La congestione del traffico a Manila ha un costo in vite umane per le ambulanze bloccate tra le auto nella corsa contro il tempo per raggiungere un ospedale.
Con le esistenti corsie per i veicoli di emergenza piene di mezzi normali, le infrastrutture troppo vecchie e gli autisti impossibilitati a lasciar libera la strada, la situazione è tale che i pazienti muoiono lungo la strada.
“Ci si sente impotenti, come se non si avesse la possibilità di fare tutto quello che si può per aiutare” dice Joseph Laylo, un autista di ambulanza di Manila.
“Se la congestione del traffico non fosse stato così brutto si sarebbe potuto salvare la vita del paziente” aggiunge nel ricordare come la vita di una persona la si sarebbe potuta salvare se non fosse stato triplicato il tempo per raggiungere l’ospedale.
Non bastano talvolta la grandissima conoscenza di scorciatoie o di guida aggressiva o di clacson sparati per arrivare in tempo.
L’autista Adriel Aragon è ancora torturato per aver perso un malato in condizione critiche quando gli ci vollero 40 minuti per un percorso che dovrebbe averne appena la metà.
“Per quanto suoniamo o mettiamo le sirene, se i veicoli non si muovono non serve a nulla. E’ quello che mi accadde quella volta”
Ci volevano appena cinque minuti per raggiungere la clinica ma il polso della donna scomparve. Dopo averla portata sulla sedie a rotelle ne Pronto Soccorso, fu dichiarata morta.
Nelle ore di traffico, le principali arterie di Manila sono intasate di auto ferme, ed una corsa di 25 chilometri sulla strada principale potrebbe richiedere anche tre ore.
A Manila ci sono 13 milioni di abitanti e quasi un veicolo registrato a persona. L’ingorgo che ne consegue costa 67 milioni di dollari al giorno in produttività persa.
Nessuno più tiene il conto di quanti pazienti muoiono ogni anno nella congestione del traffico di Manila, ma chi lavora nel soccorso medico nella città racconta storie dell’orrore.
“Erano quasi sei chilometri per i quali ci volevano meno di cinque minuti. M quella volta furono 15 minuti. Quando provi a salvare la vita di una persona, è molto lento” dice Laylo.
Uno degli esempi più noti, visto online milioni di volte, fu quello filmato da una donna scioccata dal fatto che le auto non volevano o potevano fare spazio all’ambulanza con la madre dentro.
“Ero molto arrabbiata. Preoccupata perché non potevamo fare nulla con i veicoli che bloccavano la corsia” racconta Jing Zamora.
Ci vollero ore quando normalmente sono solo pochi minuti per la madre di Zamora che aveva avuto un ictus e che sopravvisse al tragitto ma morì una settimana dopo.
Il capo della sicurezza della MMDA, autorità di sviluppo di Manila Metropolitana, Aldo Mayor dà parte della colpa agli automobilisti.
“Ad alcuni semplicemente non gliene frega nulla. E’ come se fossero gli unici residenti in questo mondo” dice Aldo Mayor che gestisce proprio l’agenzia che gestisce il traffico caotico della capitale e che aggiunge come manchi il personale per far applicare la regolamentazione delle corsie preferenziali.
Mentre la popolazione di Manila si è raddoppiata dal 1985 ad oggi, le infrastrutture sono rimaste le stesse. Ha un sistema limitato di linea ferroviaria leggera a cui si affiancano piccoli bus, jeepney e milioni di auto.
La giungla burocratica e la profonda corruzione hanno bloccato o fermato tutti gli sforzi per costruire nuove strade, ponti e sistemi pubblici di trasporto.
Il presidente filippino Duterte promise di sbrogliare la congestione del traffico soffocante della metropoli ma a metà del suo mandato la principale arteria della città, EDSA, resta ancora nelle ore di punta un parcheggio per auto.
Il solo numero di auto sulla strada è il maggior fattore dell’arrivo a destinazione delle ambulanze con il paziente, dice Vernon Sarne, un giornalista delle automobili.
“Anche se vuoi far passare qualcuno, ma la strada è piena, cosa si può fare? L’ambulanza non può sollevarsi”.
Comunque Sarne pensa che la gente diventa cinica e crede che le ambulanze forse usano la sirena e le luci solo per farsi strada nel traffico per casi di non emergenza.
“Da automobilisti siamo stufi del fatto che tutti si avvantaggiano alle nostre spalle” dice ed aggiunge che per evitare il traffico alcuni politici usano come scorta i veicoli di emergenza.
Eppure chi lavora nell’emergenza a Manila spera che la denuncia pubblica sui media sociali possa aiutare.
“A causa dei media sociali, abbiamo trovato sempre più persone che ci fanno passare dandoci almeno il beneficio del dubbio” dice Michael Deakin che gestisce una delle compagnie più grandi di ambulanze.
SCMP