Un cervo selvatico di dieci anni è stato trovato morto nel parco nazionale Thailandese di Khun Sathan della provincia di Nan con sette chili di plastica ed altri rifiuti nello stomaco.
Si stima che la morte del cervo selvatico che aveva un peso di 200 chili sia avvenuto due giorni prima.
Ad un primo esame è parso che il cervo selvatico fosse morto per ostruzione intestinale probabilmente per aver mangiato qualche rifiuto di plastica ed altro. Poi all’apertura dello stomaco hanno trovato rifiuti di tutti i tipi ma in maggioranza plastiche. Dalle buste di plastica, ai sacchetti degli spaghettini a pronto uso, a guanti, mutandine e persino ad un filo di plastica.
Il cervo selvatico viveva in un’area protetta, dove, secondo la legge thai, è vietata la residenza dell’uomo che di fatto viene costantemente cacciato anche con la violenza, nonostante l’uomo viva in quelle aree da molto prima della proclamazione a parco nazionale, come lo sono le comunità delle colline lungo la frontiera con la Birmania a cui è ormai vietato vivere in quelle aree e contribuire alla conservazione e protezione delle foreste.
Ma le aree circostanti sono urbanizzate e da queste aree si origina un inquinamento da rifiuti molto pericoloso per tutte le specie animali. In passato è stato il caso di un Dugongo, un mammifero marino, Mariam, che fu trovato morto nel meridione thailandese con otto chili di plastica nello stomaco.
La Thailandia produce due milioni di tonnellate di plastica all’anno e sono 75 miliardi di buste di plastica che finiscono ogni anno tra i rifiuti. Grazie ad una raccolta non ottimale e grazie al fatto che la plastica è usata anche per impacchettare alimenti di pronto consumo, molta di questa plastica finisce nell’ambiente.
La Thailandia sarebbe uno dei paesi con il più alto tasso di plastiche a singolo uso, ma è una pratica diffusa in tutto il Sudestasiatico.
Il governo thailandese per contrastare questo uso delle plastiche pensa di mettere fuori legge vari tipi di plastiche che poi finiscono negli oceani, come le microplastiche per la fine di questo anno. Alcuni reti di negozi promettono di interrompere l’uso delle buste di plastica per l’inizio del prossimo anno.
“Quando vi recate in un parco nazionale, riprendetevi l’immondizia. Assumetevi delle responsabilità” oppure “E’ qualcosa che si deve insegnare ed applicare da piccoli” sono dei commenti apparsi sui media sociali.