Karimun, Batam e Bintan sono le isole principali dell’arcipelago Riau, a pochi chilometri dalla Malesia e da Singapore. La parte settentrionale di Bitan e alcune parti di Batam attraggono singaporeani e malesi ed europei della classe media in cerca di sole, spiagge e di soddisfazioni, ma molti turisti di Singapore vengono in cerca di sesso.
I prezzi stracciati nelle isole permettono a questi uomini di scappare dalla realtà triturante della vita di un lavoratore normale. Una notte con una indonesiana vale quanto un’ora a Singapore, oltre agli altri lussi come i divertimenti e i frutti di mare che lì costano molto poco.
Secondo la saggezza popolare, questi uomini vi arrivano proprio come dei Re Leone. Per alcuni basta che ci sia il sesso e che sia abbondante. Per altri la gratificazione sessuale non basta, e ricercano intimità e un senso di potere.
L’industria del sesso sulle isole si basa essenzialmente sui clienti di Singapore che nel 2004 soltanto sono stati oltre un milione a visitare l’arcipelago, molti alla sola ricerca del sesso. Secondo i resoconti dei giornali ci sarebbero 20 mila lavoratrici del sesso nella sola isola di Batam, una grossa esagerazione, ma di certo varie migliaia.
Nel 2004 secondo una ONG c’erano 3500 lavoratrici del sesso, mentre per un’altra ONG di Karimum almeno mille donne hanno avuto contatti nello stesso anno.
Il codice penale indonesiano nn proibisce la prostituzione benché sia illegale partecipare al commercio di donne e ragazze o giovani di minore età, o fare profitto dalle prostitute. In assenza di leggi penali nazionali, i governi provinciali e distrettuali hanno introdotto varie regolamentazioni per monitorare e restringere la vendita dei servigi sessuali.
La maggioranza delle autorità tollera i complessi di bordelli sullo stile di quelli introdotti dagli olandesi durante il loro periodo coloniale, ma rifiuta di formalizzare l’industria preferendo invece di fare profitto dallo status illegale. I vari boss del commercio sessuale devono pagare i poliziotti, la marina, l’esercito e i vari governanti con denaro e donne se vogliono restare negli affari. Secondo alcuni addirittura la Marina gestirebbe direttamente alcuni bordelli.
L’incontro tra clienti e lavoratrici del sesso avviene per le strade, nei bordelli non ufficiali, club e bar. Gli occidentali preferiscono i bar, mentre i singaporeani e malesi i karaoke. Sono emersi ambienti nuovi, dedicati ai giovani della classe media di Singapore, dove si balla e circola droga. I bar e i karaoke sono riforniti di donne a tempo pieno come pure di donne che incontrano i clienti nella discoteca e che si fanno pagare in modi differenti del semplice denaro.
I turisti del sesso che frequentano i karaoke o i bar danno il contributo maggiore all’economia delle isole dando lavoro non solo per i lavoratori del sesso ma anche ai tassisti, al personale degli Hotel, ristoranti e ristorantini di strada e di tutta quell’industria della ricettività. Le entrate di questa industria sono cicliche perché è ciclica la presenza dei turisti con forti influssi nei fine settimana e nelle festività, ed una riduzione durante le feste come il Ramadan e l’anno nuovo cinese.
Mentre l’industria non è molto stabile tanti riconoscono i benefici che i turisti del sesso hanno portato non solo a quelli direttamente coinvolti ma alla comunità nel suo complesso, in particolar modo ai settori marginali. Ma dopo l’introduzione della autonomia regionale nel 1999, vari gruppiu locali, che si oppongono a questa industria di sesso, droga e gioco d’azzardo, hanno sviluppato più forza nei confronti degli amministratori eletti. A Tanjung Balai Karimun i gruppi religiosi sono riusciti a far chiudere il più grande bordello dell’isola, ed insieme ad altre campagne simili hanno fatto la loro parte nel far sgonfiare in modo serio l’industria dopo il boom del 2001. Altri fattori hanno dato il proprio contributo.
Il boom dell’industria del sesso finì con la crisi economica di Singapore nel 2002. In molti settori c’era meno lavoro in modo significativo, lasciando così i potenziali turisti del sesso con meno entrate a disposizione. Ha giocato un ruolo notevole anche l’epidemia della SARS sulla possibilità di viaggio. Ma anche l’industria locale del sesso a Singapore ha cambiato volto grazie all’influsso di vietnamiti e cinesi continentali nel mondo della prostituzione entrati con visti di breve ingresso. La diversificazione dell’industria in Singapore ha portato ad un cambio nella politica dei prezzi e ha ridotto la spinta ad attraversare la frontiera ed andare in Indonesia.
L’industria del sesso nelle isole ha vissuto poi una contrazione più drammatica nella seconda parte del 2005 con l’arrivo a capo della polizia di Sutanto che con un suo ordine rendeva il gioco d’azzardo fortemente meno tollerato. L’industria del sesso, legata a stretto giro con il gioco d’azzardo, ne ha vissuto le conseguenze. Se si eccettuano i casini galleggianti, dove il gioco d’azzardo vive su barche galleggianti affittate, è rimasto poco dell’industria del gioco di azzardo che è ulteriormente sotto minaccia con la proposta dell’apertura di alcuni casinò. Un’ulteriore minaccia al legame simbiotico tra gioco d’azzardo e sesso attraverso la frontiera.
L’importanza del gioco d’azzardo per l’industria del sesso dimostra l’insieme dei fattori che spinge al turismo sessuale transfrontaliero. Ovviamente buoni tassi di cambio e basso costo del sesso spinge la domanda, ma l’attrazione delle isole è qualcosa di più della mera economia. Attraversando la frontiera la classe dei lavoratori Singaporeana acquisisce molto potere di acquisto che permette loro di soddisfare le fantasie di essere un boss, towkay.
A Singapore si può essere un tassista o un lavoratore giornaliero che lotta per raggiungere la fine del mese. Ma nelle isole si possono permettere alcolici costosi e tanti frutti di mare come piace loro. A casa il tempo è pieno del lavoro, o passato rinchiuso in un appartamento governativo. A Batam, Tanjung Pinang e Karimum giocano, cantano, stanno nell’hotel e tutto in compagnia di giovani indonesiane.
L’albergo ha un ruolo centrale nella fantasia come sito di servigi sessuali. Gli uomini preferiscono portarsi la ragazza in albergo piuttosto che andare in un bordello, lokalisasi, perché danno più intimità e servono a normalizzare la relazione. Un ambiente del bordello implica che la donna è un prostituta, ma in un albergo potrebbe essere benissimo la ragazza. Esse sono sempre reperibili per il sesso, ed offrono altre amenità come i massaggi ed i bagni e hanno cura del loro uomo, vestendoli e persino dando loro da mangiare. Il sesso si dà in questi scambi ma gioca un ruolo secondario in questi “romanzi da fine settimana”.
Talvolta queste fantasie si estendono oltre il fine settimana. Alcuni uomini di Singapore trovano che la loro posizione economica marginale a Singapore rende difficile trovare una sposa. Se sono sposati l’accesso delle loro mogli all’istruzione e all’impiego pagato sfida il punto di vista tradizionale sul ruolo delle donne. Relazioni di lungo termine e matrimoni con donne indonesiane danno l’opportunità di una specie differente di intimità.
Avere una moglie nelle isole Riau offre alla classe lavoratrice di Singapore una possibilità in più di prolungare la fantasia di vivere “come un re”. Persino con la loro paga magra possono permettersi di sistemare la moglie in una casa confortevole, molto migliore della propria a Singapore, dove la vita potrebbe essere ben dura, ma che sanno poterla sfuggire, anche se per qualche giorno, quando riescono a prendersi del tempo e passare la frontiera ed a recarsi dalla loro moglie o amante.
Michele Ford Lenore Lyons, Inside Indonesia 91: Jan-Mar 2008