Due anni senza Luna è il titolo del rapporto di Human Rigths Watch sulla condizione dei bambini della migrazione in Thailandia, costretti in detenzione in centri squallidi, sovraffollati e senza diritti. Sono forse il caso emblematico dell’incrocio tra emigrazione, traffico umano e schiavitù con le attuali politiche opportuniste della giunta del NCPO verso i paesi confinanti. Riassumiamo la questione con un articolo del bravo Pravit Rojanaphruk.
La polizia di frontiera Thailandese non fornisce uno spazio, un accesso alla nutrizione, all’istruzione, all’esercizio fisico e ad diritti di cauzione adeguati per i bambini dell’emigrazione in detenzione. Questo è quanto dice l’ultimo rapporto sulla questione di Human Rights Watch, “due anni senza luna”, che ha invitato le autorità a migliorare le condizioni nei centri con urgenza.
“Le persone non hanno persino abbastanza spazio per stendersi e dormire” ha detto alla conferenza stampa presso Foreign Correspondents’ Club of Thailand Alice Farmer.
La Farmer ha detto che la Thailandia ha un sistema di detenzione arbitraria dei bambini dei lavoratori della migrazione e che il sistema di cauzione, con il quale si richiedono 50 mila Baht (circa 1200 euro) oltre alle garanzie di un thailandese e alla lettera di accettazione in cui si dice che il bambino sarà accettato in un paese terzo, è quasi impossibile.
Quindi Farmer ha chiesto al governo di ospitare questi bambini e i loro genitori, invece, in centri di accoglienza. Mentre il governo deve fornire cifre specifiche sul numero di bambini stranieri attualmente in detenzione, la Farmer stimava che almeno fino a 200 giovani sono stati presi in custodia ogni anno su una base temporale lunga. Ha inoltre chiesto al governo di considerare la questione Royingya come una questione umanitaria piuttosto che una di sicurezza.
“I bambini dovrebbero essere con le famiglie e ospitati in centri di accoglienza. Un centro di detenzione non è il posto giusto per metterli.” ha detto la Farmer.
Human Rights Watch ha intervistato 41 bambini della migrazione mentre esaminavano quelle che possono essere considerate come “condizioni abusive” presso i centri di detenzione, specialmente presso il centro di detenzione dell’immigrazione di Bangkok (IDC).
“La detenzione dell’immigrazione viola i diritti dei bambini, mette a rischio immediato la loro salute ed il loro benessere e mette in pericolo il loro sviluppo” si legge sul rapporto intitolato “Due anni senza Luna: Detenzione dell’immigrazione dei Bambini in Thailandia”.
“Le condizioni squallide pongono il bambino in celle sporche, sovraffollate senza nutrizione adeguata, né istruzione o spazio pe esercizi. La detenzione prolungata priva i piccoli della capacità di crescere e prosperare sia mentalmente che fisicamente”
Il rapporto di HRW conteneva anche la risposta di contestazione del Ministero degli esteri che dice:
“La detenzione di qualche piccolo numero di bambini della migrazione in Thailandia non è il risultato di politiche del governo ma la preferenza espressa dai genitori stessi, unità della famiglia, e difficoltà logistiche”.
Il trattamento che la Thailandia dà agli emigranti è stato sotto l’attenzione costante da quando lo status del paese è stato abbassato al livello 3 dal rapporto americano “Traffico Umano”. Le autorità Thailandesi dicono di aver preso le misure necessarie.
PRAVIT ROJANAPHRUK,
Su un articolo della CNN si legge qualcosa di più sulle condizioni degli emigranti in carcere.
“Migliaia di bambini della migrazione, compreso infanti appena nati, sono detenuti in centri di detenzione squallidi e affollati ogni anno in Thailandia sostenendo pericoli seri fisici ed emotivi …
Il rapporto che si è basato sull’intervista di 41 bambini e 64 adulti che erano detenuti o arrestati dalla polizia di immigrazione hanno detto che quelli colpiti di origine birmana, laotiana o cambogiana, possono essere tenuti indefinitamente con un sostegno legale quasi nullo in violazione della legge internazionale.”
Una bambina intervistata nel rapporto “Due anni senza Luna” è rimasta nei centri di detenzione dall’età di 9 a quella di 12 anni e dice: “Guardavo fuori e vedevo la gente che camminava nel vicinato e speravo di poter essere io”
Secondo la legge thailandese un emigrante con uno status irregolare di immigrazione anche se bambino può essere arrestato e detenuto.
Proprio dopo il golpe del 22 maggio 2014 si erano diffuse voci di repressione dell’immigrazione clandestina, della necessità di riorganizzare la questione dell’immigrazione con un riconoscimento dello status del lavoratore.
Si ricorderà quanto accaduto a decine di migliaia di lavoratori cambogiani che nel giro di una settimana tornarono a casa creando una situazione di tensione sulla frontiera cambogiana.
Come ricorda appunto la CNN, la disoccupazione in Thailandia è tanto bassa 0,9% e affluiscono nel paese tantissimi stranieri che fanno i lavori che i Thailandesi ormai non fanno più occupando così il gradino della scala sociale più basso.
Allo stesso tempo sono sempre alla mercé dello sfruttamento anche delle forze di sicurezza e della violenza.
Secondo la IOM, Organizzazione internazionale della Migrazione, ci sarebbero da 370 mila a 380 mila bambini in Thailandia per lo più provenienti dalla Birmania dove come si sa c’è una questione di violenza etnica ancora aperta nello stato Rakhine e la sicurezza delle persone di etnia minoritaria è ancora molto sentita.
Inoltre sembra che sulla Thailandia comincino a puntare anche chi cerca asilo nelle zone dell’Asia del Sud per il perdurare di una situazione di forte incertezza come Pakistan.
Ma di queste cose ora non se ne può parlare in Thailandia. La discussione che si sarebbe dovuta tenere al Foreign Correspondents’ Club of Thailand ha visto il blocco dei militari perché ora non è il momento. Ovviamente chi ha da lamentare qualcosa può rivolgersi direttamente a loro e parlare.
Il risultato dell’interpellanza probabilmente è garantito: il carcere o la corte marziale, se non addirittura l’accusa di lesa maestà.