Quattro rappresentanti dei parchi nazionali thailandesi sono stati indagati da una corte speciale per rappresentanti di stato per la morte di Billy, il militante Karen fatto scomparire e poi trovato morto.
Le accuse fatte contro i quattro sono di omicidio premeditato di Billy Porlajee, di aver nascosto il corpo, di detenzione, furto e minaccia armata.
La scoperta dei resti umani carbonizzati di Porlajee Rakchongcharoen Billy, a luglio 2019, in un fusto di carburante sotto un ponte della riserva che si trova nel parco nazionale di Kaeng Krachan a Phetchaburi in Thailandia nel 2014 ha quindi comportato degli sviluppi interessanti.
Il principale indagato per la morte di Billy è l’ex presidente del parco Chaiwat Limlikhit-akson che, insieme a tre suoi aiutanti Bunthaen Butsarakham, Thanaset Chaemthet e Kritsanaphong Chitthet, avrebbe fatto sparire Billy che protestava per le violenze degli sfratti intimati alle famiglie Karen come la sua che vivono da secoli nel parco nazionale.
I quattro ricercati si sono presentati spontaneamente alle autorità di Bangkok e sono stati rilasciati su cauzione, nonostante la famiglia di Porlajee abbia la protezione della polizia per le minacce denunciate alla loro vita per la loro continua ricerca dei responsabili.
Billy fu visto l’ultima volta agli arresti da parte delle autorità del parco, il 17 aprile del 2014, quando andava a fare visita agli abitanti Karen che avevano accusato gli ufficiali del parco di aver incendiato le loro case nel 2011 per poterli fare uscire dal suolo del parco. Billy in quell’occasione fu fermato per possesso di miele selvatico. Secondo Chaiwat e gli altri Billy fu subito rilasciato. Tribunali successivamente rigettarono le denunce della famiglia sulla morte di Billy per mancanza di prove.
La Thailandia non ha una legge sulle scomparse forzate che è stata tenuta nel vecchio parlamento dei militari nel cassetto per molti mesi prima di essere definitivamente cassata.
I Karen sono popolazioni delle colline sparsi tra Thailandia, Birmania e Laos e sono un ostacolo enorme per il sistema dei parchi thailandesi che vengono creati spesso su zone dove popolazioni di collina vivono da secoli sopravvivendo con un’economia agraria di taglio-e-brucia per coltivare il riso o con la caccia di animali selvatici. Sarebbero un milione i Karen che attualmente vivono in Thailandia
“Nego ogni accusa contro di me” ha detto Chaiwat ai giornalisti dopo essersi presentato all’ufficio del DSI. “Noi siamo i protettori delle foreste nazionali e le nostre vite sono state dedicate al beneficio della nazione” ha detto l’attuale presidente dell’area di conservazione del Nordest ad Ubon Ratchathani, dopo essere stato trasferito da Kaeng Krachan e promosso dalla giunta militare.
Mi hanno trasformato in un sospettato sui media sociali, ha detto Chaiwat, non è giusto e ho lottato sempre per il sistema giudiziario. Anche gli altri hanno negato le accuse loro ascritte.
“Non comprendo perché mi fanno un’accusa penale attraverso una corte anticorruzione piuttosto che un tribunale normale” ha detto ai media Chaiwat che ha chiesto loro di tenere sotto i loro fari questo caso.
Tutti e quattro hanno usufruito della cauzione di 26 mila euro per poter restare liberi davanti al Tribunale Penale Centrale per Casi di corruzione e cattiva condotta.
Da notare che il ministero dei parchi non ha trovato opportuno sospendere dal servizio i quattro che lavorano ancora presso il ministero.
La preoccupazione però è quella della moglie di Billy, Pinnapha Phrueksapan, che è preoccupata di sapere che i quattro presunti assassini sono stati liberati su cauzione.
Pinnapha Phrueksapan ha detto di aver vissuto l’intimidazione da persone non identificate nel passato, sebbene rispetti la decisione del tribunale visto che le prove da lei portate potrebbero non essere sufficienti.
“Porterò il caso avanti fino al verdetto finale” ha detto Pinnapha Phrueksapan che insieme alla famiglia è stata inclusa in un programma di protezione dei testimoni.