Nel giorno in cui si celebrava la giornata mondiale della lotta all’AIDS in Indonesia, la città di Suurabaya riceveva qualche notizia inquietante: l’ambiente del business ha superato quello dei lavoratori del sesso come che ha contratto la malattia mortale nella città.
«Dai nostri dati di quasi un anno, gli imprenditori e gli uomini di affari sono ora il più grande gruppo di persone che convivono con AIDS anche se li si paragona ai lavoratori del sesso e alle donne sposate.» dice Esti Martiana Rachmi, repsonsabile dell’ufficio sanitario cittadino. Ed è una notizia che colpisce se si considera che Surabaia, capitale della provincia di Giava Orientale, è la sede del complesso a luci rosse più famoso con più di 300 bordelli.
Dopo il gruppo degli uomini di affari, ci sono le donne di famiglia e poi i lavoratori del sesso. Nel primo gruppo ci sono 170 persone su un totale di 560, del quale la maggioranza, secondo le statistiche, sono donne. Particolarmente a rischio sono le donne sposate che acquisiscono l’HIV da i loro mariti.
«E’ molto difficile proteggere le donne di famiglia dal HIV e AIDS, specialmente se la fonte di infezione è il marito, ed è raro come si sa che il marito sia onesto e confessi di andare a prostitute oppure di drogarsi.»
Gli esperti comunque mettono in guardia sul numero reale di persone che portano il virus che è molto più alto delle cifre ufficiali, poiché pochi si sottopongono al test prima dello sviluppo dei sintomi e molti rifiutano di rivolgersi alle autorità per paura della persecuzione a cui vanno incontro e lo stigma sociale.
Nello stesso giorno della giornata mondiale per l’AIDS, una ragazza di sei anni è stata cacciata dalla scuola Don Bosco di una cittadina vicino Giacarta poiché suo padre è infettato dall’ HIV. Le è stato chiesto un certificato di analisi del sangue che comprovi il suo stato. La scuola nega l’accusa di discriminazione adducendo che prenderebbe le stesse misure con qualunque tipo di malattia infettiva. Quando la ragazzzina è andata a scuola, le hanno detto che gli altri genitori non gradivano la sua presenza a causa dell’infezione.
«Credo che quello che fanno è una discriminazione non solo per la bambina ma per la nostra famiglia e tutti quelli che vivono con HIV e AIDS.» La famiglia non solo chiede il reintegro della figlia ma le scuse pubbliche e hanno rifiutato di sottoporre la ragazzina all’analisi del sangue. «Come genitori, tutto quello che possiamo fare è trovare una scuola che possa garantire un trattamento uguale per mia figlia, e spero che questo faccia aprire gli occhi affinché non sia tollerata la discriminazione contro le persone con HIV e AIDS.»
Lettera aperta ai leader dell’ASEAN per l’accesso ai farmaci generici
Milioni di persone nelle nazioni aderenti all’ASEAN fanno affidamento ai farmaci generici a prezzi modici per trattare tutti i tipi di malattie compreso l’HIV, AIDS, le malattie del cuore e il cancro.
La futura fornitura di queste medicine salva vita, comunque, è minacciata dalle politiche aggressive commerciali che sono imposte sulle nazioni in via di sviluppo dagli USA e dalla Comunità Europea.
Non possiamo rimanere zitti mentre l’Europa e gli USA lavorano per restringere tutti gli aspetti della fornitura di medicinali compresi la produzione di medicine generiche, la loro registrazione e il loro trasporto transfrontaliero. L’assalto alla produzione di farmaci generici sta assumendo forme differenti, tra le quali accordi di libero commercio bilaterale, trattati internazionali e regolamenti doganali. Se l’Europa e gli USA vincono, milioni di persone in tutti i paesi in via di sviluppo vedrebbero esaurirsi la loro fonte di medicinali poco costosi, poiché le compagnie generiche non avrebbero spazio per produrli o venderli.
Gli USA e l’Europa stanno di fatto strappando le medicine dalle nostre mani. Poiché le medicine generiche sono più facili da comprare, siamo riusciti a far sì che sempre più persone abbiano potuto usufruire di trattamenti salvavita. Possiamo vivere ancora, lavorare ancora, allevare ancora i nostri bambini. Ma se l’Europa e gli USA riescono a chiudere queste fonti di medicine a prezzi modici, rischiamo di erodere tutto quello che si è raggiunto negli ultimi dieci anni in termini di abbattimento di costi dei trattamenti attraverso farmaci generici.
L’Accordo sui diritti di Proprietà Intellettuale relativi al commercio, oppure TRIPS, obbliga le nazioni che fanno parte al WTO (Organizzazione mondiale del commercio) a garantire le licenze sui prodotti tecnologici compreso i farmaceutici.
Per conformarsi al TRIPS l’India ambiò la sua legge sui brevetti nel 2005 e iniziò a dare brevetti sulle medicine. Garantire brevetti sulle nuove medicine in India limiterebbe la capacità dei produttori locali a produrre versioni dei generici meno costosi di queste medicine. Questo avrebbe un impatto non solo per l’India, ma anche per i paesi dell’ASEAN che si affidano all’importazione di farmaci generici dall’India per le proprie popolazioni. L’accesso alle medicine dipenderà perciò sempre di più dall’uso di quello che sono conosciute come le flessibilità del TRIPS, le misure legali presenti nelle leggi di ogni nazione per promuovere l’accesso a medicine sempre meno costose.
Gli USA e l’Europa stanno minando le misura di salvaguardia insite nelle flessibilità del TRIPS promuovendo aggressivamente:
1-Regolamenti doganali che bloccano il commercio in farmaci generici
2-accordi di libero commercio bilaterali che richiedano i servizi TRIPS+
3-accordi di commercio internazionali contro il falso or ACTA.
Nel cercare questi accordi commerciali, l’Europa e gli USA stanno agendo in contrasto con impegni precedenti. Nel 2001, tutte le nazioni del WTO, compresi gli stati membri dell’EUROPA, firmarono la dichiarazione di Doha che stabilisce che gli accordi TRIPS possono e devono essere interpretati e implementati in modo da sostenere i diritti degli stati membri del WTO per proteggere la salute pubblica e, in particolare, per promuovere l’accesso alle medicine a tutti.
Questa dichiarazione permette alle nazioni di prendere le misure per proteggere la salute pubblica. L’Europa e gli USA hanno detto ripetutamente che stanno agendo in accordo alla dichiarazione di Doha, ma allo stesso tempo perseguono politiche aggressive che minacciano di chiudere l’accesso a medicine a prezzi modici nel mondo.
Tagliare la produzione e la distribuzione di medicine a prezzi modici lascerebbe nei fatti la gente che ha disperato bisogno di queste medicine senza un’ancora di salvezza.
Perciò chiediamo a voi tutti di assicurare che i nostri governi non si piegheranno alla pressione politica dell’Europa e degli USA per eliminare con accordi commerciali le misure di sicurezza incastonate nell’TRIPS o di cedere ad ogni altra domanda negli accordi commerciali attuali e futuri che minaccino l’accesso della gente a queste medicinali generici salva vita.