Il collasso di un palazzo in costruzione a Kep in Cambogia, che ha ucciso 36 persone tra cui sei bambini, ha illuminato l’incapacità del governo a prevenire l’endemica cattiva gestione e la corruzione che sono causa di queste tragedie.
Mentre gli economisti riconoscono che una certa corruzione ha aiutato ad oliare gli ingranaggi della recente crescita rapida del paese, è diventata così pervasiva da rappresentare un rischio esistenziale per il di fatto stato a partito unico di Hun Sen.
Lo scorso mese il Tesoro USA ha sanzionato due uomini di affari cambogiani sospettati di corruzione e diboscamento illegale, accuse che il ministero degli esteri cambogiani rigetta come infondate, fonte di forte delusione e un’imboscata sui tentativi di “ripristinare la fiducia e la confidenza” tra le due nazioni.
L’azione USA ha agito da una parte a congelare le proprietà do Try Pheap ed undici sue imprese coinvolte in tantissimi affari, mentre dall’altra vieta alle compagnie americane di trattare con queste imprese, secondo un annuncio del Ministero del Tesoro americano.
E’ una critica non certamente nuova perché la Cambogia nel decennio scorso è crollata negli indici internazionali sul governo della legge e la corruzione, finendo nelle posizioni di coda di varie tavole compilate.
Secondo la ONG USA World Justice Project, lo scorso anno la Cambogia si è attestata al penultimo posto per il suo governo della legge, appena prima del Venezuela ma sotto la Repubblica Democratica del Congo. Transparency International pone la Cambogia al 161mo posto su 180 paesi per indice di percezione della corruzione.
Molta della colpa è da attribuire alla ACU, Unità Anti Corruzione del Governo, creata nel 2010 dal consiglio dei ministri per affrontare la corruzione endemica, i cui successi nel decennio passato sono stati pochi e sporadici.
A guidare la ACU Unità Anti Corruzione del Governo sin dagli inizi è Om Yentieng, un ex consigliere di Hun Sen che farà dieci anni di lavoro a fine anno.
“Un decennio? Come vola il tempo! Ha fatto solo quello che tutti pensavano che avrebbe fatto, assolutamente nulla” dice il docente di diplomazia cambogiano al Occidental College di Los Angeles, Sophal Ear.
La corruzione è un problema molto più grande dello stesso Om Yentieng. Il Partito del Popolo Cambogiano al governo ha un potere assoluto sulla politica essendo alla guida dello stato a partito unico dopo la dissoluzione del partito rivale di opposizione e la vittoria di tutti i seggi in parlamento nelle elezioni del 2018 considerata falsata.
Il problema della corruzione in Cambogia è profondamente radicato. La capricciosa burocrazia è premiata secondo la fedeltà non la competenza. I magnati corrotti sono spesso protetti dai politici. I giudici sono membri del CPP e decidono le sentenze secondo le direttive di partito. I media indipendenti sono stati eliminati un po’ alla volta sin dal 2016.
Inoltre l’importante crescita economica della Cambogia sin dagli anni 90 è stata possibile per la mancanza di regolamentazione, basse tasse e diffusa accettazione che le regole si possono infrangere se questo porta sviluppo.
Mentre la lotta alla corruzione endemica è difficile dovunque in Cambogia richiede una qualche riforma istituzionale che è pressoché impossibile in uno stato a partito unico senza controlli.
Secondo analisti e critici, Om Yentieng è più di ostacolo che di aiuto. Quando la Camera dei deputati USA approvò nel 2018 la legge della Democrazia Cambogiana, il presidente di allora del comitato degli Affari Esteri, Ed Royce, lo definì uno dei 17 rappresentanti cambogiani che il presidente Trump dovrebbe individualmente sanzionare.
Gente ben informata dice che Om Yentieng non ha quasi alcun potere reale ed è troppo timido per agire nel suo compito con vigore. Nel 2016, fu costretto dal ministero degli interni Sar Kheng a chiedere scusa pubblicamente per aver detto quello che tutti in Cambogia sanno: che alcuni poliziotti della stradale sono corrotti.
Om Yentieng fu consigliere speciale di Hun Sen e guidò la Commissione Cambogiana per i diritti umani, organizzazione gestita dal governo e inefficace. Ha presieduto anche la Commissione Nazionale Anticorruzione, poi diventata ACU, che negli anni 2000 non giunse mai a nulla.
Nel 2010, il presidente di allora del Cambodian Center for Human Rights disse al Phnom Penh post che Om Yentieng era una scelta cattiva per guidare la nuova Unità Anti Corruzione del Governo.
“Questa nomina doveva essere un’opportunità per dare il segnale di un cambiamento … un’opportunità del governo per dire una cosa chiara, e credo che il governo ha sprecato questa opportunità.
Nel 2009, la londinese Global Witness dichiarò che Om Yentieng aveva ricevuto concessioni minerarie ed era legato a Float Asia Friendly Mation Company, accusata di estrarre marmo da aree protette di foresta. Lui rigettò con forza queste accuse.
Allo stesso tempo il lungo periodo di tempo di Om Yentieng alla guida del ACU non sorprende gli analisti seri.
“Credo si debba risalire indietro nel tempo quando si condividevano le sigarette, perché è chiaro che non si vede quanti corrotti hai preso, ma solo quanto fedele al partito sei. E Om Yentieng è stato uno molto bravo” dice Sophal Ear.
Infatti è membro permanente del Comitato centrale del partito dagli anni 2000 e ACU è ancora gestito dal governo di Hun Sen.
Quando Om Yenthieng nominò due suoi figli come assistenti del ACU nel 2016, un portavoce del governo difese la nomina nepotista affermando:
“Il Partito deve nominare i giovani del CPP perché non possiamo nominare i giovani di un altro partito”.
“Bisognerebbe sostituire non solo Om Yenthieng ma un sacco di gente al vertice. Il problema + che è più che sostituire solo Om Yentieng. Devi dare potere a quella persona, renderli indipendenti, permettere di dare la libertà di prendere decisioni” dice Sophal Ear.
Invece la posizione di Om Yentieng è più solida di sempre perché Hun Sen ha promesso dallo scorso anno forti misure anticorruzione.
Di certo ci sono stati alcuni cambiamenti cosmetici. Si è ridotto il patronato nei militari, mentre il governo pensa a nuove leggi sulle tassazioni e la regolamentazione di settori suscettibili alla corruzione come il gioco d’azzardo.
Come ha chiarito con il suo rapporto dello scorso anno U4 Anti-Corruption Resource Centre, gruppo di ricerca internazionale, una campagna superficiale anticorruzione fa gli interessi del CPP.
I critici dicono che presenta l’immagine di un governo che fa qualcosa contro le mazzette nella scommessa di assuefare la crescente rabbia pubblica contro la crescente disuguaglianza economica ed il favoritismo dei politici.
Aiuta inoltre l’elite del partito a fare fuori potenziali rivali allo stesso modo in cui lavorano le campagne anticorruzioni simili fatte in Cina o nel Vietnam.
L’Agenzia anticorruzione nel 2011 arrestò il capo della Unità delle Sicurezza di Chea Sim, ex presidente del CPP e rivale di Hun Sen. Nel 2016 perseguì cinque membri di una ONG sul processo che coinvolse il capo dell’opposizione cambogiana Kem Sokha.
Mentre Hun Sen si prepara a consolidare la propria autorità e iniziare un trasferimento di poteri dinastico verso uno dei figli, un atto che nel mondo fallisce nella maggioranza dei casi, tenere un fedele come Om Yentieng a capo dell’agenzia anticorruzione ha il massimo senso politico.
David Hutt, Asiatimes.com