andrà avanti senza un pano di protezione comprensivo della biodiversità.
Lo dicono gli esperti della protezione ambientale nel rapporto dal titolo “Natura in pericolo: i rischi delle foreste e della vita selvatica derivanti dalla strada Dawei Htee Khee” del WWF Birmania che sottolineano i rischi presentati dalla Strada di Dawei all’area del Dawna Tenasserim e propongono vari passi per mitigare questi rischi.
La strada di Dawei, a due corsie e lunga 138 chilometri, collega la zona economica speciale di Dawei alla Thailandia ed attraversa la regione Dawna Tenasserim che è al momento l’espansione più grande di foresta connessa in Asia sulla frontiera tra Birmania e Thailandia.
Dawna Tenasserim ospita una sorprendente vita selvatica, foreste vergini e diverse comunità locali. Il panorama è un porto sicuro per 168 specie di mammiferi, 568 specie di uccelli e migliaia di specie di rettili, di anfibi, di insetti, di pesci e di piante.
“La strada porterà crescita economica alla regione del Tanintharyi mentre non guardiamo ai costi ricadenti sulle foreste e sulla vita selvatica che poi sono valori inestimabili della Birmania (e del mondo, NdT). Proprio come le persone hanno bisogno di strade, la natura ha bisogno di “autostrade delle regioni selvatiche” che permettano alle specie di muoversi. Questa è una di varie questioni ignorate dal disegno attuale della strada” dice Nick Cox direttore della Conservazione di WWF Birmania.
Studi standardizzati a trappola fotografica, unici nel suo genere, hanno confermato la presenza ed i modi di spostarsi degli animali selvatici lungo e vicino le aree da Myitta a Sinphyudaing.
E’ stato documentato che lungo la strada di Dawei vivono specie a rischio di estinzione come tigri, leopardi nebulosi, leopardi, elefanti asiatici, buoi delle giungle, tapiro asiatico, cervo asiatico, orso malese, orso nero asiatico ed il gibbone dalla mano bianca.
In seguito al Memorandum di intesa per la Zona Economica Esclusiva di Dawei tra Birmania, Thailandia e Giappone, l’impresa thailandese ITD ha firmato un accordo di concessione per un progetto stradale a due corsie col governo birmano.
Un’impresa di consultazione ingaggiata nel 2015 iniziò uno studio di impatto sociale ed ambientale, ESIA, che fu approvato dal Ministero birmano delle Risorse Naturali e della conservazione ambientale, MONREC, con alcuni commenti.
Questo ESIA del 2018 è inadeguato nella mitigazione degli impatti sulla biodiversità perché non affronta le sfide fondamentali come la perdita di connettività di habitat per le specie minacciate, l’aumento della deforestazione e l’aumento del bracconaggio.
Secondo il rapporto di Natura in Pericolo, durante la costruzione della strada di accesso e la ripulitura per la strada principale tra il 2009 ed il 2013, la deforestazione nelle vicinanze della strada è cresciuta da circa lo 0.2% al 2% annuo.
Nel dopo costruzione il tasso di deforestazione si aggira attorno a valori da tre a sei volte il tasso di deforestazione nazionale riportato per il periodo 2002-2014. Questo indica che la deforestazione è rimasta elevata da quando fu costruita la strada di Dawei e crescerà probabilmente ulteriormente quando riprenderà la costruzione della strada a due corsie.
Sono stati fatti studi di caso e raccomandazioni rivolti al governo e alle parti locali nel rapporto che vuole migliorare ESIA e raggiungere una pianificazione migliore dell’uso del suolo per proteggere le “autostrade delle regioni selvatiche” ed i corridoi ecologici.
I ministeri birmani delle infrastrutture e del MONREC, insieme all’impresa ITD, devono creare un piano comprensivo e totalmente finanziato di riforestazione e restauro del habitat che compensi la perdita di foresta durante la costruzione ed il miglioramento della strada.
Altre raccomandazioni fondamentali includono la costruzione di attraversamenti della fauna selvatica che hanno funzionato in Thailandia in progetti simili, l’installazione di segnaletica per prevenire il bracconaggio e la caccia illegale, l’installazione di segnali di avvertimento per gli automobilisti e la riduzione della velocità durante la notte per impedire incidenti mortali per persone e fauna selvatica.
“Natura in pericolo è l’apice di anni di ricerca in collaborazione. Ora che sappiamo cosa è in ballo davvero, offriamo soluzioni concrete per mantenere il paesaggio connesso e l’ecosistema completamente funzionante. Crediamo che la Birmania possa e debba avere un ruolo guida nel costruire strade sostenibili che diano beneficio alle persone senza mettere in pericolo la fauna selvatica” ha detto Nick Cox.
Natura in Pericolo è uno dei rapporti pubblicati da WWF Birmania e dai suoi partner che lavorano sul valore della biodiversità dell’area Dawna Tenasserim e le sfide ambientali causate dalle persone e dai loro progetti.
MIZZIMA