Ci sono due possibili ragioni per cui il capo dell’opposizione cambogiana Kem Sokha è ancora detenuto senza processo per tradimento da 19 mesi, accusa che potrebbe costargli 30 anni di carcere.
Una è che i giudici dei tribunali, allineati al governo, sanno di non avere prove a sufficienza per fargli un processo credibile, mentre la seconda è che il governo di Hun Sen non intendeva mai accusarlo davvero, ma pensava che avrebbe acconsentito alle sue richieste castranti.
Questa settimana gli avvocati di Kem Sohka hanno chiesto “la chiusura delle indagini del giudice durate oltre un anno” come ha detto il 7 maggio Chan Chen, uno degli avvocati di Kem Sokha.
Un altro avvocato della difesa, Pheng Heng, ha detto che avrebbero chiesto ancora che il loro assistito fosse prosciolto dalle accuse nonostante che in passato i tribunali avessero rigettato tali richieste. “Abbiamo studiato il caso e non ci sono prove per accusare il nostro cliente di alcun reato”.
Questo processo potrebbe avere conseguenze diplomatiche ed economiche grosse per la Cambogia a seconda di come verrà gestito. La Comunità Europea e gli USA hanno chiesto a Phnom Penh il rilascio di Kem Sokha con la minaccia di sanzioni economiche e di rimozione della Cambogia dagli accordi di commercio preferenziali se non fosse liberato.
Kem Sokha fu arrestato nel settembre 2017 due mesi prima dello scioglimento del suo partito di opposizione CNRP da parte della corte suprema con l’accusa di voler abbatter il governo.
Nonostante le scarse prove mostrate, il capo dell’opposizione resta accusato di cospirazione insieme ad elementi stranieri di voler lanciare un golpe e abbattere il CPP al potere dal 1979.
Molti analisti ritengono che originariamente il governo volesse fare un processo, condannarlo per tradimento e poi dargli un perdono reale che ora è ordinato più da Hun Sen che dal re.
Il governo ha dato vari perdoni a decine di rappresentanti del CNRP a cui nel 2017 fu vietato dalla corte suprema di fare politica. La clemenza giunge però con delle restrizioni.
Gli analisti dicono che a Kem Sokha sia stato chiesto di prendere le distanze dall’altro capo del CNRP, Sam Rainsy, in esilio dal 2015, di formare un nuovo partito che rompa il dominio del CNRP sull’opposizione e che abbia posizioni più concilianti con il CPP. Questo sarebbe il sogno di Hun Sen, dividere Kem Sokha da Sam Rainsy, i cui rispettivi partiti si unirono nel 2012 a formare il CNRP riuscendo quasi a sconfiggere Hun Sen nelle elezioni generali del 2013.
Finora Kem Sokha non ha accettato. Secondo gli analisti la ragione del ritardo del governo e tribunali a celebrare il processo è che Kem Sokha si è sempre rifiutato di cedere alle loro richieste. Il governo e tribunali sembrano perciò insicuri sul da fare di fronte alla alta posta in ballo di questo caso.
Kem Sokha ebbe a settembre gli arresti domiciliari dopo dodici mesi di carcere in una prigione derelitta vicino la frontiera col Vietnam. Poiché la legge cambogiana non prevede gli arresti domiciliari, il governo cambogiano dice che si trova sotto cauzione piuttosto che in carcere a dire che i tribunali si sono tecnicamente mantenuti nella legge che restringe la detenzione prima del processo a non più di 18 mesi, limite terminato il 3 marzo.
L’alto commissario per l’ONU dei diritti umani in Cambogia, Rhona Smith, che ha visitato il paese all’inizio del mese e che si è vista negata la sua richiesta di visita di Kem Sokha, ha detto che “è ancora sotto la detenzione di fatto a causa delle limitazioni poste su di lui dai giudici”
A giugno 2018 Il gruppo di lavoro dell’ONU sulla detenzione arbitraria affermò che la sua detenzione era arbitraria e motivata politicamente. Kem Sokha nonostante sia agli arresti domiciliari può influenzare la politica. E’ stato notato il suo modo stoico e determinato se non testardo di guardare alla propria reclusione come quella del prigioniero politico più importante.
Ha detto poco della politica, che potrebbe non essere solo perché gli è vietato, ma sembra che non ha ceduto ai termini per avere la clemenza che si crede che il partito di governo ha prospettato.
“Il regime di Phnom Penh diffonde dicerie secondo cui il presidente del CNRP voglia chiedere la sua riabilitazione da Hun Sen … La grande menzogna è che Kem Sokha intenda fondare un altro partito ed ha abbandonato la speranza di vedere un ritorno del CNRP” ha scritto Sam Rainsy a febbraio.
Se Kem Sokha non accondiscende alle richieste del CPP, come sembra il caso, allora il governo ha poche opzioni. Potrebbe semplicemente condannarlo con una sentenza che può essere di 30 anni di carcere senza offrire un perdono reale immediato.
Questo farebbe guadagnare le ire dei già critici governi esteri e spingere EU e USA ad imporre sanzioni al paese al di là delle sospensioni di accordi commerciali preferenziali.
Di certo frustrerebbe i sostenitori del CNRP in Cambogia i quali ritengono che se rimangono calmi per ora ci sono probabilità di un rilascio finale di Kem Sokha.
Se fosse liberato Kem Sokha ricomincerebbe la propria attività politica e rafforzare i sostenitori del partito. Il governo appare ora più attento ora rispetto allo scorso anno a mantenere i militanti del CNRP inattivi e timorosi.
All’inizio di maggio, un tribunale di Battabang, centro storico dell’opposizione, ha convocato 25 rappresentanti del CNRP in tribunale per rispondere sulle loro violazioni della decisione della Corte Suprema che vietava il CNRP.
“Il governo cambogiano continua a tormentare numerosi rappresentanti dell’opposizione con i tribunali minacciandoli di forti sentenze di carcere dopo che in modo ingiustificato fu disciolto il principale partito di opposizione” dice Brad Adams di HRW il 7 maggio.
Per ora il governo sembra contento di tenerlo in prigione e ritarda il suo processo in una fase più favorevole. Il CPP spera che i governi occidentali perderanno la loro posizione sulla Cambogia ammorbidendo le loro richieste sul processo democratico.
Attualmente USA e UE chiedono cambiamenti notevoli nelle condizioni politiche e di diritti umani, compreso il rilascio di Kem Sokha per poter evitare le sanzioni. Tuttavia il governo di Hun Sen potrebbe pensare di far stancare i propri critici occidentali.
La UE si trova in acque mai viste prima perché non ha quasi mai provato a farsi sentire con un governo straniero per questioni di repressione politica. Poi le prossime elezioni europee potrebbero portare ad un governo populista meno preoccupato con i diritti umani.
Inoltre di recente la Cina ha offerto a Phnom Penh le proprie rassicurazioni nel compensare le cadute finanziarie derivanti da misure punitive europee come il ritiro della Cambogia dalla corsia preferenziale di commercio del EBA, cosa che devasterebbe le esportazioni cambogiane.
Per quanto riguarda gli USA, il governo cambogiano sa che Washington ha questioni più serie da trattare; non solo la questione della presidenza Trump ma anche questioni geo-strategiche in Venezuela ed Iran ed una guerra commerciale con la Cina.
Ma l’ambasciata USA in Cambogia finora non ha dato segni di affaticamento ed ha persino alzato la voce negli ultimi mesi con dichiarazioni su Facebook:
“Sapevate che Kem Sokha è ora in detenzione da 18 mesi? 530 giorni di prigionia. E’ un uomo innocente, detenuto ingiustamente sotto false accuse. Non ci sono prove contro di lui e non è stata fissata alcuna data del processo. Nessuna prova. Nessun Processo. Nessuna giustizia”.
Una fonte afferma che il governo cambogiano pensava di rompere l’unità europea appellandosi direttamente ai singoli stati di prendere posizione contro la posizione collettiva, sebbene questa azione non sembra funzionare finora.
La stessa fonte dice che il governo cambogiano possa valutare di appellarsi direttamente al presidente Trump per superare i capi della sua amministrazione e il personale diplomatico, sebbene questo non sembri ancora funzionare.
Il problema principale di Phnom Penh resta che i suoi investigatori hanno prove tenui ed altamente soggettive del presunto tradimento di Kem Sokha, ha detto una fonte cambogiana che conosce lo stato delle indagini.
Il documento più forte sarebbe un video fortemente editato di un discorso di Kem Sokha del 2013 in cui parlava di aver ricevuto assistenza dagli USA per vincere un seggio alle elezioni generali, affermazione che i suoi avvocati dicono sia un mero riferimento a delle dichiarazioni di gruppi democratici americani verso vari partiti cambogiani.
Una prova del genere potrebbe essere sufficiente ad essere condannati nelle corti politicizzate della Cambogia e servirebbe come mezzo propagandistico locale, anche se sarebbe condannato come pretestuoso dai governi occidentali, secondo la fonte.
Ci sono chiari segni che questa cosa viene da lontano. Agli inizi del 2015 un breve filmato prodotto da un’agenzia del governo e messo in onda in una televisione della figlia di Hun Sen, Hun Mana, descriveva quello che era definito come un segreto disegno di golpe di Kem Sokha, una narrazione molto simile a quella che portò agli arresti del 2017.
In quei giorni, il direttore dell’agenzia del governo, Tith Sothea, disse ai media locali che il suo dipartimento aveva prodotto il film per incoraggiare la magistratura ad usare i metodi legale e a prendere le opportune misure” contro Kem Sokha.
Inoltre una corte di Phnom Penh interrogò Kem Sokha nel gennaio 2014 senza trovare ragioni per continuare le indagini sulle accuse secondo cui aveva incitato le proteste scoppiate dopo le elezioni del 2013, proteste che il governo descrisse come un tentativo di golpe ispirato dalla opposizione.
Il governo del CPP ha quindi considerato Kem Sokha come traditore sin dagli inizi 2015. Ma quattro anni dopo non è ancora chiaro se chi lo accusa ha prove convincenti portando molti a concludere che il caso contro di lui è più politico che legale.
David Hutt, Asiatimes.com