In modo sorprendente l’alluvione che nel 2011 ha messo a soqquadro almeno un quarto della Thailandia non ha influenzato negativamente la produzione complessiva di riso. E questa dovrebbe essere una buona notizia per il governo. Essendo il riso uno dei beni più politicizzati, tenere contenti i produttori di riso è diventata anche una delle priorità della politica. Ma l’amministrazione di Yingluck ha di fronte a sé, con il suo progetto portabandiera di ipoteca del riso, una strada dura, in parte per la popolarità del programma, ma anche poiché non è probabilmente sostenibile date le condizioni a breve termine del mercato.
La risposta dei coltivatori di riso all’alluvione devastante, che ha distrutto il 14% delle risaie, è stata di due tipi. La prima, quelli che non hanno subito danni hanno aumentato la produzione per compensare le perdite dell’alluvione, con raccolti eccezionali che sono una strategia comune per gli agricoltori in situazione del dopo alluvione particolarmente attraverso l’aumento della produzione nel fuori stagione. Questa produzione straordinaria si pensa vari dai 12 alle 16 milioni di tonnellate, un incremento del 20% minimo rispetto all’anno prima.
La seconda risposta, gli agricoltori che hanno visti i propri terreni danneggiati hanno optato, sebbene parzialmente, per la compensazione.
“Gli agricoltori mostrano le foto delle zone allagate alle autorità, ma non quelle normali, e ottengono la compensazione. A 3400 baht (100 euro) per rai è preferibile ottenere i soldi del governo e se riescono ad avere il 30% del riso dal loro raccolto, possono comunque venderlo al mercato.” dice un noto mercante di riso delle piane centrali del nord. Di conseguenza il governo si trova a fronteggiare costi finanziari crescenti sia per finanziare il progetto di mutuo sul riso che per fornire la remunerazione a quelli colpiti dagli allagamenti.
Nonostante l’alluvione il progetto di mutuo ipotecario del riso è stato ben accetto dagli agricoltori. Sin dal suo inizio ad ottobre si sono registrati più di un milione di contadini. Dato che il prezzo garantito del riso bianco si aggira a 15mila baht a tonnellata (500 euro) rispetto agli 8400 durante il governo di Abhisit, non sorprende che che gli agricoltori sono contentissimi del ritorno della politica del defunto partito di Thaksin. Il progetto ha di certo alcune cose che non vanno, comunque, come le lamentele dei ritardidi pagamento, un processo di registrazione lento e una presunta corruzione certa ai mulini. Cionondimeno, come mostrato nella tavola che segue, il prezzo di 20 mila baht per tonnellata della qualità Hom Mali è molto più alta del prezzo nazionale del riso che si aggira attorno ai 15 mila.
Tuttavia l’alluvione ha messo in luce un ovvio svantaggio del progetto del riso: i contadini hanno bisogno di avere un raccolto. Non è chiaro se la compensazione per i campi allagati è stata di un accordo unico o no. Questo porrebbe il problema a quei contadini che hanno bisogno di più mesi per recuperare i terreni dalle acque e renderli di nuovo produttivi.
Ancora più importante, il progetto di mutuo del riso ha influenzato negativamente le esportazioni. Le cifre dell’esportazione sono cadute del 60% da dicembre a gennaio a causa della caduta della domanda sul mercato mondiale. A causa della politica del riso il prezzo del riso thailandese è di media più alto di 100 dollari di quello indiano, Vietnamita e pachistano, e gli esportatori non possono competere con le nazioni vicine causando una caduta netta nell’esportazione.
La prospettiva per il 2012 è scura considerata la recente conferma da parte del ministro, Boonsong Teriyapirom, secondo cui il programma del riso sarebbe stato esteso nonostante le suppliche da parte degli economisti, degli esportatori e di alcuni mulini. “Il governo dovrebbe ripensare questa politica. Finora hanno fallito nel portare il prezzo di mercato del riso thailandese ad un livello più alto di quello che loro pagano. Si è finiti con una caduta nelle esportazioni, una crescente scorta di riso e costi più alti per lo stesso governo” spiega il capo del TDRI Nipon Puapongsakorn.
Ma i consumatori forse intravedono un prezzo di vendita inferiore a spese del governo e degli esportatori. Il prezzo del riso venduto al mercato centrale di Bangkok è già sceso a 3000 baht (1euro al chilo) per tonnellata dai 3215 di ottobre. Il governo ha ancora una riserva di 5 milioni di tonnellate di riso che hanno bisogno di essere messe sul mercato al più presto. Comunque più soldi perde su questo progetto più crescono i dubbi sulla sua sostenibilità nel lungo corso. Ammar Siamwalla avvisa che i prezzi al consumo alla fine saliranno poiché il governo ha pagato prezzi superiori a quelli del mercato agli agricoltori. Quindi sovvenzioneranno un po’ del riso che causerà una caduta nella domanda nazionale del riso al prezzo di mercato.
Il governo di Yingluck è determinato nel continuare questa politica sul riso dicendo che il prezzo finora non è così alto come atteso (in gra parte poiché molti contadini hanno subito l’alluvione e non hanno potuto dare i loro raccolti). Il governo non è stato chiaro sul come affronterà il problema delle scorte crescenti di riso e la caduta delle esportazioni. Il ministro del commercio ha sostenuto: “Se l’anno prossimo vediamo uno stoccaggio eccessivo di riso poiché se ne vende poco o se ne esporta poco, allora diremo ai contadini di ridurre la produzione.”
Ma si può realisticamente imporre una quota di produzione di riso?
Cosa succede alla produzione di riso in Thailandia? Di Aim Sinpeng