Nella metà del XIX secolo l’apertura delle Filippine al commercio estero videro il nascere di una classe media composta per lo più di spagnoli nati nell’arcipelago e di creoli che mandavano i loro figli in Europa per studiare. Il nocciolo di questi studenti istruiti in Europa comprende gente come Jose Rizal, i fratelli Luna, Graziano Lopez Jaena ed altri. Scoprirono per la loro totale meraviglia della grande differenza esistente tra la Spagna e le Filippine in termini di ineguaglianza sociale, libertà civili e governo effettivo.
Alla ricerca di riforme si unirono insieme dandosi il nome di Ilustrados, Illuminati, e lanciarono una campagna politica.
Benché questi uomini cercassero la riforma piuttosto che la rivoluzione o l’indipendenza dalla Spagna, le loro idee come espresse nei loro scritti e negli altri media, sono servite ad accendere la rivoluzione del 1896. La maggioranza dei libri di storia filippini hanno sempre considerato questi uomini come eroi nazionali, con le loro biografie che aderiscono strettamente alle agiografie piuttosto che a lavori seri storici. Benché vari storici abbiano ricercato e mostrato i lati umani di queste icone nazionali, molti filippini li venerano ancora gli uomini piuttosto che provare obbiettivamente il loro reale contributo allo sviluppo delle Filippine.
Il nuovo libro di Raquel A G Reyes “Amore passione e Patriotismo” esplora come le idee e le opinioni di alcuni Ilustrados come Rizal, Juan e Antonio Luna e Marcelo del Pilar sul machismo maschile e il ruolo di entrambi donne e uomini nella società hanno aiutato a forgiare i loro punti di vista sul patriottismo, il nazionalismo ed il bisogno di più libertà civili nella allora colonia spagnola. Reyes connette il personale con il nazionale entrando nella psiche degli eroi filippini scandagliando come la loro estrazione sociale li ha formati e quindi determinato il loro destino in patria.
La loro Manila
Manila del 19 secolo emergeva da secoli come un isolato avamposto dell’impero spagnolo. Con l’apertura di Manila agli investitori stranieri e al commercio internazionale giunse la ricchezza seguita dalla formazione di nuovi valori. C’era una grande richiesta di ciò che era europeo, dalle ultime cosa della moda ai simboli della nuova ricchezza come l’arredamento opulento.
Oltre l’imitazione degli standard europei della nuova ricchezza, nacquero un nuovo gruppo di usanze definite urbanesimo che sottolineavano la “decenza, rispettabilità e civiltà”. Il comportamento sociale che si conformava a queste regole separava il cittadino dal provinciale. Urbanesimo includeva anche le linee guida sull’amore e la sessualità, influenzata molto dai clerici della chiesa cattolica nelle Isole.
Nella società erano assegnati chiari ruoli agli uomini e alle donne, e la loro condotta soggetta al controllo e alla censura. Reyes sottolinea il contrasto tra l’amore romantico o passionale a quello idealizzato come prescritto nelle linee guida dell’urbanesimo. C’era un tocco fortemente patriarcale nell’urbanesimo accompagnata dalla richiesta che le donne rimanessero passive rispetto all’autorità maschile. In modo significativo, gli Ilustrados crebbero in questo ambiente, dove l’espressione della passione era costretto specialmente tra le donne. Queste regole sociali giocarono una grande parte nel modo in cui gli Ilustrados portarono avanti la loro campagna per le riforme nella stessa madre patria la Spagna.
Rizal ed i suoi compatrioti in Europa apparivano sempre vestiti in ghingheri nelle loro fotografie, con pose che li facevano apparire pesanti. Con i padroni coloniali spagnoli che nei secoli ridicolizzavano i nativi dell’arcipelago come privi di vigore, effeminati, svogliati e stupidi, gli Ilustrados provavano a contraddire gli spagnoli nutrendosi non solo di idee occidentali ma anche del modo di vestire e delle maniere occidentali.
Nel suo libro Reyes mostra che non si trattava solo di personale vanità ma di uno sforzo cosciente di provare di essere dei soggetti coloniali “civilizzati” contrariamente all’impressione popolare tra molti europei del tempo che i nativi (in quel tempo erano filippini gli spagnoli nati nell’arcipelago) erano dei selvaggi.
In breve gli Ilustrados provavano a sconfiggere i loro nemici coloniali sul loro stesso terreno. Antonio Luna in uno dei suoi scritti ridicolizzava Madrid come capitale coloniale sovrastimata e si faceva gioco di loro per l’ignoranza di tanti sulla loro colonia nel sudest asiatico. Suo fratello Juan vinse la medaglia d’oro nell’esposizione artistica di Madrid del 1884 per il suo lavoro monumentale Spoliarium. L’editore di La Solidaridad Marcelo H del Pilar fece delle parodie delle preghiere catoliche quali l’Ave Maria negli attacchi che portava contro i frati violenti. Gli Ilustrados scrivevano per lo più in spagnolo dimostrando che erano bravi nella madre lingua del loro signore coloniale (La Spagna non dava l’istruzione ai nativi nella loro lingua; invece i frati si presero il peso di imparare centinaia di lingue e dialetti nelle isole) e Rizal era il più conosciuto poliglotta nel suo gruppo.
Gli Ilustrados coltivavano anche un forte senso di machismo per mostrare di non essere i maschi effeminati ridicolizzati dai loro signori spagnoli. A parte dal lor gusto sartoriale, intraprendevano il body building, scherma e persino tiro a segno. Degli Accenni non solo al loro orgoglio o autostima ma anche alla nazione filippina in generale, ed era il periodo in cui gli storici parlano della nascita formazione di una nazione filippina, erano sufficienti a provocarli.
All’orgoglio ferito, personale o nazionale, gli Ilustrados erano veloci a sfidare in duello chi offendeva, come mostrato da quello che Antonio Luna fece al giornalista spagnolo Celso Mir Deas, il cui nome Luna modificò a Mier Das. Mir Deas che aveva scritto affermazioni sprezzanti contro i filippini in uno dei suoi articoli, provocò i Luna a viaggiare a Barcellona, a schiaffeggiare pubblicamente il giornalista e a sfidarlo in duello.
Reyes scrive: “La sfida pubblica in duello di Luna non solo mostrò il suo coraggio ed ardore ma vendicava inoltre l’onore maschile della comunità filippina a Madrid.” Il concetto di mascolinità degli Ilustrados (e il corrispettivo concetto di femminilità ed il ruolo delle donne nella società) influenzarono pesantemente il senso di patriottismo e nazionalismo dei Propagandisti.
Il sesso debole
Si dovrebbe ricordare che questi giovani studenti crebbero nell’urbanesimo. Tutti loro godevano delle qualità idealizzate di una Filippina come “schiva raffinatezza, moestia e passività… Le donne potevano solo rispondere con arrossamenti, mancanza di respiro e sguardi significativi”. Gli Ilustrados hanno sempre fissato le qualità della Fillippina come standard con cui misurare il valore delle donne di altre nazioni. Nulla è più accurato nel descrivere la vera Filippina (come la vedono gli Ilustrados) che la descrizione di Rizal della eroina della sua novella Noli Me Tangere.
Maria Clara, la cui madre morì nel darle i natali, crebbe in un convento con monache molto severe e in seguito sotto lo sguardo attento della zia zitella. La novella mostra la sua sofferenza per la repressione della sua espressione emotiva (e sessuale). Reyes nota che Rizal forse creò il suo personaggio sulla storia dalla sua ammiratrice, Leonor Rivera, che si consumò per vari anni in attesa del ritorno di Rizal dall’Europa, cacciando pretendenti e finendo nei colpi della depressione fino a che i suoi genitori la costrinsero a sposare qualcun altro.
Non deve sorprendere quindi che questi Ilustrados avessero sentimenti confusi nell’incontro con l’Europa e le sue donne. I giovani studenti, liberati dalle regole soffocanti imposte a casa, abbracciarono presto la sessualità più aperta delle donne europee. Reyes cataloga numerosi casi dove i giovani eroi godettero di una compagnia intima di queste donne.
Felix Roxas che studiava ingegneria civile a Manila descriveva una di queste facili vittorie: “Talvolta le ragazze organizzavano una festa .. non ne ho mai mancato una … al sito del picnic e per affinità ogni ragazza si trovava il suo compagno, mentre le madri erano indaffarate a preparare da mangiare. In tutto quel frangente c’erano sempre opportunità per sfilarsela e fare una visita nelle aree alberate, nei percorsi all’ombra da dove le ragazze ritornavano un po’ stanche e rosse in viso per il loro affaticamento.”
Rizal era più poetico quando descriveva le donne spagnole. “Le donne bellissime dagli occhi neri, profondi ed ardenti, con le loro mantelle e i loro ventagli, sempre graziose e piene di fuoco, amore, gelosia e talvolta di vendetta.”
Nonostante tutte queste opportunità e avventure la maggioranza degli Ilustrados sentivano un forte desiderio dell’immagine idealizzata della Donna Filippina. Antonio Luna scriveva della sua ragazza spagnola che amava finché non capì che tra loro c’era una profonda differenza culturale, suggerendo persino che il comportamento energico della sua amante minacciava il suo proprio senso di autostima. Rizal ebbe una serie di ragazze nei vari paesi del continente, ma fuggiva da loro ogni volta che sentiva che stavano diventando serie rispetto alla loro relazione.
Juan usò i suoi pennelli per descrivere i ritratti delle donne di Parigi e Madrid, la loro aperta sensualità che lo intrigava, come nel caso delle lavoratrici di Madrid che descrisse in una serie di quadri che intitolò Chula; o che lo allontanavano come nel quadro di una prostituta francese in Le Parisienne. Tra i suoi compatrioti, fu tra i pochi che sposò una non filippina, nel suo caso una spagnola. Secondo Reyes il loro matrimonio andò male apparentemente perché Luna sentiva che sua moglie Paz Pardo de Tavera (nonostante fosse nata e cresciuta nelle isole) non era all’altezza dei suoi standard di quello che una donna ideale dovesse essere.
Dei quattro eroi soggetti del libro della Reyes, Rizal è stato quello che ha avuto il maggior numero di amanti, tra i quali giapponese, Filippina, spagnola, belga, inglese ed altri, per sistemarsi alla fine con la sua compagna irlandese secondo i riti cattolici solo poche ore prima di essere fucilato a Manila con l’accusa di ribellione nel dicembre 1896. ( il presunto matrimonio è ancora un contenzioso tra gli storici dal momento che era inconcepibile che Rizal ben conosciuto per la sua forte opposizione contro i monaci, si sarebbe pentito e sarebbe ritornato sotto l’ala cattolica.)
Marcelo del Pilar non vide mai più la moglie e le figlie ucciso dalla tubercolosi nel luglio 1896 a Barcellona. Antonio Luna, un chimico per studio e scrittore per la pubblicazione “La Solidaridadi” come Rizal, ebbe la sua dose di amanti in Europa. Non si sposò essendo stato ucciso per mano dei suoi stessi uomini nel 1899 dopo che era diventato il generale comandante dell’esercito filippino nella guerra contro gli USA. La storia di suo fratello fu più tragica: conosciuto per i suoi scoppi di rabbia, il pittore dai tanti premi uccise sua moglie e sua suocera in quello che una corte parigina descrisse come crimine di passione. Fu assolto.
Sentimenti rivoluzionari
Il valore dell’opera di Reyes sta nella sua documentazione dei fattori che contribuirono alle nozioni di riforma e del senso di nazione degli Ilustrados che vengono rintracciati attraverso i loro lavori, romanzi, articoli di giornale, trattati, corrispondenza personale, diari, pitture e sculture. Il libro si basa anche molto sul costume prevalentemente del tempo per contestualizzare le idee e le azioni degli Ilustrados. Reyes dovrebbe essere elogiata per aver esplorato questo finora poco esplorato aspetto della storia filippina.
Secondo gli standard attuali Rizal, Luna e gli altri a giudicare dalle loro opinioni su uomini e donne, sono facilmente visti come sciovinisti maschi. Reyes ci ricorda che loro erano i prodotti del loro tempo e del loro ambiente. Le idee predominanti delle relazioni di genere più di un secolo fa, che potremmo trovare inaccettabili, possono essere in parte considerate responsabili per la motivazione degli Ilustrados, alla fine del 18° secolo, di fare una campagna di riforme nelle Filippine prima del governo spagnolo. E’ quindi intrigante che l’impeto che spingeva questi uomini a cercare le riforme, e alla fine ad ispirare una rivoluzione armata contro una potenza coloniale occidentale, la prima in Asia, era tanto lasciva quanto celebrale.
Vi rimandiamo qui ad un libro di Benedict Anderson, Sotto Tre Bandiere, Manifesto libri.