Sono ripresi oggi i colloqui di pace tra il MILF (Fronte di liberazione islamico Moro) ed i rappresentanti del Governo Filippino a Kuala Lumpur in Malesia che è il paese facilitatore per questi colloqui di pace.
A questo nuovo incontro si è giunti dopo gli incidenti di Ottobre 2011 di Basilan in cui persero la vita 19 soldati filippini, incidenti che rischiarono di interrompere questo percorso e che causarono tanti media e politici a chiedere una guerra totale contro i MILF.
Furono la tenacia di Noynoy Aquino e l’impegno di tanti militanti di Mindanao ad impedire l’escalation e a spingere le parti a riprendere nel concreto, al di là delle formule dichiarate, i colloqui di pace per giungere ad una reale autonomia della nazione Bangsamoro.
A dicembre la delegazione governativa propose, forse anche ottimisticamente, il mese di marzo come il termine per arrivare ad un accordo che ponga fine ad un conflitto che dura ormai da decenni ed un negoziato che dura almeno da 15 anni.
La preoccupazione comune tra le delegazioni del MILF e del Governo Filippino è l’entità futura di autogoverno Bangsamoro debba essere sufficientemente autonoma dal governo centrale per essere «genuinamente autonoma».
Il capo negoziatore del Governo Mark Leonen dice :
«Non c’è dubbio che l’intera Repubblica delle Filippine beneficerà dell’esistenza di una regione per la popolazione Bangsamoro che non è solo genuinamente autonoma ma anche una dove sono in funzione i principi di un buon ed efficace governo.
Ci attendiamo di trarre benefici da un governo autonomo che può essere eletto in libere, chiare ed oneste elezioni assicurate da forze che non siano legati a interessi politici ed da una vibrante e presente società civile.
E’ ovvio che le elezioni possono essere importanti solo quando ci sono scelte reali tra partiti politici sinceri e capaci che presentano capi con principi. In un quadro democratico, come minimo, gli esercizi elettorali danno il mandato ed assicurano che si abbia davvero una possibilità di lotta di permettere ai governati di partecipare attivamente e far rispondere i capi delle loro azioni.
Sappiamo anche nessuna autonomia sarebbe genuina se non ci fosse una chiara relazione di lavoro con governo nazionale in molti aspetti. Il governo nazionale è rilevante. Lo si può chiaramente vedere persino nel documento del MILF, il proposto Patto Comprensivo Rivisitato.
Esso ha importanza nelle nostre proprie proposte. E’ anche chiaro che qualunque relazione di autonomia dovrebbe includere una eguale condivisione di ricchezza e di generazione di entrate per rendere credibile il governo autonomo nel produrre opportunità per la propria gente in un modo ambientalmente sostenibile come anche permettere al governo nazionale di fornire l’assistenza di cui si aspetta.
Sappiamo che voi condividete con noi questa visione e che tanto di quello che abbiamo bisogno di discutere sarà come arrivarci e con quale nuovo accordo politico.
La migliore saggezza che possiamo capire dalla storia umana è che le soluzioni più grandi si raffinano nel momento in cui sono poste in essere. La migliore saggezza perciò richiede di essere certi che le soluzioni che troviamo possano funzionare, non solo mediante i ragionamenti che facciamo su questo tavolo, ma anche attraverso il crogiolo della pratica, di imparare ed essere capace di aggiustare a partire dalle proprie esperienze quando implementiamo la nostra visione.
Ci troviamo in un negoziato politico e le nostre soluzioni trovano spazio anche in un contesto politico. Come abbiamo sempre reiterato, questa è un’amministrazione che vuole vedere muoversi la soluzione alla questione Bangsamoro quando inizia e nel volgere di quattro anni.
Il che vuol dire che dovremmo vincere la sfida di siglare un accordo abbastanza presto così da poterlo implementare e quindi valutare e cambiare prima del prossimo mandato del presidente della Repubblica.
Secondo noi l’opportunità dorata di giungere ad un accordo è il primo quadrimestre di questo anno. La consegna del nostro presidente è di lavorare indefessamente e con dovuta e deliberata celerità attenti a consultare tutti le parti che noi rappresentiamo nel processo.
Crediamo che sia possibile.
Condividete con noi questa visione. Nel primo quadrimestre tentiamo di mettere su un accordo. Grazie.»