A Singapore non si fanno casini. Se davvero bisogna farlo, si fa casino selettivamente. Un casino selettivo. E’ stato questo il termine usato dal primo ministro Lee Hsien Loong quando gli fu chiesto se i capi di Singapore avrebbero permesso un po’ di “casino” per dare vita ad una società più vibrante e creativa.
“Si farà più casino selettivamente” rispose.
Per questo non ci si sorprende che il Governo abbia annunciato la creazione di Media Literacy Council (MLC). Per inciso, è anche lo stesso giorno che il governo ha rivelato un nuovo ministero, ministero dell’informazione e telecomunicazione che succede al Ministero dell’informazione, telecomunicazione e arti. Il ministro resta lo stesso, Yaacob Ibrahim, ed è colui che escogitò l’idea di un codice di condotta per le attività online a Novembre scorso per cui non si è fermato di fare propaganda.
Il Ciberspazio è la nuova frontiera che il governo vuole domare e non ne ha fatto alcun mistero. Un codice di condotta ed ora un Media Literacy Council, sintomatici del modo in cui il governo vede le cose, col bisogno istintivo di mettere il guinzaglio a tutte le cose nuove o non familiari, o a tutto ciò che sembra poter portare una minaccia al suo controllo. E di sicuro Intenet è e continuerà ad essere una minaccia al potere politico del partito di governo.
Nel 2007, era scritto nei media di regime che il partito al governo PAP stava “montando una quieta campagna di contro insorgenza contro i suoi critici del ciberspazio, portando suoi membri nei forum di internet e nei blog per controbattere ai punti di vista anti governativi e scrivendo articoli in modo anonimo.” L’idea che sta dietro è controllo e pulizia.
Ma abbiamo fatto qualche passo per allontanarci e permettere “il casino selettivo”, che significa naturalmente che è il governo che decide quale casino è permesso e dove lo si permetterà. In breve questo è perché un codice di condotta o MLC suonano la campana a morto per una società creativa.
Il problema non è con Internet o con chi la frequenta, né con i blogger o, come preferisce chiamarli il governo, Cittadini della rete, netizens. Non è un problema di quelli attivi di fatto, come opposti a quelli che siedono nei loro uffici ben fatti nascosti da qualche parte, in oscuri luoghi a dettare cosa e come dovrebbe sembrare il panorama online. Il problema è col governo che ancora detiene troppo controllo e che ha poca pazienza col casino, per la diversità, per la spontaneità e davvero per dibattiti forti e disaccordi.
E’ un governo che per tutte le sue affermazioni e dichiarazioni di cambiamento, per una nuova era e così via, aderisce alla sola fondamentale filosofia che è impressa nel cuore del DNA del PAP, controllare a tutti i costi e con tutti i mezzi. Come reagiranno gli utenti al codice di condotta e al MLC?
Non si sa. Ma credo sia questo: ho sempre detto che sono i media di regime da controllare, molto più dei bloggers. I media di regime trovano un pubblico molto più vasto attraverso la carta stampata, la televisione e la radio. E’ quindi proprio elementare che il focus dovrebbe essere sui media tradizionali che in tutta onestà mancano davvero negli standard di ogni genere. C’è un grande e grosso elefante bianco nella stanza che il governo continua ad ignorare.
Quindi non vedremo nessun tentativo del governo di affrontare questa questione per una semplice ragione che i media di regime continueranno ad essere il portavoce del governo. Ed è sufficiente. Perché starsi a preoccupare di standard quando sono un monopolio e fanno la parte del governo in modo scrupoloso?
E’ triste vedere che tutto continua e attraverso i miei contatti con alcuni giornalisti nei media di regime, ci sono bravi giornalisti che provano a fare del loro meglio. Ma oltre quello, Singapore merita, e lo credo davvero, dei media intelligenti, incisivi, investigativi e indipendenti. Dico questo non perché come alcuni dicono, questo governo dovrebbe essere fatto fuori, ma poiché Singapore ha davanti così tante grosse questioni che, in assenza di media che facilitano il dibattito e la discussione allo scopo dell’informazione e la critica, porteranno ad un decadimento della nostra nazione e ne avremo tutti a soffrire.
Quindi tutte queste discussioni e tuoni sui media online è proprio una falsa pista. Perché la preoccupazione più importante e seria dovrebbe e deve essere gli standard sconcertanti e sempre peggiori dei media di regime. Se ne interesserà il Dottor Yaacob? Ovviamente no. Perchè i media di regime servono molto bene all’agenda politica del partito, che il governo ora spera di imporre al panorama dei media online.
Una cosa che a mio avviso non deve mai accadere perché significherà che finiremo con un fannullone del partito, scocciante, raffermo e monotono che fa il portavoce del PAP a dettarci i racconti morali. La cosa migliore sul panorama online è il suo casino. E la cosa migliore che il governo possa fare è lasciarlo essere così come è. E’ triste ammettere che MLC sembra essere una versione edulcorata del tentativo di contro insorgenza del 2007 per controllare Internet, mentre si ignora l’elefante bianco tra di noi.