La diga si trova nello stato etnico del Kachin e, secondo il presidente, deve essere sospesa perché contro la volontà della gente e dei legislatori. Essa avrà una potenza, del costo di 3,6 miliardi di dollari, di 600 megawatt, sarà alta 130 metri e si trova alla confluenza di due fiumi che poi originano l’Irrawaddy. La costruzione è stata cominciata dalla China Power Investment Corporation (CPI) in cooperazione con il governo Birmano e con Asia World Company che è di proprietà del già signore della droga Lo Hsing Han. L’energia prodotta sarà per il 90% venduta alla Cina.
Il presidente nella sua lettera ha spiegato che il progetto ha generato molte preoccupazioni perché può distruggere tutto il paesaggio dell’area attorno a Myitsone e avere un impatto negativo sulla gente che vive lungo il corso dell’Irrawaddy a valle della diga.
«Il nostro governo, essendo stato eletto dal popolo, deve prendere in grande considerazione l’ opinione pubblica. Abbiamo un obbligo di rispondere alla preoccupazione dell gente con serietà. Perciò sospenderemo il progetto durante il nostro governo»
Il progetto miliardario ha attirato una vasta condanna dai gruppi ambientalisti e dall’opinione pubblica birmana mentre continuano a crescere le preoccupazioni sui possibili impatti negativi sulle comunità locali e sul più grande fiume della Birmania.
Il progetto nacque da un accordo sottoscritto dalla CPI, dal ministero dell’energia birmana e dalla Asia World ed i lavori sono cominciati lo scorso anno costringendo 12mila persone a ricollocarsi in altre zone.
Non sono chiari i dettagli e gli eventuali negoziati con la Cina, ma nella lettera Thein Sein ha dichiarato che tutti gli altri accordi previsti nel Memorandum del progetto saranno portati avanti e che i rapporti amichevoli con la Cina non saranno intaccati.
Ovviamente questa notizia è stata salutata con piacere da tutti quelli che si opponevano al progetto e da attivisti. «La decisione del presidente, che riflette quanto promesso nel suo discorso inaugurale, di voler ascoltare la voce della gente, è ben venuta» ha detto Myat Thu, un attivista democratico che ha lanciato la campagna di raccolta di firme in tutta la Birmania.
Dichiarazioni analoghe sono state fatte dalla Aung San Suu Kyi, all’uscita da un incontro col ministro degli affari sociali Aung Kyi dove hanno discusso di un’amnistia dei detenuti politici, della cooperazione sugli sforzi per salvare l’Irrawaddy e sui problemi della pace con le etnie in Birmania. «Ho sentito che il presidente ha inviato un messaggio sulla sospensione del progetto Myitsone sul fiume Irrawaddy come risposta alla preoccupazione pubblica. E’ una cosa molto positiva che il governo ascolti la voce popolare, come dovrebbe sempre essere».
La diga, alla confluenza del fiume Malikha con il fiume Maykha alla sorgente dell’Irrawaddy, fa parte di una cascata di un progetto complessivo che prevede sette dighe a cascata, un investimento di 20 miliardi di dollari con la Cina. Il gruppo International Rivers Network ha affermato che la diga sommergerà vari siti storici e culturali molto importanti per la Birmania, inondando 766 Kmquadrati di aree a foresta, danneggiando in modo irreversibile il sistema chiave dei fiumi della birmania come anche, a valle, alle comunità che coltivano il riso. Ma è anche importante che siano cancellate, secondo International Rivers Network, le altre sei dighe previste che avranno lo stesso impatto devastante sulla nazione.
Benché la dichiarazione di Thein Sein sia importante, «finchè gli altri partecipanti del progetto cinese non dichiarano la loro cancellazione del progetto di Myitsone e non se ne vanno dal sito della diga, dobbiamo assumere che il progetto prosegue» ha dichiarato il coordinatore del gruppo International Rivers Network.
Il progetto inoltre ha avuto anche l’effetto di esacerbare le già fragili relazioni con le popolazioni del Kachin. L’Armata indipendente del Kachin (KIA), da anni in guerra per l’indipendenza dal regime birmano, ha affermato che avrebbe fatto resistenza armata contro il progetto, mettendo in guardia la Cina che la diga avrebbe potuto innescare una guerra civile e sarebbe dovuto essere cancellato. Ne sono seguiti forti scontri con l’esercito birmano presso altre due dighe di proprietà cinese nello stato Kachin.
Anche il KIA ha dichiarato: «Aspettiamo e vediamo dal momento che non è certo che il progetto sarà completamente cancellato», aggiungendo che certo la pressione pubblica intensa è alla base della dichiarazione di Thein Sein.