Il sangue continua a scorrere nelle miniere della SMI
La popolazione lumad dei Blaan hanno una parola per esprimere l’odio e per prometter e vendetta per l’omicidio di un familiare, Almalew.
Perché gli angeli della morte colpiscono prima dell’alba in questo travagliato paradiso do Bong Mal? E perché hanno ucciso il saggio più rispettato della tribù, il fulong?
Sono due domande che perseguiranno sempre chi ha ideato e perpetrato l’odioso crimine che minaccia di diventare la piaga per quelli che desiderano invadere e sfruttare le terre ancestrali dei Blaan, poste sui confini delle tre province di Cotabato meridionale, Sultan Kudarat e Davao del Sur.
Marito di otto mogli, padre di 22 figli, il più anziano di 19 fratelli e sorelle ed il più rispettato anziano nel grande clan, Anting Freay e suo figlio Victor sono diventate le ultime vittime di una violenza che ora impregna il suolo venerato verde e lussureggiante della tribù dei Blaan. Un Eden che forse scomparirà quando le macchine mostruose di una compagnia mineraria potranno ricercare l’oro e il rame che giace sotto il suo suolo.
Bong Mal e quella che resta della sua ricca copertura a foresta sono l’ultima frontiera, l’ultimo rifugio per i Blaan che sono stati spinti sempre più nel profondo delle montagne in nome del progresso. Si trova sul lato di Kiblawan del confine con Tampakan.
Ki-it Freay è la quarta moglie con cui Anting ha avuto 4 figli e dice che furono svegliati dai latrati dei propri cani prima dell’alba del 23 agosto. Suo marito si recò fuori a controllare andando incontro ad una grandine di proiettili. Anting cadde morto all’istante.
Ki-It dice di aver visto, attraverso le pareti di legno della casa, uomini armati in mimetica. Quando ha provato ad avvicinarsi al corpo esanime di suo marito uno degli uomini le puntò un fucile sul capo, costringendola a ritornare indietro di corsa per afferrare i suoi due piccoli e scappare giù, lungo la collina, verso la casa di un’altra moglie di Anting.
Victor che vive a poca distanza dalla collina dove suo padre era stato ammazzato è svegliato dalle grida e dal pianto di Ki-it. Esce per controllare suo padre ma è fermato da uno scoppio di armi automatiche.
Alfonso Malayon dice che i loro guai, quelli dei Blaan per lo meno, sono inziati quando i militari hanno iniziato a porre dei distaccamenti insieme a forze paramilitari del governo ina ddestramento, i CAFGU, unità geografica delle forze armate dei cittadini.
“Daghan pa gyud mahitabo kung dili sila mohawa,” dice Malayon del consiglio del villaggio di Danlag. La veglia di Anting e Victor è stata tenuta a Kampo 5 nel Barangay Danlag della cittadina di Tampakan dopo che il piccolo villaggio di Bululkalong è diventato terra di nessuno in seguito alla strade del più anziano fulong del clan. La madre di Ric Magbanua, il capo villaggio di Danlag è la sorella più giovane di Anting. La sorella del capo Blaan fuggisco Daguil Capion è unadelle mogli di Anting.
Gli omicidi, gli amalew, tutti iniziarono quando la moglie di Daguil Juvy e i suoi due figli furono uccisi da elementi del 27° battaglione di fanteria in un’incursione al tramonto lo scorso anno a Sitio Alyong nel villaggio di Kimlawis a Davao del Sur, non lontano da Bong Mal. A gennaio di quest’anno il fratello più giovane di Daguil, Kitari, era stato anche ucciso in un presunto scontro con i soldati. Pilo un altro fratello di Daguil sospettò che qualcuno dei CAFGU fece la soffiata ai militari unendosi poi alle operazioni che portarono alla morte di Kitari. Anche Pilo si è unito a suo fratello nella lotta armata contro il progetto minerario della SMI. Il 20 di agosto la base militare di Sitio Alyong fu attaccata da uomini armati con la morte di un membro del CAFGU Romeo Marila, ed amici di Marila ritengono che Pilo era coinvolto nell’attacco.
Alfonso Malayon del villaggio di Danlag crede che Anting è stato ucciso col sospetto che fossero dietro l’attacco armato alla base del CAFGU e che membri del CAFGU di Alyong siano responsabili della morte del rispettato fulong dei Blaan. Inoltre Malayon ha detto che chiunque abbia ucciso Anting ha violato una tradizione dei Blaan che vieta di toccare o di muovere il corpo di un capo tribù se non ad un parente stretto.
Il solo fratello vivente di Anting, Pering Freay, dice che il sangue e la violenza regna nel sangue del suo clan, e molto spesso loro son ostati quelli ad essere colpiti. Loro padre Nalwangay Anting, neglianni 70, fu ucciso dai soldati del governo quando lui aveva appena 5 anni. Altri sei fratelli erano stati uccisi. “I soldati” dice quando gli si chiede chi fu.
Il figlio più anziano di Anting, Felipe, accusa anche la SMI, la Sagittariius Mines Inc, perchè ha messo gli uni contro gli altri nella stessa tribù. “E’ facile ingannare la gente della tribù” dice Felipe criticando le pratiche della ditta di offrire denaro in cambio dell’accettabilità sociale.
La SMI ha detto apertamente di aver finanziato le unità di governo locale dove operano per i programmi di Pace e Sicurezza della comunità. Lo scorso anno la somma era di 30 milioni di peso, 50 mila euro, secondo una fonte interna della compagnia che da allora ha ridotto il personale. La massa dei fondi alla fine è andata a sostenere le operazioni e il mantenimento del CAFGU. La compagnia in seguito ha chiarificato che non aveva nulla a che fare su come le unità locali spendevano i propri soldi. Inoltre dà assistenza alle fondazioni tribali delle comunità ospitanti, molte delle quali hanno un certificato di terre ancestrali (CADC oppure CADT).
Quando il 1 settembre Anting e suo figlio Victor sono stati seppelliti, due capi Dalina Samling di Danlag e Celso Doc di Pulabato hanno portato le proprie condoglianze per Anting che era una figura moderata tra i Blaan che si sono divisi amaramente sulle operazioni minerarie del SMI.
Samling e Doc sostengono SMI ed hanno firmato di recente una petizione per permettere alla compagnia controllata dalla Glencore Xstrata di procedere col progetto da 6 miliardi di dollari. Non hanno emesso alcuna dichiarazione per gli omicidi ma Dalina notava che i CAFGU impiegati nella zona sono ora indaffarati nel kaingin, cioè nell’agricoltura da taglia e brucia.
Lo stesso Anting non era contrario alla miniera. Secondo molti, riceveva lo stipendio dalla compagnia. Ma uno dei suoi figli diceva che il vecchio uomo ucciso non poteva voltare le spalle a Daguil che aveva preso le armi per opporsi alle operazioni della SMI. Daguil, in una intervista recente ha affermato di essersi unito alla guerriglia comunista del NPA. E secondo un vicino di Anting, Daguil visitava spesso il fulong ucciso presso la sua capanna nonostante gli sforzi della polizia e dei militari per prenderlo.
Ma attenzione a non confondere la protezione di Anting che restava sempre uno dei più anziani, quello che amministrava il kasfala tra i vicini o i clan in guerra; uno che si fa carico della dote di un membro della tribù che non si può permettere di offrire un cavallo ai parenti della sposa. Non era un uomo violento.
Secondo delle confidenze, i responsabili della morte di Anting e di suo figlio Victor erano membri dei battaglioni di fanteria, insieme a membri della Task Force Kitaco che ha il compito della sicurezza delle città in cui risiede la miniera ed è capeggiata da Joel Wayagwag dell’esercito filippino.
Secondo un altro figlio di Anting un certo Leon, un uno della milizia di Kimlawis, era stato visto in compagnia di soldati del 39 battaglione un giorno prima egli omicidi e dice che potrebbe riconoscere i CAFGU se dovesse incontrarli di nuovo.
Sempre secondo un rapporto segreto, alcuni giorni prima della morte di Freay erano giunti soldati su mezzi militari, mentre nel giorno della loro morte era stato visto nel villaggio di Datal Biaoun altro mezzo senza targa che sembra sia stato usato per trasportare le salme di Anting e Victor presso la città di Tampakan.
I militari allora dissero che un presunto scontro era avvenuto con la morte conseguente dei due. Che sia vero o meno, nel momento in cui disegnano Anting come un uomo violento i militari forse hanno acceso la rabbia degli altri della tribù rimasti dopo la morte di Anting.
Almalew è odio e vendetta, ma potrebbe diventare pangayao, una guerra tribale. Che Bathala benedica questa terra!
Dopo pochi minuti dall’interramento dei feretri dei due uomini uccisi in una tomba alla sommità di una collina che sovrasta Tampakan da ovest, si sono uditi quattro colpi di arma da fuoco. Le due tombe unite sono di fronte ad un’altra collina, a nord, dove si nasconde nella vegetazione un accampamento del CAFGU.
Qualche momento dopo un membro del CAFGU ha chiesto ai residenti chi avesse sparato quei colpi. Era Alfonso Malayon che se ne andava su una motocicletta. “Non ha rispetto. Credevo fosse del consiglio comunale” si sente dire alla guardia del CAFGU che probabilmente non era né una persona della tribù e neanche del luogo. E poteva forse stare parlando a se stesso.
Secondo il sistema di vita dei Blaan, possedere un’arma era un simbolo di autorità. Sta cominciando a diventare la dote preferita ed un oggetto di possesso personale apprezzato molto più di un cavallo. Può anche servir per esprimere dolore e rabbia. O fare vendetta. Adwata benedica questa terra!
Adwata è una parola Blaan che sta per Dio l’onnipotente.
Edwin Espejo, Asian Correspondent