Cambogia di Hun Sen rischia di legittimare la sanguinaria giunta birmana

La Cambogia assume la presidenza di turno dell’ASEAN ed il premier Hun Sen decide di affrontare la crisi del Myanmar con una diplomazia da cowboy che rischia di legittimare la sanguinaria giunta birmana di Min Aung Hlaing

Mentre una corte birmana di Naypyidaw infligge ad Aung San Suu Kyi una prima condanna a 4 anni per violazione delle norme anticovid durante la campagna elettorale, prima condanna tra i tanti processi fasulli intentati dalla giunta militare birmana, contemporaneamente il premier cambogiano Hun Sen decide di incontrare il ministro degli esteri della giunta birmana Wunna Maung Lwin.

aung san suu kyi

Questo incontro segna il dimezzamento della condanna di Auung San Suu Kyi e l’inizio della presidenza di turno dell’ASEAN da parte della Cambogia che ora deve gestire i rapporti tra ASEAN e Myanmar per il 2022, che sono stati segnati finora dall’esclusione del capo della giunta birmana Min Aung Hlaing dai summit ASEAN di fronte ai ripetuti dinieghi posti da Min Aung Hlaing di fare incontrare all’inviato ASEAN i prigionieri politici.

Mentre nel Myanmar si inasprisce la crisi politica, sanitaria ed umanitaria, a causa della guerra intentata con crudeltà e brutalità contro la propria popolazione dai militari del Tatmadaw dal golpe del 1 febbraio scorso, l’ASEAN finora ha provato ad affrontare la crisi nel Myanmar raggiungendo un accordo su un programma in cinque punti, formulato ad aprile scorso a Giacarta, prima approvato ma poi rigettato dalla giunta militare.

Ultime notizie agghiaccianti provenienti dalla Birmania dicono di almeno 14 persone che sono state bruciate vive dopo essere state legate dalle truppe del Myanmar con una brutalità e crudeltà che non appartengono a militari impazziti, ma paiono essere gli strumenti usuali di questo esercito e della sua giunta.

Il premier cambogiano Hun Sen avrebbe discusso con il ministro degli esteri della giunta birmana dei rapporti bilaterali tra i due paesi e del modo di ritrovare il modo per restaurare la buona cooperazione e solidarietà dell’ASEAN.

In questo incontro Wunna Maung Lwin ha comunicato l’invito di Min Aung Hlaing ad Hun Sen per una visita nel Myanmar a gennaio prossimo, cosa che deve essere stata ventilata in precedenza perché era nelle intenzioni di Hun Sen di trovare un negoziato diretto con lo spietato dittatore birmano, per riportare il Myanmar, che si è rifiutato di far andare ai summit una persona che non fosse Min Aung Hlaing, nelle grazie degli altri paesi dell’ASEAN.

Nel timido accordo di cinque punti di Giacarta, stilato sotto la presidenza del Brunei, si parlava di porre fine alla violenza, di costruire un dialogo tra le parti e di facilitare l’aiuto umanitario. A questo scopo un inviato dell’ASEAN sarebbe dovuto essere ammesso nel Myanmar per poter facilitare il dialogo dopo aver incontrato le parti, anche i rappresentanti eletti in carcere.

sanguinaria giunta birmana
foto Myanmar Now

Fatto sta che l’inviato dell’ASEAN, viceministro del Brunei agli esteri, Erywan Yusof, non ha mai potuto incontrare i capi civili eletti attualmente in prigione.

“C’è una forte possibilità che visiterò Naypyidaw per incontrare il generale Min Aung Hlaing e lavorare insieme a lui.” ha dichiarato Hun Sen che considera Min Aung Hlaing parte di una soluzione negoziata. “Se non lavoro con la leadership, con chi mai potrò lavorare?”

L’ASEAN secondo Hun Sen è un blocco che ha logica basata sul principio di non interferenza e lontana da quelle dell’ONU, dove Afghanistan dei talebani e Myanmar (della giunta militare, ma è presente l’ambasciatore del governo democratico precedente) non sono rappresentate.

A causa delle pressioni di potenze estere l’ASEAN secondo Hun Sen avrebbe preso decisioni non consone alla propria storia.

“Non bypasseremo i principi e la Carta dell’ASEAN che non interferisce con gli affari interni. Nn possiamo attraversare questa linea e non applicheremo la formula dell’ONU per l’ASEAN, non è giusto”

L’ASEAN non deve bruciare la nostra casa per soddisfare altre persone e non ha diritto di espellere alcun membro dal proprio blocco regionale.

Bisogna dire che in questo modo l’eterno premier cambogiano al potere da oltre 36 anni ininterrotti, si è un po’ rimangiato quanto detto durante i summit in cui il Myanmar non si era presentato. Questa posizione assunta da Hun Sen diverge un po’ da quanto detto in precedenza:

“Ora siamo in una situazione di ASEAN-meno-uno. Non è a causa dell’ASEAN ma del Myanmar stesso”.

Le ultime dichiarazioni di Hun Sen fanno capire un addolcimento delle posizioni verso un approccio che vuole ingaggiare il Myanmar secondo una linea non meglio precisata che riprenderebbe l’approccio avuto nei confronti della resistenza fatta dai Khmer Rossi dopo che furono cacciati da Phnom Penh.

Diversamente dalla Cambogia, in Birmania ci sono tantissimi eserciti etnici. Ed è improbabile che il Tatmadaw riuscirà a sconfiggerle tutte” dice il politologo Paul Chambers, il quale ricorda anche che questo approccio troverà dalla sua parte paesi come Laos e Vietnam, ma si scontrerà con paesi come Indonesia e Filippine.

Inoltre questo approccio indebolirebbe ancor di più quanto espresso nella dichiarazione in cinque punti fatta a Giacarta.

Bisogna riconoscere che, mentre la Cambogia degli anni 90 aveva di fronte una resistenza sempre più stanca e priva di appoggi popolari, il Myanmar vede una serie di armate etniche forti ed una resistenza popolare di massa per nulla sfiancata dalla brutalità e crudeltà dell’esercito del Tatmadaw.

Il politologo australiano Hunter Marston definisce la posizione di Hun Sen come la diplomazia del cowboy, del macho che sa il fatto suo e che sa come trattare con altri leader autoritari.

La verifica dell’efficacia di questa strategia ci sarà quando e se richiederà di incontrare i deposti capi civili.

“Quello potrebbe essere il segno che non sta solo assecondando i generali ma è seriamente intenzionato a trovare una soluzione o a perseguire dei colloqui. L’inviato del Brunei non ci è riuscito. Hun Sen potrebbe prendere un approccio differente e potrebbe riuscire a creare una linea di fiducia con i generali”.

E’ di certo una linea rischiosa, visti i fallimenti dell’inviato del Brunei nella sua richiesta di incontro con i leader NLD in carcere, che potrebbe essere ben sfruttata da Min Aung Hlaing in termini di legittimazione internazionale.

Inoltre questa linea politica da cowboy oltre aprire contraddizioni all’interno dello stesso ASEAN con Indonesia, Singapore, Malesia e Filippine, allontanerebbe la prospettiva di un riconoscimento del governo ombra del NUG, toglierebbe un po’ il Myanmar dall’isolamento internazionale e distruggerebbe quanto fatto dall’ASEAN in questi mesi passati.

“I commenti sconsiderati di Hun Sen sul riconoscimento della giunta rischiano di sprecare il progresso diplomatico duramente conseguito dell’ASEAN da quando è arrivata la giunta militare” dice a Sebastian Strangio Kasit Piromya.

“Non ha senso che il premier cambogiano Hun Sen discuta di fare visita al Myanmar legittimando così la giunta prima che sia stato fatto un qualche progresso sul Consenso in Cinque punti. Questa è la ragione per cui ASEAN ha escluso il capo della giunta Min Aung Hllaing dai suoi summit di ottobre”

“Il Tatmadaw sa molto bene come prendere tempo ed è capace di intrappolare l’ASEAN ed altri attori internazionali in negoziati infiniti su tantissime minuzie senza poi dare alcuna concessione significativa” scrive Sebastian Strangio il quale aggiunge che qualunque cosa si riuscirà ad ottenere dai generali del Tatmadaw sarà il risultato più di ciò che accade sul terreno nel Myanmar che il frutto delle doti di paciere di Hun Sen.

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