Annullato ordine di chiusura di Rappler da una Corte-di-Appello

Una corte di appello filippina ha annullato ordine di chiusura di Rappler nel periodo d’ora di Duterte con cui si chiudeva un sito indipendente di notizie che aveva un occhio troppo profondo e critico di quel periodo.

L’accusa contro Rappler, fondata da Maria Ressa nominata nel 2021 a premio Nobel per la Pace, era di aver violato le restrizioni poste dalla costituzione filippina sulla proprietà estera sui media.

annullato ordine di chiusura di rappler dell'era duterte

Per la Corte la proprietà e gestione di Rappler sono completamente filippine e che la commissione sui titoli e la borsa, SEC, aveva dato una interpretazione draconiana con grave abuso di discrezione dei titoli indicati e delle ingiunzioni dei tribunali.

E’ il riconoscimento dopo otto tortuosi anni di sopraffazioni ed è un fatto che il governo Duterte ha usato la commissione per esercitare il proprio potere per umiliare Rappler, i suoi dipendenti, i suoi giornalisti e le comunità, e chiudere un esempio di giornalismo che ha documentato migliaia di omicidi extragiudiziali commessi durante la guerra alla droga.

Ci sono altri due casi giudiziari in cui è coinvolta Maria Ressa e un giornalista: una condanna per diffamazione online che ora è alla corte suprema filippina ed un procedimento in cui si accusa Rappler e Ressa di essere dei portatori di interessi stranieri per aggirare le proibizioni volte a cittadini stranieri.

Un’altra guerra intentata dal governo Duterte è quella contro il colosso della televisione e giornalismo filippino ABS-CBN che portò al non rinnovo della licenza di trasmissioni ad ABS-CBN la cui colpa è di aver rifiutato la pubblicità di Duterte.

“Il fatto che siete giornalisti non vi salva dall’assassinio se siete dei figli di puttana” disse l’allora presidente Duterte che ora sembra avere un periodo negativo dopo che l’alleanza che ha portato Marcos alla Presidenza si è rotta e le due dinastie politiche filippine sono ormai ai ferri corti.

Con l’apertura di uno scontro all’interno della coalizione Duterte-Marcos che ha portato Marcos a presidente delle Filippine, sembra si siano aperti nuovi spazi come la liberazione definitiva di Laila de Lima, questa sentenza e la questione della presenza della Corte Penale Internazionale nelle Filippine.

Rappler è Filippina, ordine di chiusura di Rappler revocato

Rappler ha vinto la sua causa più importante come impresa perché una corte di appello filippina ha annullato l’ordine di chiusura del 2018 della SEC, commissione per i titoli e la Borsa, ripristinando il certificato di costituzione ed eliminando i rischi di chiusura del gruppo.

“La SEC deve ripristinare il Certificato di Costituzione di Rappler INC e Rappler Holding Corporation tra i suoi dati e nel suo sistema, e ritirare tutte le sue ingiunzioni e azioni fatte ai sensi della sua revoca illegale della stessa” ha scritto la Corte di Appello in una sentenza dalle parole decise promulgata il 23 luglio.

“I fatti mostrano che Rappler Holdings e per estensione Rappler, sono del tutto di proprietà e gestiti da filippini come comandato dal mandato costituzionale”.

La SEC revocò il certificato di Rappler a gennaio 2018 affermando che i PDR, uno strumento finanziario, Ricevute di Deposito Filippine, emessi verso l’investitore estero Omidyar erano anticostituzionali.

Un mese dopo Omidyar donò i PDR ai gestori filippini di Rappler, fatto che portò la Corte di Appello a chiedere quello stesso anno a chiedere al SEC di rivedere la sua decisione credendo che la donazione avesse rimosso l’impedimento.

Invece la SEC mantenne il proprio ordine di chiusura prima che il presidente filippino Duterte si dimettesse dalla presidenza nel 2022.

Mentre tutto questo accadeva, Rappler si batteva contro la SEC nella Corte di Appello ed era a rischio di chiusura.

Secondo l’ultima decisione della Corte di Appello, si accordava un trattamento preferenziale negativo a Rappler.

“Come un toro che vede rosso, il SEC ha scavalcato la legge e la giurisprudenza per raggiungere il suo obiettivo: la morte di Rappler. La SEC En Banc ha violato la gerarchia dei tribunali e ha ignorato la procedura. Queste azioni non hanno posto in uno Stato democratico”, si legge nella decisione redatta dal giudice associato Emily San Gaspar-Gito, con il consenso dei giudici associati Ramon Cruz e Raymond Joseph Javier.

Reagendo alla decisione della CA, il legale di Rappler, Francis Lim, ha dichiarato:

“Ho guardato le cose con obiettività fin dall’inizio. Non avevo dubbi sul fatto che questo giorno sarebbe arrivato. Ringraziamo la Corte d’Appello per la decisione che ha un enorme impatto sulla capacità delle nostre società di raccogliere capitali e, cosa più importante, sulla libertà di stampa e sulla nostra democrazia”.

ACCRALAW ha rappresentato Rappler in questo caso della SEC.

Rappler ha salutato positivamente la sentenza in una propria dichiarazione:

“Questa sentenza, l’ultima di una serie di vittorie in tribunale, è un monito molto necessario che la missione del giornalismo può prosperare anche sulla linea di fuoco: per dire la verità sul potere, per tenere la linea, per costruire un mondo migliore”.

Ha anche detto:

“”È una rivendicazione dopo otto anni di tortuose vessazioni. La CA è stata inequivocabile nel respingere l’ordine di chiusura del 2018 della SEC, dichiarandolo ‘illegale’ e un ‘grave abuso di discrezionalità'”.

La corte di appello ha ricordato che la donazione di Omidyar aveva rimosso il problema.

“Come discusso approfonditamente, l’esecuzione della rinuncia ha già eliminato tutte le violazioni costituzionali commesse dai firmatari”.

Che il SEC non abbia considerato questa rinuncia quando fu ordinata di rivalutare la decisione del 2018 è stato un loro grave abuso di discrezione, ha detto la corte di appello.

“Affidandosi alla loro interpretazione della parola rivalutazione, il SEC en Banc procedette allora a risolvere la questione in isolamento, senza permettere che fossero presentate prove né che potessero partecipare i richiedenti alla cosiddetta ‘rivalutazione’”.

“La SEC En BANC ha scelto di ignorare i suoi ordini e di valutare gli effetti legali della donazione di Omidyar senza neanche preoccuparsi di guardare alla donazione stessa. Peggio ancora, ha evitato attivamente di dare ai richiedenti l’opportunità di presentare la stessa donazione” ha detto la Corte che ha aggiunto:

“la decisione della SEC En Banc va oltre la mera incapacità di comprendere la sentenza della Corte di Appello, mostra una una sfida intenzionale che supera anche la soglia di un grave abuso di discrezionalità”, ha aggiunto la decisione.

All’epoca la SEC en banc era guidata dall’allora presidente Teresita J. Herbo

La SEC contestò i termini del PDR di Omidyar con Rappler, ritenendo che esso conferiva agli stranieri il controllo di una società di media che dovrebbe essere interamente di proprietà filippina.

La CA ha affermato che il PDR di Omidyar non equivale a una proprietà. L’accordo consentiva al titolare del PDR di acquistare azioni a una condizione: “se il titolare è autorizzato dalle leggi filippine a detenere azioni”. Poiché Omidyar non è costituzionalmente autorizzato ad acquistare azioni, la CA ha affermato che l’accordo impedisce che ciò avvenga.

“I termini dei PDR mostrano chiaramente che Rappler Holdings ha mantenuto la piena proprietà delle azioni sottostanti”, ha dichiarato la CA.

“Di conseguenza, in base ai termini dei PDR, Omidyar non ha nemmeno un diritto di proprietà potenziale o l’opzione di diventare proprietario delle azioni di Rappler Holding. Invece… l’unica possibilità per un titolare di PDR non filippino è quella di vendere o trasferire i PDR a un altro titolare”, ha aggiunto la decisione.

Mentre Rappler combatteva per esistere come impresa per gli ultimi sei anni dal 2018, i sostenitori del governo Duterte provarono a dire che era una questione di impresa e non legata alla libertà di stampa. Questa ultima sentenza dedica le ultime 7 pagine alla libertà di stampa.

Secondo la Corte di Appello, i limiti imposti dalla Costituzione del 1987 alla proprietà straniera non sono una visione “ristretta” e non devono essere usati per calpestare la libera stampa.

“Questa Corte non è d’accordo con l’interpretazione draconiana della SEC En Ban secondo cui la semplice violazione della stessa, in qualsiasi momento, e anche se tale violazione è stata sanata, dovrebbe giustificare la cancellazione di un’entità mediatica”, ha affermato la CA.

La Corte ha anche specificato che gli strumenti finanziari dei PDR sono regolari e che “non esiste legge o regolamento che proibisca direttamente l’emissione di PDR da parte di imprese dei media o anche agenzie pubbliche”.

La Costituzione, ha detto la Corte, “è molto più complessa…” in quanto prevede la stampa libera come un attore chiave nel libero mercato delle idee. “È chiaro che i redattori della Costituzione hanno cercato di consentire il funzionamento di una moltitudine di mass media, di proprietà di diverse persone e società. Questo per garantire la nascita di un mercato delle idee, inesistente nei tempi più bui”, si legge nella decisione.

L’ultima vittoria legale di Rappler ha ridotto i casi a due: la condanna per diffamazione, a cui l’amministratore delegato e premio Nobel per la pace Maria Ressa ha fatto ricorso presso la Corte Suprema, e il caso anti-dummy ancora pendente presso un tribunale di Pasig City.

Il caso anti-dummy è un’emanazione di questo caso SEC, in cui il Dipartimento di Giustizia dell’era Duterte ha teorizzato che i PDR fossero un reddito imponibile che non era stato legittimamente dichiarato. Le cause fiscali gemelle di questo caso anti-dummy sono state tutte archiviate nel 2023.

Jairo Bolledo, Lian Buan, RAPPLER

Ottimizzato da Optimole