L’ atto delicato di bilancio di Marcos tra Cina ed USA riuscirà a tenere le Filippine lontane dalla guerra se le tensioni USA CINA dovessero crescere?
L’accoglienza bellissima del presidente filippino Bongbong Marcos da parte delle controparti americana e cinese ai margini della conferenza APEC a Bangkok della scorsa settimana è un chiaro sfoggio meraviglioso di diplomazia, ma per alcuni analisti la politica di “amico a tutti nemico di nessuno” potrebbe ritrovarsi sotto grandi difficoltà se dovessero crescere le tensioni USA Cina.
Marcos figlio ha fatto un atto delicato di bilancio nell’incontrare Xi Jinping e Joe Biden che soddisfa entrambe le potenze mondiali ma tenendole entrambi in guardia sulle sue reali intenzioni.
Il primo test di quella strategia si potrebbe avere a gennaio quando Marcos Figlio andrà nella sua prima visita di stato ufficiale a Pechino, dopo che Washington gli ha fatto un’offerta di una maggiore presenza militare americana nelle Filippine che probabilmente non piacerà alla Cina.
Il ricercatore della Asia-Pacific Pathways to Progress Foundation di Manila, Lucio Blanco Pitlo III, spiega che la Cina vede con disprezzo la strategia americana della Prima Catena di Isole che include l’impiego di forse statunitensi nei paesi alleati. Il concetto fu concepito per la prima volta negli anni 50 per negare a Cina e Unione Sovietica l’accesso militare al Pacifico Occidentale fortificando una catena di isole che vanno dalle isole RyuKyu in Giappone a Taiwan ed in aggiunta la punta settentrionale delle Filippine dove gli USA ora non hanno presenza militare.
“Pechino vede la strategia della prima catena di isole come parte della strategia per contenere o fermare la crescita cinese, per contenerla nei suoi mari vicini attraverso tali punti critici come il mare cinese orientale e meridionale e lo stretto di Taiwan ed impedirle di proiettare la propria potenza nel più vasto Pacifico” ha detto Pitlo.
“Verrà il momento in cui le Filippine dovranno scegliere tra Cina e USA se dovessero crescere le tensioni e la rivalità” ha detto Chester Cabalza, presidente di IDSC di Manila, su cui Pitlo stesso concorda che l’amicizia con tutti del presidente “E’ uno slogan che sarà messo sotto dura pressione quando il divario tra Cina e USA si allarga.”
Pitlo dice inoltre che “la recente strategia di sicurezza nazionale americana, con la sua enfasi sulla deterrenza integrata, che include l’utilizzo di alleanze, nel surclassare la Cina serve solo a rafforzare la sfiducia di Pechino delle alleanze degli USA”.
Per gli USA, un aumento del numero di siti EDCA segnalerebbero l’impegno di Marcos figlio rispetto all’alleanza, ma questo potrebbe a sua volta indebolire le relazioni con Pechino.
“Pechino potrebbe considerare la posizione decisa del Presidente sul Mare Cinese Meridionale ed anche il perseguimento di alleanze di difesa e sicurezza come delle linee rosse” ammette Victor Andres “Dindo” Manhit di The Stratbase Group.
Pitlo dice che il presidente Marcos Figlio ha permesso alla vicepresidente USA Kamala Harris di visitare le province di frontiera di Palawan “nonostante le possibili sensibilità che potrebbe suscitare quell’escursione, almeno per la Cina, ed è probabile che aumentino le esercitazioni militari congiunte con gli USA fino ad includere alleati come Australia, Giappone e Corea del Sud.
Nonostante ciò Pitlo ha fatto notare che il presidente filippino ha incontrato i capi cinesi tra cui il premier cinese Li Kequiang, al summit ASEAN in Cambogia.
Inoltre Pitlo aggiunge che Marcos deve anche calmare le perplessità crescenti cinesi sull’applicazione e pianificata espansione delle basi militari del EDCA, accordo accresciuto di cooperazione alla difesa, con il quale si permette alle truppe USA di muoversi nel paese per periodi estesi e di costruire strutture dentro le basi filippine.
Nell’incontro a porte chiuse con Marcos Figlio Harris aveva citato il piano USA di aggiungere altre cinque siti EDCA e di migliorare i cinque esistenti al contro di oltre 82 milioni di dollari, secondo una comunicazione virtuale di un rappresentante USA a cui era presente la sottoscritta.
Harris ha reiterato a Marcos Figlio che “un attacco armato contro le Forze Armate Filippine, contro navi pubbliche o aeroplani nel Mare Cinese Meridionale richiamerebbe gli impegni di reciproca difesa degli USA. E questo è un impegno deciso che abbiamo con le Filippine”
Da notare che Kamala Harris non ha usato il termine Mar Filippino Occidentale che Manila usa per riferirsi alle aree di mare che rivendica.
A sua volta Marcos Figlio ha detto alla vice presidentessa USA: “Non vedo un futuro per le Filippine che non includa gli Stati Uniti”.
Nonostante i chiari stretti legami, la consigliera del presidente Marcos, Clarita Carlos, dopo ha annunciato una rivisitazione del trattato di reciproca difesa del 1951 e dell’EDCA.
Una risposta americana ad un attacco armato non è automatica perché “deve essere approvata dal loro Congresso e Presidente” ha detto Clarita Carlos la quale ha aggiunto che EDCA si esaurisce nel 2023 quando si dovrà prendere una decisione di rinnovo, di emendamento o di estensione.
Una revisione, comunque, dovrà essere completata prima di giugno 2023, quando, secondo l’inviato filippino a Washington Manuel Babe Romualdez, è stata prevista la visita di stato di Marcos Figlio a Washington.
Manhit considera che Marcos sta mantenendo relazioni diplomatiche amichevoli con entrambe le superpotenze.
“Credo che Marcos terrà dei canali diretti con la Cina per gestire gli incidenti in mare e sarà aperta a cooperazione pratica in mare tra cui un possibile sviluppo congiunto per petrolio e gas” dice Manhit che aggiunge di aspettarsi che il presidente preservi “legami di amicizia sia con USA che Cina mentre mantiene una posizione decisa sul Mare Filippino Occidentale”.
Cabalza encomia la attuale gestione del conflitto in mare e dice che “Pechino forse non si attendeva dal nuovo presidente un pensiero così strategico nella politica del Mare Filippino Occidentale”.
Gli analisti sono concordi nel dire che gli ulteriori cinque siti EDCA potrebbero mettere alla prova la relazione decennale tra Pechino e la famiglia Marcos.
“Usando EDCA, gli USA possono stazionare ruotando alcune truppe, avi da guerra e aerei da combattimento nelle basi filippine da usare nella più vasta regione dell’Indo-Pacifico” ha scritto l’analista Rommel Banlaoi su Manila Standard, e questo “accresce i rischi per il paese di essere inevitabilmente coinvolto nel caso di un conflitto militare tra queste due grandi potenze in competizione”.
Da parte di Pechino, ci sono anche “tremende ansie di sicurezza” che i siti EDCA mirino con discrezione la Cina continentale e le impediscano di affermare “la propria sovranità su Taiwan e il Mare Cinese Meridionale” scrive Banlaoi.
Su questo punto Manhit è in disaccordo e dice che le accresciute attività dell’EDCA “non sono da intendersi per prendere di mira un altro paese Cina compresa”. Gli obiettivi del EDCA non sono stati modificati ed essi sono affrontare le differenze di capacità di breve termine, promuovere una modernizzazione di lungo termine, sviluppare le capacità di sicurezza in mare e migliorare l’aiuto umanitario e le capacità di aiuto nei disastri.
Ammette comunque che le relazioni potrebbero cambiare perché “la Cina potrebbe considerare come linee rosse sia la ferma posizione del presidente sul Mare Filippino Occidentale come anche il perseguimento del paese di alleanze di difesa e sicurezza”.
Indipendentemente da come Washington e Manila provino a far sembrare la costruzione di cinque nuove siti EDCA umanitari e buoni, il motivo è chiaro per Cabalza.
“I cinque nuovi luoghi strategici del EDCA, specie quelli a Cagayan, Zambales e Palawan devono proteggere le Filippine da una possibile riconquista di Taiwan e da una possibile guerra armata nel Mare cinese meridionale”
Pitlo dice che una linea rossa definita per la Cina sarebbe se Marcos permettesse di ospitare i missili USA di breve e medio raggio, in modo simile a quanto fatto in Corea del Sud nel 2017, oltre ad un “crescente allineamento USA Filippine sulla questione dello Stretto di Taiwan”.
Raissa Robles, SCMP