Bangkok è ancora agitata, ministeri occupati dai manifestanti armati di fischietti, una profonda divisione ed odio reciproco che rischiano di porre lo stato di fronte ad un impasse profonda. E non si riesce a vedere una soluzione.
Mentre il partito democratico finora aveva provato a distanziarsi dalle manifestazioni, dopo il dibattito per la sfiducia in Parlamento ha deciso di intraprendere una strada pericolosa scendendo in piazza al fianco di un falso profeta Suthep e del suo movimento.
Come ben dice un commentatore thailandese lontano dal Puea Thai e dalle magliette rosse, il Falso Profeta Suthep “ha fatto uno strappo e rigetta la democrazia ed il governo della legge insieme. Il cosiddetto Movimento Civile per la Democrazia si sta trasformando velocemente nel Movimento Connivente per la Dittatura…. Dove sono quelli, specie il partito democratico, che co passione difesero la legge e l’ordine, il giudizio della corte e il processo democratico durante la rivolta delle magliette rosse nel 2010? Indipendentemente dai progressi fatti in questi mesi dai democratici, Suthep e amici li stanno riportando indietro di decenni.”
In ultimo va segnalato l’appello fatto da famosi storici delle Università di Bangkok, tra i quali Nidhi Eowsriwong, Pavin Chachavalpongpun della Kyoto University e Prajak Kongkirati, Lettore di scienze politiche della Thammasat University, con cui si invita il governo a ridare la voce al paese sia creando un referendum per l’approvazione della riforma costituzionale stesa da un pannello di studiosi, sia indicendo nuove elezioni da tenere entrambi nel giro di pochi mesi. Di fronte al rischio di violenze ed impasse politico, è necessario ritornare alla fonte della legittimità.
Di seguito presentiamo alcune voci di chi era in piazza nei giorni scorsi, tratte da un articolo di Prachatai.com dove si pongono alcune domande agli intervistati.
Thawichai, anni 61, ingegnere in pensione.
Perché ti sei unito alla manifestazione?
Perché odio Thaksin Shinawatra. Voglio che si finisca con i problemi legati a Thaksin. Desidero vedere il paese senza di lui e i suoi soci. Non voglio vedere il governo amministrato da Thaksin dietro le scene; voti in parlamento per lui, politici che tirano le fila in incontri segreti con lui ed altri. Voglio anche vedere la politica thailandese a corruzione zero. Il Puea Thai può anche continuare a governare ma deve smettere di essere disgustoso come qyesto. Sembra una banda con Thaksin che tira le fila dall’estero.
Quali speri siano i risultati della manifestazione?
Ho grandi speranze. Voglio vedere uun governo morale. Comunque i capi della manifestazione possono parlare dei loro obiettivi ma ottenerli è un’alktra cosa. Sarò soddisfatto quando il regime di Thaksin è sconfitto. Come arrivarci? Non ho idea. Quando gridiamo “andatevene” non è solo dal parlamento, ma far siì che Thaksin e la sua cricca la finisca con la politica. Anche se vinciamo, il partito democratico non dovrà governare perché tutti loro hanno detto dal palco che non hanno fatto tutto questo per andare al governo. E ci credo. Loro sono come me che odio tanto Thaksin. Non è come il Puea Thai che ha sostenuto le magliette rosse per far governare Thaksin.
Cosa ne pensi di coinvolgere l’istituzione monarchica nella manifestazione contro il regime di Thaksin?
Finora i democratici non hanno parlato del Re, ma alla manifestazione del Gruppo studentesco per la riforma della Thailandia, i capi lì parlano molto della monarchia. Lo capisco perché sono giovani e non sanno molto di Thaksin e allora preferiscono parlare del Re, che è un tema che facilmente tocca tutti. Alla fine mi fa piacere che gli studenti universitari partecipano alla manifestazione.
Vorresti vedere un golpe ?
Se c’è un golpe che si liberi del regime di Thaksin sarei contento di sostenerlo. Sosterrò tutto quello che serve. La crisi dura da sette otto anni ormai e non è bene. Così ipoteticamente se ci fosse un golpe avrei la speranza che possa risolvere i problemi che l’ultimo golpe non fece.
Ti fidi ancora dei golpe nonostante il fatto che la Thailandia ne ha avuti almeno dieci?
Sebbene ne abbiamo avuti ogni volta i golpisti facevano il golpe per se stessi. Fui molto contento della notizia del golpe del 2006. alla fine non si raggiunse granché ma fece un po’ male a Thaksin. Credo che sia sufficiente.
Visut Chanpipapattanachai, ingegnere di 43 anni.
Perché ti sei unito alla manifestazione?
La politica del paese si trova ad un incrocio. Abbiamo bisogno di scegliere se accettare la democrazia attuale in cui dobbiamo accettare la maggioranza attraverso le elezioni. Sono andato varie volte nelle Filippine. Dieci anni fa l’allora presidente Marcos governò attraverso il populismo proprio come Thaksin. Le Filippine si sono trasformate in una democrazia attraverso vari capi tiranni che sono giunti al potere attraverso il voto popolare. La corruzione continua e ha eroso il paese fino al punto di non potersi sviluppare. Se non facciamo nulla e permettiamo questa specie di democrazia nel paese … non me la sento di starmene seduto e lasciare che la Thailandia continui così. Non sto nelle strade per il problema del Re né perché mi piacciono idemocratici, ma perché non accetto il governo della maggioranza di Thaksin.
Quali speri siano i risultati della manifestazione?
Desidero vedere questa fine, che tutti i politici dal Puea Thai ai democratici e tutti quanti sospesi dalla loro carriera politica. Allora possiamo ricominciare tutto da zero. Dovrebbe essere stabilita un’assemblea legislativa nazionale. La gente di tutte le classi e i partiti dovrebbe essere rieducata. La gente di ogni classe pensa solo dei propri benefici ed ignora le ripercussioni per il paese intero. Per esempio il progetto di sostegno al prezzo del riso beneficia i contadini ma ha colpito male il paese.
Inoltre il sistema patronato cliente piaga la società thailandese. Tutto impedisce alla Thailandia di essere una vera democrazia. Se si scioglie il parlamento o il premier si dimette, credo che tutto ritorna allo stesso punto. Accetto l’accusa che non rispetto la legge ma non voglio un golpe. Vorrei vedere una soluzione con la partecipazione pubblica. Non voglio che il poter ritorni alla elite o al re. Non credo che la base contadina, durante il corso della mia vita, potrà sviluppare la propria comprensione della politica da soli.
Cosa ne pensi di coinvolgere l’istituzione monarchica nella manifestazione contro il regime di Thaksin?
Non mi interessa questa questione. So che coinvolgono il re per attrarre molte più persone. Se comunque devo scegliere tra monarchia e politici, sceglierei il Re perché tutti i politici di oggi sono molto cattivi.
Bai Sisai, capo villaggio di Ban Pa Mai nel Nordest, contadino e coltivatore di caucciù.
Perché ti sei unito alla manifestazione?
Perché questa amministrazione non è democratica. E’ il governo di una maggioranza della tirannia. Io sono contadino e non posso accettarlo. Non sono soddisfatto da tante politiche compreso il salario minimo a 300 baht e la politica sul riso. Queste politiche hanno colpito molto i contadini. L governo dice che il loro stato economico migliora, ma non lo credo. Non sono né rosso né giallo, né sostengo il Puea Thai o il partito democratico. Non voglio più violenza. Comunque voglio la fine del regime di Thaksin. Dal momento che il governo attuale non segue l’indicazione della corte costituzionale non ha la legittimità di stare al potere.
Quali speri siano i risultati della manifestazione?
Il governo deve dimettersi. Desidero vedere un governo nazionale che rappresenti davvero la gente della nazione. Non voglio un nuovo partito che emerge dai vecchi. Voglio vedere un governo nazionale non eletto che governi per 10 o 15 anni finché pace ed unità non tornino nel paese. Poi forse nuove elezioni.
Vorresti vedere un golpe?
Non voglio i militari coinvolti nella politica. Non voglio un golpe ma la gente stessa prenderà il potere dalle mani del governo
Kanit, creativo. Di 30 anni
Perché ti sei unito alla manifestazione?
Non mi sono unito alla manifestazione. Mi trovavo a passare ed ho deciso di ascoltare i capi ella protesta. Sono andato a vedere anche le magliette rosse a Ratchaprasong. Voglio ascoltare tutte le campane e sentire l’atmosfera per avere la giusta informazione. La gente deve far valore a propria idea quando il governo fa degli errori. Credo comunque che la manifestazione a Ratchadamnoen ha un’agenda segreta e non voglio essere usato.
Che agenda segreta?
Buttare giù l’attuale governo. Prima hanno posto il problema della amnistia globale come scusa per la manifestazione, ma ora l’hanno trasformata in una manifestazione antigovernativa per abbattere il regime di Thaksin. Non possono competer nel gioco e allora usano la gente che ha lo stesso nemico.
Cosa vorresti che il governo faccia?
Voglio vedere le elezioni. Il governo del Puea Thai dovrebbe ricordarsi che sono sotto osservazione. Che gli elettori non si fanno ingannare facilmente. Voglio che il governo mostri la sua responsabilità sciogliendo il parlamento e mettendosi alla prova in nuove elezioni. Se c’è di nuovo un’elezione subito voterò no. Ma chiunque vinca mi va bene. Mi va bene se il Puea Thai diventa il partito vincente. Voglio che solo mostri la sua responsabilità sciogliendo il parlamento, dimettendosi o chiedendo scusa.
Desideri vedere un golpe?
Di certo no. Mi sento ancora in colpa per aver dato una rosa ad un soldato dopo il golpe del2006. Non non ci fosse stato il golpe non saremmo divisi come lo siamo ora.
Ritornerà la Thailandia verso il baratro con il falso profeta Suthep?
La Thailandia ritorna verso il baratro. Dopo la massiccia dimostrazione di domenica al monumento per la democrazia, oggi la massa dei manifestanti si è divisa in 13 tronconi. Due di questi hanno occupato i basamenti del Ministero delle Finanze e del Ministero degli Esteri lasciati sguarniti di forze dell’ordine, al seguito di Suthep, inquisito insieme a Abhisit per la morte di 92 manifestanti e cittadini nella repressione di Maggio 2010. Sono state tagliate le linee dell’acqua e dell’elettricità.
A dare l’idea del clima che si respira nella città, vi è stata l’aggressione verso un giornalista dei media Nick Nostitz da parte di manifestanti inferociti dopo che un parlamentare del partito democratico, Chumphol Julsai, lo aveva indicato presente tra i manifestanti come un giornalista delle magliette rosse.
“Sconfitto alle urne, il partito democratico si appresta all’uso delle tattiche violente delle Magliette Gialle.” dice un articolo di Asiasentinel. Nel 2008 proprio con queste stesse tattiche, che permisero l’occupazione del palazzo del governo prima e degli aeroporti di Bangkok e Phuket dopo, le magliette rosse costrinsero il governo di allora alle dimissioni aprendo la porta al governo di Abhisit.
Ma Yingluck, memore di quanto accaduto allora, ha deciso che non si dimetterà ed ha esteso su tutta la metropoli di Bangkok la legge di sicurezza interna, invitando la gente a non unirsi a queste manifestazioni “illegali”.
Il potente capo delle forze armate generale Prayuth ha fatto sapere che si dovrà far tesoro della storia recente e non ripetere gli stessi periodi tormentati del passato.
Lo scopo dei manifestanti è chiaro, quello di cacciare il governo e ogni traccia di Thaksin dal paese e portare avanti una forma di governo che abbia il re come capo dello stato nella sua vera forma.
Come mai manca il termine di sistema democratico? Si vuole ritornare alla monarchia assoluta deposta nel 1932?
Da parte sua la Corona ha fatto sapere che invita a non esacerbare le tensioni e non vuole vedere la lotta intestina tra i thailandesi. Comunque non desidera essere tirata per la giacca dentro il conflitto.
Il 5 dicembre, giorno del compleanno del Re che deve essere per definizione pacifico, si avvicina. Suthep ha promesso che le manifestazioni termineranno per quel giorno ma nel frattempo i preparativi che stanno facendo prevedono un periodo di mobilitazione lungo.
Cosa succederà se dovessero provar ad entrare nel palazzo del governo o nel parlamento? Come risponderanno la polizia e le forze armate?
Le magliette rosse dell’UDD hanno nel frattempo chiesto al governo che sia fatta rispettare la legge. Cosa faranno le magliette rosse nei prossimi giorni?
Chiudiamo con due considerazioni. La prima di un uomo della finanza occidentale presente a Bangkok (Asiasentinel)
“I problemi sottostanti resteranno irrisolti. Maturerà mai la Thailandia? Thaksin l’ha fatta davvero grossa questa volta e il governo merita di cadere. Il problema è che quel ‘milione’ di persone credono davvero alla retorica dell’opposizione per cui i problemi del paese se ne andranno con Thaksin. Il problema è che l’altra parte è altrettanta corrotta e priva di ogni idea su quali riforme fare, e come rimettere la nazione in cammino. Non hanno fatto nulla nei tre anni in cui Abhisit è stato al potere ad eccezione di un conflitto non necessario con la Cambogia. Allora siamo in attesa di un cavaliere bianco che ci salvi”.
L’atmosfera è e le foto hanno un aspetto troppo familiare alle precedenti proteste contro Thaksin del 2006 e 2008, un’espressione di frustrazione contro il sistema politico che secondo loro è corrotto nelle fondamenta da Thaksin Shinawatra e che può essere risolto escludendolo dal processo politico, nonostante che il loro capo principale Suthep Thuangsuban abbia una storia tutt’altro che pura e che sia stato il suo gruppo tra i tredici sparsi per Bangkok ad occupare il ministro delle finanze.
E’ inoltre non scusabile il caso di intimidazione ed in un caso assalto contro i giornalisti e rappresentanti dei media, cosa che avrà delle ripercussioni sulla percezione delle proteste.
Spetta ora al governo redimersi da un mese di sconfitte che vedranno una conclusione o una misura temporanea con il dibattito sulla sfiducia in parlamento. Ad entrambi gli schieramenti spetta il compito di prevenire lo sviluppo della violenza. Per gli scorsi due anni si è avuto un vuoto politico mantenuto da tentativi di riforma repressi, un vuoto che è esploso oggi e che i prossimi giorni mostreranno quanto grande è la confusione da dirimere.
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