Cambogia e Laos, cresce il Covid-19 ma economie già colpite

Cambogia e Laos vedono solo ora la diffusione del Coronavirus con forti aumenti dei casi, mentre le loro economie hanno già avuto il colpo della crisi globale da Covid

La pandemia da Covid-19 è tutt’altro che finita nel Sudestasiatico e Cambogia e Laos si trovano nel mezzo di una forte esplosione dei casi.

Il ministro della sanità cambogiana ha detto che venerdì sono stati trovati 700 persone positive mentre il numero dei morti è salito a 61 persone con 8000 persone infettate.

Nel 2020 la Cambogia ha visto pochissime infezioni ma la sua economia ha subito il contraccolpo della diffusione del virus nel mondo che ha comportato un crollo delle esportazioni dei prodotti tessili cambogiani.

A questa situazione si è aggiunto il ritorno dei migranti in Thailandia che perdevano anche lì il posto di lavoro.

Nei giorni scorsi la crescita forte dei casi ha spinto il premier Hun Sen a chiudere tutti i servizi non essenziali a Phnom Penh e nella vicina Takhmao dal 15 al 28 aprile, costringendo 2,3 milioni di persone ad aderire ad un coprifuoco forte se non alla chiusura in casa, pena l’arresto, in alcune zone rosse.

In queste zone rosse la gente riceve con molte difficoltà l’aiuto promesso del governo ed è minacciata di pagare multe salatissime fino a 4000 dollari o sei mesi di carcere se infrangono il coprifuoco.

Dal 15 aprile sono oltre 120 le persone arrestate per aver violato il coprifuoco, mentre per le strade la polizia usa manganelli e bambù contro chi è ritrovato a girare per strada.

In questo clima da coprifuoco, un generale a due stelle Sum Pov è stato arrestato per aver aiutato 30 nazionali cinesi a fuggire dalla quarantena dalla provincia di Svay Rieng e andare a Phnom Penh, spingendo le ONG a chiedere l’incriminazione del generale.

Ma la giustizia ha i suoi tempi e l’incriminazione legale tarda a venire, mentre un decreto reale rimuove il generale dalla posizione nel ministero della difesa. Per i cittadini cinesi si sta valutando se espellerli oppure incriminarli una volta finita la loro quarantena.

L’arresto dell’alto ufficiale è stato salutato da due ONG dei diritti umani come un raro gesto.

“Sono ufficiali di alto grado così comprendono le misure di prevenzione ma usano la loro posizione per i propri benefici” ha detto Soeung Sengkaruna del gruppo Adhoc. Un altro generale Ung Chanthouk è stato arrestato per essere stato ad una festa di compleanno durante la serrata e poi è stato cacciato dall’esercito.

In Laos venerdì sono state ritrovate 65 persone positive mentre il totale dei casi è di 159 persone infette.

“Dei nuovi infetti 60 vengono dalla capitale Vientiane, due da Champassak, due da Bokeo e uno dalla provincia di Vientiane.” ha detto Sisavath Southanilaxay, direttore del dipartimento di malattie infettive del ministero laotiano alla salute. “Tutti sono stati inviati in ospedale per le cure del caso”

Anche il Laos, paese senza sbocco al mare, era stato risparmiato dall’infezione ma non dall’impatto economico a causa del crollo degli arrivi dei turisti e dei posti di lavoro nella vicina Thailandia dove molti laotiani emigrano in cerca di lavoro.

Il Laos ha strutture limitate per i vaccini con mancanza di personale medico addestrato che per altro è costretto a lavorare tutto il giorno, come ha detto PhonePradith Xayarath dell’istituto di malattie infettive, con la conseguenza che il numero delle persone vaccinate giornaliere non supera le 300 persone giornaliere.

Giovedì il governo laotiano ha ordinato una serrata nella città di Vientiane con divieto di spostamento, chiusura dei centri di divertimento, scuole, impiegati costretti a stare a casa, mentre polizia e militari pattugliano la città per impedire che gente dalla provincia possa entrare illegalmente nella capitale.

Fonte RFA

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