Tra gli sviluppi di questi giorni, vi è la notizia di Abhisit incriminato per omicidio, primo ministro del Partito Democratico nel maggio 2010, per le morti di un uomo di 43 anni ed una ragazza di 14 anni durante le proteste delle magliette rosse. Ed altre accuse sono pendenti nei confronti di Abhisit Vejjajiva che, al tempo, approvò l’uso di munizioni sotto condizioni particolari e l’impiego di cecchini appostati sui tetti attorno a Ratchadaprasong.
Questo fatto avviene in un momento particolare del “golpe silenzioso” che sta avvenendo a Bangkok che vede un continuo erodersi del potere di Yingluck Shinawatra: il palazzo del governo è circondato ed i manifestanti hanno chiesto alla polizia di farsi da parte, mentre hanno tagliato già i collegamenti elettrici e hanno circondato il palazzo col filo spinato.
Nel frattempo il falso profeta Suthep ha tenuto vari incontri con la comunità degli affari, vuol tenere un incontro con polizia e militari per chiedere loro di scegliere da che parte stare.
I militari, che per molti sono i sostenitori “silenziosi” di quanto avviene a Bangkok, hanno fatto sapere in un primo tempo che non parteciperanno per non essere coinvolti e che potrebbero mediare.
Nelle ultime ore dalla Reuters si legge che le Forze Armate hanno emesso un comunicato dicendo di aver invitato il capo delle proteste Suthep alla partecipazione di un seminario insieme a i capi dell’esercito, marina ed aviazione sabato per trovare una via di uscita per la Thailandia, dove il comandante supremo sarebbe stato il mediatore e dove avrebbero partecipato altre componenti.
Di seguito un pezzo sull’attuale crisi vista dal punto di vista del profondo meridione thailandese e del conflitto decennale contro lo stato thailandese.
Suthep e l’altra voce, di Hara Shintara
Suthep ha detto “Questa sarà la prima volta che la gente, i padroni del paese, si alzeranno per riprendersi il loro potere sovrano”.
Mentre l’attuale politico più famoso e i suoi sostenitori numerosi fanno una tale richiesta radunandosi in così gran numero, occupando vari edifici governativi, nessuno è stato finora arrestato. A Patani, d’altro canto, chiunque osa richiedere i diritti della popolazione Malay, negati molto duramente per più di un secolo dal governo centrale, sarà immediatamente considerato sospetto, accusato, arrestato e messo in carcere.
Come dato di fatto quello che è richiesto dall’organizzazione di Liberazione Malay di Patani (o come sono considerati da un punto di vista nazionalista, distorto e ristretto mentalmente, insorti, separatisti o terroristi) sono in ogni singolo aspetto non così drastici come quelli di Suthep e dei suoi sostenitori. Il cuore della loro richiesta è il concetto di “hak pertuanan Melayu”, termine molto delicato che mette alla prova qualunque traduttore. Alcuni la traducono come sovranità malay, altri come supremazia Malay. Per come la comprendo io è “la proprietà Malay sulla terra di Patani”. E’ un concetto molto flessibile che può andare dai diritti di proprietà all’indipendenza, con area di amministrazione, autonomia e via dicendo.
Da quando Pattani fu costretta a soccombere alle forze siamesi nell’era di Ayutthaya fino ai giorni nostri, la richiesta della gente di Pattani è stata consistente. Ogni volta che i loro diritti erano negati, spesso in modo subdolo dai Siamesi, si sono prontamente ribellati al governo siamese che dal punto di vista nazionalista malay è un governo coloniale. Se guardiamo alle richieste poste dai capi nazionalisti malay, daTengku Abdul Kadir Kamaruddin l’ultimo Raja di Patani, a Tengku Mahmood Mahyiddeen, suo figlio e il fondatore della prima organizzazione di resistenza malay armata, Haji Sulong capo spirituale religioso di Patani, e le ultime dal BRN, troveremo che quello che si richiede è il riconoscimento dell’etnicità Malay, della cultura e lingua Malay, dell’Islam (inclusa la legge islamica della Syariah) e l’autonomia basata sulla proprietà Malay della terra di Patani.
Comunque, tali richieste moderate, se paragonate alle richieste sempre più estreme e crescenti di Suthep, sono state considerate ribelli per la paura di “Perdere terra” nel lontano meridione da parte dello stato Siamese. Di conseguenza, hanno reagito sempre istericamente a queste richieste dalla completa negazione, oppure arrestando le persone che ponevano queste domande, oppure sequestrandole e facendole sparire come accaduto a Haji Sulong. In altre parole l’attitudine dura e miope dei governi siamesi contro le richieste moderate dalla gente malay hanno radicalizzato la gente malay di Patani finendo per stabilire o unirsi a gruppi armati non statali come il BRN, il PULO e il BIPP che sopravvivono fino ad ora. L’ideologia della lotta jihadista per l’indipendenza è il risultato di questa continua negazione delle richieste della gente Malay.
Le richieste di Suthep e dei suoi sostenitori mi hanno confuso abbastanza ma l’attitudine dello stato thailandese non lo è meno quando tratta la cosiddetta rivolta meridionale (che ancora è il prodotto dello stato thailandese). Se il governo può ascoltare le richieste di un gruppo della propria gente, perché non sono abbastanza aperti ad ascoltare gli altri che è anche la sua gente? O i Malay nel meridione non sono abbastanza qualificati per affermare le proprie richieste allo stato rispetto alla elite della classe media di Bangkok?
Sembra che i gruppi armati abbiano deciso di riprendere di nuovo le proprie operazioni nel meridione. Per gli ultimi pochi giorni dobbiamo osservare le notizie tristi delle bombe che causano la morte dei soldati. Certamente l’uso della violenza sotto ogni circostanza è ingiustificabile. Ma va sottolineato che fin quando la parte Thailandese, definita Parte A nel Consenso Generale firmato il 28 febbraio 2013) è pronta ad ascoltare l’altra parte (partito B, non solo BRN ma quelli che hanno opinioni ed ideologie differenti rispetto allo stato) la violenza può essere ridotta se non fermata del tutto. Per prevenire la rivolta del meridione che causa danni non necessari per tutti, il governo deve essere molto serio sulla soluzione del problema, più che prima.
Quando Suthep e i suoi sostenitori che chiaramente janno ideologie differenti da quella dello stato insistono che dovrebnbero essere ascoltati usando metodi illegali, il governo ancora accetta delle loro richieste. Se i sostenitori del BRN fanno la stessa cosa cosa succederà? Sospetto che saranno immediatamente arrestati e accusati di tradimento e ribellione. E’ passato da tanto il tempo di usare differenti comportamenti per persone differenti. Se al governo va bene Suthep non c’è ragione di negare agli altri che domandano cose più moderate.
Benché la situazione a Bangkok è seria considerate la scala dei danni inflitti al meridione. Credo che non sia meno importante della turbolenza politica nella capitale. Non considerate il problema nel meridione come stupido, periferico che non toccherà mai il centro. Una simile attitudine allunga già molto il conflitto nel meridione.