Il discorso a Quirino Grandstand di Noynoy Aquino proclamato presidente delle Filippine, Manila 30 giugno 2010
Dopo il saluto agli ex Presidenti della Repubblica Filippina, ma non alla presidente uscente Gloria Macapagal Arroyo, nonchè al vice presidente delle Filippine, Noynoy Aquino inizia il suo discorso inaugurale alla popolazione filippina ben conscio di riprendere quel compito iniziato da suo padre Ninoy, ucciso nel rientro a Manila dagli uomini di Marcos, e portato avanti più compiutamente da sua madre Corazon Aquino.
La vera eredità sta, forse, nel modo in cui è entrata nel Palazzo, sospinta da una rivolta popolare pacifica; e anche nel modo in cui è uscita: senza essersi accaparrata nulla, senza nessun attaccamento al potere, nonostante le fosse possibile rimanere ancora al potere per un altro mandato. Forse per questo è rimasta nel cuore del popolo come Tita Cory. Forse per questa eredità e per la ricerca da parte della nazione filippina di un eroe che sappia e possa riprendere la lotta per il cambiamento, Noynoy ha vinto le elezioni con un suffragio di voti. Proprio come sua madre.
Il discorso di Noynoy Aquino proclamato presidente
La mia presenza oggi qui è la prova che siete voi la mia forza. Non mi sarei mai aspettato di trovarmi qui, davanti a voi, a prestare il giuramento come vostro presidente. Non immaginavo che mi sarebbe stato dato l’incarico di continuare la missione iniziata dai miei genitori. Non ho mai avuto l’ambizione di divenire un simbolo di speranza, e di ereditare i problemi della nostra nazione.
Avevo un solo obiettivo nella vita: essere fedele verso i miei genitori e la nostra nazione come un uomo d’onore, un fratello premuroso e un buon cittadino.
Mio padre offrì la propria vita perché la nostra democrazia potesse vivere. Mia madre dedicò la sua vita a coltivare quella democrazia. Io dedicherò la mia vita affinché la nostra democrazia raggiunga la sua massima potenzialità: di assicurare l’uguaglianza a tutti. La mia famiglia si è sacrificata molto e, se necessario, sono disposto a farlo ancora.
Benchè sia nato da parenti famosi, conosco e sento i problemi dei cittadini comuni. Tutti noi sappiamo cosa voglia dire avere un governo che gioca a fare il sordomuto. Sappiamo come ci si sente quando ci è negata la giustizia, quando si è ignorati proprio da quelli in cui abbiamo riposto la nostra fiducia e a cui abbiamo chiesto di essere i nostri difensori.
Siete stati mai ignorati proprio dal governo che avete aiutato a salire al potere? Io sì. Avete dovuto mai sopportare di essere messi ad un lato dalle sirene spiegate della scorta di chi ama farsi sfoggio della propria posizione e del proprio potere? Anche io ho subito. Siete mai stati esasperati e arrabbiati contro un governo che invece di essere al vostro servizio ha bisogno del vostro supporto per durare? Anche questo.
Sono come voi. Molti dei nostri connazionali hanno già votato con i loro piedi, emigrando verso altre nazioni in cerca di un cambiamento o di tranquillità. Hanno sopportato durezze, rischiato la propria vita poichè credono che, osservando la propria situazione qui, c’è qualche speranza in un altro stato, indipendentemente da quando sordida possa essere. Nei momenti in cui pensavo soltanto al mio benessere personale, mi chiedevo anche se fosse possibile trovare in un’altra nazione la pace e la quiete che desideravo. E’ impossibile che il nostro governo possa risorgere? E’ scritto da qualche parte che il Filippino può solo soffrire?
La giornata di oggi segna la fine di un regime indifferente agli appelli della gente. Non è che Noynoy ha trovato il modo. Siete voi la ragione per cui la silenziosa sofferenza di una nazione sta per finire. Questo è l’inizio del mio fardello, ma se siamo in molti a portare la croce,per quanto possa essere pesante, la solleveremo .
Con il buon governo negli anni prossimi, allevieremo i nostri problemi. Il destino del Filippino tornerà al suo giusto posto, e con gli anni che passano, i problemi della gente filippina continueranno a pesare meno con la sicurezza del progresso nelle proprie vite.
Siamo qui per servire e non per spadroneggiare su di voi. Il mandato assegnatomi è quello del cambiamento. Accetto i vostri ordini di marcia per trasformare il nostro governo da uno che fa solo i propri interessi a quello che lavora per il benessere della nazione.
Questo mandato è un contratto sociale su cui voi avete dato il consenso. E’ la promessa che feci nella campagna elettorale che voi avete accettato nel giorno delle elezioni.
Nella campagna elettorale vi dissi: «Se nessuno è corrotto, nessuno sarà povero» Non è solo uno slogan da mettere sui manifesti, è il principio definitivo che farà da fondamento della nostra amministrazione.
Il nostro principale dovere è sollevare la nazione dalla povertà attraverso un governo onesto e efficace.
Il primo passo è la scelta di leader che siano etici, onesti e sinceri servitori pubblici. Sarò di esempio. Farò di tutto per essere un buon modello. Non tradirò la fiducia che avete risposto in me. Assicurerò che sarà questa la vocazione del mio Gabinetto e di quelli che si uniranno al nostro governo.
Non credo che tutti quelli che hanno servito nel nostro governo siano corrotti. In verità, la maggioranza sono onesti. Entrarono nel governo per servire e fare bene. Ad iniziare da oggi, avranno l’opportunità di mostrare di avere ciò che ci vuole. Conto su di loro per un aiuto nella lotta alla corruzione all’interno della burocrazia.
A chi è stato insediato illecitamente, dò il mio avviso: cominceremo a riguadagnare la fiducia della gente rivedendo le nomine fatte a mezzanotte. Che vi sia di avviso per quelli che intendono proseguire con metodi disonesti che da fin troppo tempo sono diventati la norma.
Per i nostri poveri cittadini, a cominciare da oggi, il vostro governo sarà il vostro campione.
Non trascureremo i bisogni dei nostri studenti. Cominceremo ad affrontare la madornale mancanza di aule e edifici scolastici.
Pian piano, faremo diminuire la penuria di infrastrutture per il trasporto, il turismo e il commercio. Da ora in poi, un lavoro mediocre non sarà abbastanza buono quando si tratta di strade, ponti ed edifici poiché riterremo i costruttori responsabili nel mantenere in buona condizione i propri progetti.
Faremo rivivere il programma di impiego d’emergenza messo su dall’ex presidente Aquino. Darà lavoro alle comunità locali e aiuterà nello sviluppo della loro e della nostra economia.
Non saremo noi la causa delle vostre sofferenze o delle durezze. Rafforzeremo le entrate degli uffici tributari e combatteremo la corruzione nell’Ufficio delle Dogane per finanziare i nostri obiettivi per il pubblico benessere, quali:
– Una istruzione di qualità, compresa quella professionale, affinché quelli che non scelgono di frequentare i college o che non possono permetterselo trovino una vita dignitosa;
– Miglioramento del servizio samitario pubblico come PhilHealth per tutti entro tre anni;
– Una casa per ogni famiglia dentro comunità sicure.
Rafforzeremo le forze armate e la polizia, non per servire gli interessi di quelli che vogliono afferrare il potere impunemente, ma per dare una protezione aggiunta ai cittadini ordinari. Le forze armate e la polizia rischiano la vita ogni giorno perché la nazione viva in pace e sicurezza. La popolazione si è raddoppiata e tuttavia il loro numero è sempre lo stesso. Non è giusto che quelli che fanno dei sacrifici siano trattati male.
Se c’è stato uno scandalo dei fertilizzanti nel passato, oggi ci sarà sicurezza per gli agricoltori, aiutandoli con l’irrigazione, estendendo i servizi, e portando i loro prodotti sul mercato ai prezzi migliori possibile.
Stiamo indicando al Segretario Alcaladi istituire centri di commercio che metteranno direttamente in comunicazione agricoltori e consumatori eliminando gli intermediari e le opportunità di corruzione. In questo modo si possono condividere finanziamenti da parte di agricoltori e consumatori. Renderemo la nostra nazione appetibile per gli investitori. Taglieremo la burocrazia drasticamente e implementeremo stabili politiche economiche. Eguaglieremo l’arena per gli investitori e renderemo il governo un facilitatore piuttosto che un ostacolo agli affari. Questo è il solo modo per assicurare il lavoro per i nostri cittadini.
Il nostro obiettivo è di creare posti di lavoro qui cosí che non ci sarà bisogno di cercare lavoro all’estero. Comunque, mentre stiamo lavorando per questo fine, sto ordinando ai ministeri competenti e agli altri corpi dello stato di essere sempre piú attenti e vicini ai bisogni e al benessere dei nostri emigranti.
Rafforzeremo il processo di consultazione e di risposta. Ci sforzeremo di tenere alti i diritti costituzionali dei cittadini all’informazione sugli argomenti di pubblico interesse.
Abbiamo fatto rivivere lo spirito del potere popolare durante la campagna elettorale. Conduciamola fino al buon governo efficace. Quelli che credono al potere popolare pongono il benessere dell’altro al di sopra del proprio.
Posso perdonare chi ha fatto un torno a me, ma non ho nessun diritto di perdonare chi ha abusato della nostra gente.
A quelli che parlano di riconciliazione, se intendono che dovremmo semplicemente dimenticare i torti che hanno commesso nel passato, abbiamo questo da dire: Non ci può essere riconciliazione senza giustizia. Quando si permette che i crimini rimangono impuniti, acconsentiamo al loro eterno ritorno. Ministro De Lima, hai già gli ordini di marcia. Inizia il processo di dare una giustizia completa e veritiera per tutti.
Siamo anche felici di informarvi dell’accettazione da parte del Giudice supremo Hilario Davide della sfida di rafforzare e condurre una Commissione di Verità che farà luce su tante questioni non risposte che continuano a perseguitare la nazione.
Il mio governo sarà sincero nel trattare con tutte le genti di Mindanao. Siamo impegnati in una risoluzione del conflitto pacifica e giusta, che tenga conto degli interessi di tutti, che siano i Lumads, bangsamoro o i cristiani.
Sconfiggeremo il nemico usando i mezzi della legge, della riforma sociale, e e del governo giusto che conduce ad una vita migliore. Con un governo appropriato la vita migliorerà per tutti. Quando noi tutti viviamo bene, chi vorrà tornare indietro a vivere sotto l’oppressione?
Se tutti voi sarete dalla mia parte, potremo costruire una nazione in cui ci saranno le condizioni di uguale opportunità, poichè ognuno di noi adempierà ai propri doveri e responsabilità in modo eguale.
Dopo le elezioni avete provato che il potere in questa nazione e nelle mani del popolo. Questo è il significato della democrazia. E’ il fondamento della nostra unità. La nostra campagna era per il cambiamento. Per questo il Filippino ritorna ancora una volta in piedi. Siamo tutti parte di una nazione che può ricominciare a sognare.
Ai nostri amici e vicini nel mondo, siamo pronti a fare la nostra parte come membro di una comunità di nazioni su cui contare, una nazione che affronta seriamente i suoi impegni e che armonizza i propri interessi nazionali con le sue responsabilità internazionali.
Saremo un luogo di investimento certo e coerente dove ognuno potrà dire «funziona tutto».
Oggi vi invito a promettere a voi stessi e a tutta la nostra gente. Nessuno sarà trascurato.
Non piú bagordi di stato, non più spese senza senno. Non piú girate di spalle alle promesse fatte in campagna elettorale, oggi come nelle future sfide in cui ci confronteremo nei prossimi sei anni. Niente più clientelismo, né patrocinio politico, nè furti. Niente piú sirene, nè scorciatoie, nè bustarelle. E’ di nuovo il tempo di lavorare insieme.
Ci troviamo qui perché abbiamo lottato insieme e credevamo nella speranza. Non avevamo altre risorse che la nostra comune fede nella intrinseca bontà del Filippino.
La gente dietro di noi ha osato sognare. Oggi, il sogno comincia a diventare realtà. A chi tra di voi è ancora indeciso se condividere il fardello comune, ho solo una domanda da fare: vuoi abbandonare proprio ora che abbiamo vinto?
Voi siete il mio padrone così non posso ignorare il vostro ordine. Troveremo un modo e lo implementeremo un meccanismo di interazione e ritorno che possa rispondere effettivamente ai vostri bisogni e aspirazioni.
Siete voi che mi avete portato qui, i nostri volontari, vecchi, giovani, celebri, gente comune che ha girato per la nazione per cambiare; l’aiuto della mia famiglia col darmi tutto ciò di cui avevo bisogno; i miei legali che hanno passato ore a fare la guardia ai miei voti e assicurarsi che venissero contati; la mia famiglia, i miei amici; ed i milioni di filippini che hanno prevalso, mantenuto la fede senza mai perdere la speranza. A tutti voi offro la mia profonda gratitudine.
Non potrò mai guardare in faccia i miei genitori e voi che mi avete portato qui se non riesco ad adempiere alle promesse fatte.
I miei genitori non hanno cercato meno, non sono morti per nulla di meno che la democrazia e la pace. Ho la fortuna di questa eredità. Porterò avanti questa fiaccola.
La mia speranza è che, quando lascerò questo compito, tutti potranno dire che ho viaggiato lontano sulla giusta direzione, e che potremo lasciare in eredità un futuro migliore alla prossima generazione. Unitevi a me nel continuare questa lotta per il cambiamento.
Grazie e lunga vita al Popolo Filippino