Nonostante i grandi sforzi del governo filippino per affrontare efficacemente i vari impatti della pandemia del COVID-19, sono ancora forti se non peggiorate le ansie di sicurezza dei filippini.
Secondo un’ultima ricerca condotta dalla SWS, Social Weather Station, del 24 maggio scorso, 87% dei filippini hanno espresso enormi paure di beccare il Coronavirus. Difatti le ansie di sicurezza dei filippini sono ben maggiori quando le si comparano con risultati di indagini analoghe condotte in altri paesi come Australia, UK e USA.
La fame nell’epidemia
L’indagine SWS ha anche rivelato che si è raddoppiato il numero di filippini che hanno sofferto la fame rispetto alle cifre di dicembre in conseguenza delle misure di quarantena per l’epidemia.
Circa 4 milioni di intervistati hanno detto di aver sofferto la fame durante i primi due mesi di pandemia, la cifra maggiore sulla fame di sempre, finora, durante l’amministrazione del presidente Duterte.
I guai della disoccupazione
Fame a parte, la perdita di mezzi di sostentamento esaspera l’insicurezza dei filippini durante la pandemia. Quando il governo filippino applicò una delle misure più stringenti al mondo contro la pandemia, quasi tre milioni di filippini persero immediatamente il lavoro.
La sospensione del lavoro e la disoccupazione come conseguenza delle misure di quarantena improvvisamente hanno spostato molti operai filippini. Senza lavoro per sfamare le proprie famiglie gli individui colpiti sono costretti dalle circostanze a fare l’elemosina per mangiare. I problemi della disoccupazione possono peggiorare dal momento che la pandemia può persistere ancora nei prossimi mesi finché non si trova un rimedio al virus.
Disordini sociali
La combinazione mortale di fame e paura è la ricetta perfetta dei disordini sociali che, se non sono prevenuti in modo appropriato, possono mettere in pericolo l’esistente ordine sociale. La recessione economica causata dalla pandemia può anche incoraggiare i conflitti politici e scatenare molti altri problemi di sicurezza come sicurezza alimentare, del lavoro, della sanità, ambientale, economica e politica.
Una delle conseguenze, potrebbero essere proteste e conflitti violenti che già hanno avuto luogo in altri paesi. A parte le Filippine, movimenti sociali si sono visti in Brasile, India, Indonesia, Kenya e Sudafrica.
Minaccia alla pace e sicurezza internazionale
L’ONU nel suo documento Un mondo più sicuro identifica la diffusione della malattia infettiva come una delle minacce maggiori alla pace e sicurezza internazionale. Il World Economic Forum sottolinea che con l’attuale pandemia la comunità internazionale si trova di fronte ad una situazione volatile ed instabile peggiore dell’agonia causata dalla Grande Depressione degli anni 30. Se dovesse persistere la situazione, potrebbero accadere i rischi maggiori di conflitti violenti nei paesi più vulnerabili dove esistono già ansie di sicurezza preesistenti.
Le Filippine e le minacce di sicurezza non tradizionali
La pandemia del COVID-19 ha reso più reali di quanto immaginato, particolarmente in senso non tradizionale, la minaccia di una diffusione di malattie infettive sulla sicurezza delle Filippine.
Le minacce non tradizionali della sicurezza sono minacce alla sicurezza umana dove la gente più che lo stato è il referente per la sicurezza. Il punto di vista della sicurezza orientata alle persone è un paradigma alternativo di sicurezza che privilegia il benessere delle persone come fondamento della politica di sicurezza. COVID-19 è una grave minaccia alla sicurezza umana.
Il governo filippino ha già riconosciuto nella sua attuale Politica di Sicurezza Nazionale, NSP, per 2017-2022 l’importanza della sicurezza umana che informa anche il piano di sviluppo delle Filippine PDP per lo stesso periodo. Questi documenti considerano le malattie infettive come minacce alla sicurezza umana che richiedono una efficace pianificazione economica e misure appropriate di sicurezza.
Governo filippino preso di sorpresa, società filippina impreparata
Comunque il governo filippino fu ancora preso di sorpresa con l’apparire della pandemia del COVID-19. Questo indica che nonostante il riconoscimento del governo di questo problema nei vari documenti ufficiali, le capacità di rispondere a questo problema erano limitate, se non mancanti. Le Filippine ammisero persino che la loro imposizione di misure di quarantena hanno colto impreparati molti settori economici e sociali.
Misure di quarantena: proteggere o minacciare le vite?
Sebbene lo scopo principale delle misure di quarantena sia di proteggere le vite umane, si sono associate incertezze con l’informazione conflittuale sulla situazione del COVID-19 nel paese e le capacità limitate del governo di superare la pandemia di fatto minacciano vite umane. Dopo quasi tre mesi di quarantena di comunità, un termine reso sanitario per serrata, il governo filippino deve ancora finalizzare un piano comprensivo per riprendersi dalla pandemia.
Risposta al COVID-19
Il governo Filippino creò lo IAFT, Task Force Interagenzie sulle Malattie Infettive Emergenti EID, già nel 2014 durante l’amministrazione del presidente Benigno Aquino per valutare, monitorare, contenere, controllare e prevenire la diffusione di una potenziale epidemia nelle Filippine.
Il presidente Duterte convocò la IAFT-EID nel gennaio 2020 durante l’epidemia di Coronavirus in Cina.
Il 25 marzo 2020 lo IATF-EID lanciò il piano di azione nazionale contro il COVID-19 che includeva la creazione di una Task Force Nazionale NTF del COVID-19 guidata dal ministro della difesa che ha la supervisione complessiva dell’Ufficio della Difesa Civile e delle forze armate filippine. Questo dimostra con forza che superare la pandemia del COVID-19 è inevitabilmente una agenda essenziale per la difesa e sicurezza nazionale.
Riprendersi dal COVID-19
Mentre il governo filippino fa i suoi sforzi migliori per rispondere con efficacia al COVID-19 è ugualmente importante riprendersi dalla pandemia. Il COVID-19 ha messo in luce la dolorosa limitazione della capacità dell’ autorità filippina a rispondere alla pandemia. Riprendersi dalla pandemia presenta un’altra maggiore sfida al governo filippino.
E’ perciò imperativo per il governo filippino far partire un efficace programma di ripresa che tenga presente gli aspetti della sicurezza e le conseguenze della pandemia.
Con un efficace programma di ripresa il governo può portare si spera la società filippina in una nuova situazione normale dove benessere, salute e modi di vivere dei filippini sono puntualmente protetti e rafforzati.
Rommel C. Banlaoi, PhD, presidente Philippine Institute for Peace, Violence and Terrorism Research (PIPVTR)