E’ il successo turistico più vasto per la Cambogia. Angkor Wat e le sue strutture meravigliose, testimonianza delle virtù artistiche dei Khmer e del senso architettonico insito in ogni singola pietra, sono il magnete del turismo mondiale.
Secondo l’autorità turistica cambogiana, Apsara, che gestisce il complesso dei templi attorno a Siem Reap, hanno visitato Angkor nel 2010 1,15 milioni di persone e 1,5 lo scorso anno. E per il 2012 le cifre potrebbero raggiungere 1,8 1,9 milioni di visitatori.
Nei primi tre mesi dell’anno 640 mila turisti hanno visitato Angkor con un incremento del 45% rispetto al 2011. Con l’incremento dei visitatori i templi si trovano sempre più minacciati dal comportamento indisciplinato di molti viaggiatori nonostante gli avvisi e la segnaletica presente fornita dalle autorità cambogiane.
Il compito è immane: immondizia lungo i camminamenti, gente che scala i monumenti non autorizzata, persino su alcune facciate dei templi, costringendo le autorità ad agire col pugno fermo, restringendo l’accesso di alcuni monumenti e monitorando i camminamenti dei turisti. Per gli ultimi due anni è ristretto l’accesso del numero di turisti che possono salire su Phnom Bakheng per vedere il tramonto ed i livelli superiori di Angkor Wat sono chiusi ai turisti, mentre scale in legno coprono gran parte della soffice pietra per proteggerla dalla erosione di milioni di scarpe.
C’è da fare ovviamente molto di più e qualche giorno fa l’Apsara ha firmato un Memorandum di intesa con tre compagnie giapponesi per condurre uno studio di fattibilità per risolvere vari problemi ambientali nell’area di Angkor alla presenza del ministero del commercio cambogiano e del ministro giapponese all’economia.
Col Memorandum di intesa si vogliono risolvere vari problemi ambientali di Angkor facendo ricorso all’introduzione di tecnologie avanzate per giungere ad una zona libera da emissioni. Il progetto sarà completato per il prossimo febbraio ed è finanziato dal ministero delle finanze del Giappone. Si focalizzerà sulla fattibilità di un sistema di trasporto veicolare elettrico, sistema fotovoltaico e di gestione elettrica, sistema di riciclo delle acque ed un impianto mega solare.
La Cambogia finora non è riuscita a diversificare la sua offerta turistica verso altre aree nonostante le attuali promozioni per aree eco-sostenibili come Rattanakiri, Kratie o verso le aree costiere. La crescita del turismo ad Anglor di gran lunga supera la crescita verso le altre aree anche grazie ad un’offerta alberghiera migliore a d Siem Reap.
Ovviamente in queste condizioni la stessa cittadina di Siem Reap è sotto minaccia. La sua vecchia architettura è stata completamente soppiantata dalla più economica ed brutta architettura cinese, che rappresenta il primo fornitore di materiali di costruzione. Inoltre c’è il problema dell’energia elettrica e dei fiumi intasati per la crescita della popolazione nell’area. Un avviso lo aveva già fatto l’UNESCO quando anni fa, agli albori del turismo verso Angkor, aveva avvisato la Cambogia di essere preparata ad un massiccio influsso di visitatori verso Angkor e Siem Reap. Ma la situazione ora si fa sempre più seria e il governo dovrà essere più severo sull’area per essere sicuro che i templi li potranno vedere anche le prossime generazioni.
Traveldayilynews.asia