L’ultimissimo scandalo che scuote la polizia filippina coinvolge dei ninja cops, poliziotti accusati di guadagnare tantissimo vendendo la droga che hanno confiscato, con rivelazioni che colpiscono proprio al cuore della guerra mortale alle droghe del presidente filippino Duterte.
Ad essere implicati in questo scandalo da due generali in pensione è proprio l’uomo che Duterte scelse lo scorso anno personalmente per guidare la PNP, Polizia Nazionale Filippina, il direttore generale Oscar Albayalde.
“Se fossi in lui, prenderei già in considerazione l’idea di dimettermi” ha detto il senatore Richard Gordon che guida l’indagine in questo scandalo. Il senatore fece questa affermazione il primo ottobre durante l’attuale audizione al senato in cui è stato rivelato come Albayalde avesse provato a proteggere un gruppo di poliziotti che avevano presumibilmente sequestrato della droga prima di mettersi in affari loro stessi come riciclatori di droga.
“La campagna del Tokhang (come è chiamata nelle Filippine la guerra alla droga) che ha ucciso migliaia di persone e presumibilmente commercianti di droga .. perde la sua credibilità quando si sentono queste accuse tra ufficiali di alto grado della PNP” ha detto ai giornalisti il capo della minoranza al senato Frank Drillon.
Nella testimonianza davanti al comitato congiunto del senato del 3 ottobre, il capo della PDEA, agenzia di lotta alla droga filippina, Aaron Aquino ha detto che come parte della guerra alla droga:
“Abbiamo bisogno anche di lanciare una grande battaglia contro il demone dentro il nostro giardino … dobbiamo rispondere non dopo ma ora”.
Il comitato congiunto del senato in origine indagava delle irregolarità nel rilascio anticipato di detenuti per andare a finire alle accuse di disonesta della polizia.
Tra le notizie ascoltate dai senatori c’era un’operazione del 2013 che vide 13 poliziotti della città di Mexico, nella provincia settentrionale di Pampanga, condurre una perquisizione in un laboratorio di shabu gestito da un cittadino cinese.
La polizia arrestò il presunto re della droga Johnson Lee sequestrando oltre 200 chili di shabu, nome locale delle metamfetamine, il quale poi fu poi rilasciato dopo il pagamento di ingenti somme ai poliziotti e produsse un altro sospettato Ding Wenkun. Poi dichiararono che avevano trovato solo 38 chili di shabu. Gli altri 162 chili che la polizia non consegnò avevano un valore di mercato di 12 milioni di dollari.
Benjamin Magalong, sindaco della città di Baguio e capo del Gruppo di indagini e detenzione penale della PNP di allora, ha detto ai senatori che le autorità si erano insospettite delle anomalie nei rapporti di polizia sospettando che chi aveva fatto le perquisizioni non aveva seguito e procedure corrette.
Ancora più indicativo fu il fatto che tutti i membri di quel gruppo di poliziotti comprarono per sé nuove auto di marca. Nel 2014, fu emesso un ordine per sciogliere il gruppo per condotte cattive ed il loro comandante, direttore della polizia di Pampanga, fu dimesso dalla posizione per non aver preso misure correttive. Il nome di quel comandante è Oscar Albayalde.
In una intervista alla televisione del 2 ottobre il senatore Gordon disse che era impossibile che Albayalde ignorasse le irregolarità delle perquisizioni.
Nell’audizione il generale Magalong affermò che lo stesso Albayalde si era comprato una nuova auto dopo quell’incursione della polizia. Piuttosto che cadere in disgrazia, comunque, Albayalde salì a posizioni più elevate.
Nel 2016 fu nominato da Duterte direttore generale della Polizia della regione della capitale, NCRPO, e poi capo della PNP nel 2018.
Nel 2016 da capo del NCRPO, Albayalde convocò il capo del PDEA Aquino, che era allora un direttore regionale della PNP, chiedendogli di non applicare l’ordine di dimissione pendente contro i 13 ninja cops. Nessuno di questi fu mandato via ed alcuni ricevettero delle promozioni.
Aquino ha detto ai senatori di aver chiesto ad Albayalde perché non si sarebbe dovuto sospendere i poliziotti e ricevette la risposta: “Perché sono persone mie”.
In altre domande Aquino ha detto di aver ripetuto le stesse cose durante l’incontro del 25 settembre con Duterte a cui sia Aquino che Magalong erano presenti.
Aquino e Magalong hanno detto al senato di aver ricevuto minacce di morte da quando sono andati alle audizioni in senato. Albayalde, che il prossimo 8 novembre va in pensione, non ha negato di aver chiamato Aquino ma disse che non c’erano prove contro i suoi ex uomini e di essere stato attaccato da Magalong per pura gelosia.
Duterte non si è precipitato a difendere Albayalde e, poco prima di andare in Russia per una visita di stato di una settimana, ha detto ai giornalisti solo che “se si deve licenziare un capo di polizia qui e là, ci deve essere una buona ragione e prove sufficienti”.
Il senatore Bong Go, già aiutante di Duterte, il 28 settembre disse che il presidente avrebbe rivelato i nomi dei 13 ninja cops al suo ritorno dalla Russia.
Il ministero degli interni filippino, DILG, ha detto che Duterte ha chiesto le indagini su Albayalde il quale ha lasciato il suo destino al presidente.
Duterte ha spesso detto che i poliziotti filippini sono corrotti. Lo scorso anno ordinò la pubblicazione di un rapporto segreto in cui diceva che la Polizia e le altre agenzie della guerra alla droga erano piene di agenti e personale corrotto.
“Cerchiamo 22 poliziotti in servizio attivo che sospettiamo di essere coinvolti nel riciclo della droga” ha detto il portavoce della PNP generale Bernard Banac a SCMP.
“Ci sono tre ufficiali, di cui il più alto in grado è un maggiore, gli altri sono sottufficiali, pattuglie e sergenti”.
Banac ha detto che il termine ninja cops fu coniato decenni fa e si riferiva ad un gruppo di elite della polizia di Manila che si era data al crimine.
“Avevano il nome di ninja per la loro capacità di scalare muri e penetrare furtivamente negli edifici e case ed arrestare membri del sindacato della droga”.
Come il capo della PDEA Aquino ha detto ai media filippini, il riciclaggio della droga è così rigoglioso che si è diffuso a nuovi piccoli gruppi.
Secondo Aquino, ninja liit, o piccoli ninja, sono poliziotti che riciclano la droga sequestrata in piccole operazioni, mentre gruppi volt-in sono gruppi composti di poliziotti che si mettono insieme per fare dei crimini.
Ci sono notizie di ninja cops in combutta con una presunta “regine della droga” che compro la droga da poliziotti corrotti e che risponde al nome di Guia Gomez Castro. Si nasconderebbe negli USA ed avrebbe fatto miliardi dalle attività illecite ripagando di doni come nuove auto ai poliziotti corrotti.
Banac ha detto che la polizia “monitora questi ninja cops e questa regina della droga da anni, senza però riuscire ad inchiodarli poiché il gruppo si era mantenuto di basso profilo.
Duterte in un discorso di ottobre disse che tutti i poliziotti corrotti coinvolti nel riciclaggio della droga dovrebbero essere uccisi. Ma Banac ad una domanda in proposito ha detto che nessun ufficiale di rango della polizia da maggiore in su è stato mai condannato e incarcerato.
Ronald dela Rosa e Panfilo Lacson, due senatori ed excapi di polizia, hanno detto che in pratica “si buttano i furfanti in uniforme nelle aree remote di Mindanao dove ci sono tantissimi estremisti musulmani.
“Lo scopo è di sconvolgere le loro operazioni e far sì che ci voglia molto tempo prima che riprendano” disse dela Rosa.
Il senatore Gordon ha detto che era il momento di cambiare la pratica ed iniziare ad incriminare e arrestare gli ufficiali di polizia. La guerra all droga di Duterte è stata fortemente criticata dai gruppi dei diritti umani e secondo HRW almeno 22 mila persone sono state “assassinate indiscriminatamente” nelle Filippine.
Alan Robles, SCMP