La sfiducia negli operatori sanitari e la paura dei vaccini hanno affossato la partenza della campagna del ministero della sanità filippina per assicurare che non riemergerà la poliomielite quasi tre decenni dopo la sua eradicazione nelle Filippine.
Nella prima tornata di immunizzazione supplementare del Ministero contro la poliomielite ad agosto, i lavoratori della salute sono riusciti a raggiungere solo oltre 106 mila dei quasi 200 mila bambini sotto i cinque anni, il 53.8%, individuati per la vaccinazione contro la fatale malattia debilitante.
La direttrice del programma di immunizzazione nazionale del ministero Maria Wilda Silva ha detto che a Manila sono senza vaccino il 40% dei bambini perché i loro genitori o i bambini stessi non erano a casa quando i lavoratori della salute sono andati nelle loro comunità.
In tali aree i lavoratori spesso tornavano a casa la sera per somministrare il vaccino orale della poliomielite, OPV.
Silva comunque ha indicato che una porzione significativa dei bambini non hanno ricevuto il vaccino contro la poliomielite perché i genitori o chi per loro si rifiutavano o per sfiducia nei lavoratori o per i presunti effetti contrari del vaccino.
“In alcuni quartieri non si fidano dei volontari dell’unità di governo locale. Vogliono vedere i lavoratori e gli infermieri fare la vaccinazione” ha detto Silva.
Nel caso di nonni, avevano paura che sarebbero stati incolpati se fosse accaduto qualcosa ai bambini” dice Silva ricordando come sia ancora viva la questione del vaccino Dengvaxia.
Alcuni genitori hanno persino detto che dei pediatri li avevano consigliato di non far vaccinare i loro figli contro la poliomielite.
“Non sappiamo perché sono stati consigliati in tal senso. La dose suppletiva non farà alcun danno ai pazienti. E’ un sistema per migliorare la protezione loro e della comunità perché crea l’immunità di gregge.. Ecco perché parliamo alla società dei medici perché consiglino i loro membri ed i pazienti ad avvalersi dell’ultima dose in più”
In una conferenza del 31 agosto il ministro della sanità Fransisco Duque III fece un appello pubblico a far vaccinare i bambini contro la polio, dopo che le analisi condotte nelle acque di fogna di Manila di luglio era stato ritrovato il virus della poliomielite.
Silva ha anche detto che oltre al basso tasso di vaccinazioni, un indicatore perché un’area sia considerata ad alto rischio è la cattiva sorveglianza della malattia.
“Se non si vede la malattia nei residenti si diventa compiacenti e si pensa che non tornerà, che è passato tanto tempo e che ci sono pochissime possibilità che ritorni, C’è un bisogno di rieducare la gente” ha detto Silva. (Nelle Filippine la poliomielite è stata dichiarata scomparsa nel 2000 NdT)
Sull’altra grande preoccupazione del morbillo, il ministero spera di vaccinare per la fine dell’anno circa 8 milioni di bambini per proteggerli contro il morbillo che ha fatto 500 morti in solo otto mesi.
“Non vogliamo fermare la nostra spinta a vaccinare perché c’è ancora la trasmissione di comunità. Il fatto che ci sono ancora casi individuati significa che c’è la continua trasmissione e c’è un numero di persone prive di protezione.” ha detto il sottosegretario Rolando Enrique Domingo.
L’Ufficio epidemiologico del DOH ha registrato ad agosto a livello nazionale 40,782 casi di morbillo con un incremento del 201% di nuovi casi dei 13532 dello scorso anno. 551 sono state le persone morte dei quali 41% erano piccoli sotto i 9 mesi e 40% tra uno e quattro anni.
Solo il 16% cioè 1.4 milioni dei 8.6 di bambini dagli asili alla V elementare sono vaccinati contro il morbillo.
Questo mese il ministero avrebbe dovuto completare il programma di immunizzazione su base scolastica, ma gli amministratori della scuola avevano chiesto di non interrompere le lezioni. Domingo ha detto che il ministero è riuscito a far partire il programma solo lo scorso agosto.
Un’immunizzazione supplementare copre i bambini di età da 12 anni in su. Dei 2,2 milioni di bambini il ministero ha vaccinato il 43% cioè 943 mila individui.
Jovic Yee, Inquirer