Quindi chi è Prabowo Subianto? Alleato di Suharto, non amante della democrazia pluralistica e secolare, ha presieduto a violazioni di diritti, ma sostenitore delle politiche di Joko Widodo
L’ex ministro della difesa Prabowo Subianto vince al primo turno le elezioni presidenziali indonesiane con una percentuale superiore al 50% che gli permette di evitare il secondo turno contro uno degli altri candidati.
I sondaggi che hanno dato nel passato previsioni affidabili dicono che ha preso un largo margine con il 58% del voto, mentre i voti reali richiedono un certo tempo per arrivare ed essere certificati.
E’ una vittoria immensa per Prabowo il quale in passato aveva perso tutte le elezioni, dovuta in gran parte al sostegno del presidente uscente Joko Widodo che resta molto popolare e anche perché Prabowo ha posto la sua presidenza come se fosse una terza presidenza di Jokowi.
Naturalmente Jokowi che in molti modi ha presieduto una regressione democratica ha avuto qualcosa in cambio del suo sostegno. La regressione democratica è legata all’uso dell’esercito in molti affari interni, la debole lotta alla corruzione, la creazione di una sua dinastia familiare, l’incapacità di difendere i diritti delle minoranze. Il figlio di Joko Widodo è ora vicepresidente di Prabowo, nonostante che Joko Widodo abbia promesso di non voler creare una dinastia familiare, e il figlio sarà posizionato per poter correre in un prossimo futuro per la presidenza.
Se Prabowo, ormai ultrasettantenne, dovesse morire, il figlio di Jokowi sarebbe immediatamente presidente.
Jokowi si è rivelato un normale politico indonesiano, eccezion fatta per di due candidati accidentali Gus Dur e BJ Habibie, che costruiscono una dinastia familiare che si aggiunge alla politica degli accordi dominata dall’elite che minano da anni il paese persino mentre Jokowi perseguiva politiche economiche alquanto efficaci.
Da presidente Prabowo continuerà probabilmente le politiche economiche di Jokowi con la costruzione di infrastrutture, provando a semplificare i regolamenti ambientali per gli investimenti stranieri nella speranza di intercettare chi ora fugge dalla Cina, e attenendosi a politiche populiste specifiche per aiutare i poverissimi.
Prabowo , mentre non nega i cambiamenti climatici, sembra anche pronto ad adottare politiche che accrescerebbero molto le emissioni indonesiane di gas serra e a tagliare larghi appezzamenti di foreste che sono un serbatoio fondamentale di diossido di carbonio.
Nel campo della politica estera, Prabowo vuole che il suo paese sia vista come una maggiore potenza in Asia e nel mondo, riprendersi la guida reale dell’ASEAN, giocare un ruolo maggiore nelle istituzioni globali ed altro. Non cambierà molto, per lo meno ora, dal bilancio che Jokowi cercava tra Cina e USA, ma potrebbe essere più incline a rafforzare difesa e accordi contro la Cina.
Ed ora giungiamo a quello che tutti sanno ma di cui nessuno parla.
Finché è stato ministro di Jokowi, aveva espresso chiaramente il proprio sdegno per la già traballante democrazia indonesiana. Nelle sue campagne elettorali precedenti aveva promesso di essere un uomo forte sulla linea del presidente filippino Duterte o del turco Erdogan. In una manifestazione nota giunse su un cavallo bianco, simbolo dell’uomo forte e promise di risolvere lui stesso i problemi, non attraverso una democrazia confusionaria. Apertamente espresso il suo spregio per i diritti delle minoranze tra cui quelle religiose anche se l’Indonesia è uno stato laico.
Inoltre, cosa forse più preoccupante, una vasta gamma di accuse credibili rivela che durante gli anni ’90, durante l’era dittatoriale di Suharto e l’immediato dopo-Suharto, l’allora generale Prabowo (che a un certo punto era sposato con la figlia di Suharto) ha commesso vaste violazioni dei diritti.
Tra queste ci sarebbero il rapimento, la tortura e la scomparsa possibile di dissidenti politici, accusa che lo fece espellere dall’esercito, dopo che fu condannato per questi crimini.
Le persone scomparse sono presumibilmente morte. Lui giocò un ruolo importante nelle violenze brutali commesse a Timor Est, mentre la provincia teneva un referendum per uscire dall’Indonesia e visse una serie di massacri ad opera delle forze speciali indonesiane. Queste erano guidate e addestrate in brutalità da Prabowo. Timor Est fu fisicamente distrutta con la morte di migliaia di civili nei massacri. Per anni gli USA negarono a Prabowo un visto a causa di questi presunti crimini.
Quindi chi è Prabowo Subianto? E’ un ultrasettantenne. Fino a qualche anno fa disdegnava la democrazia, presiedeva a violazioni di diritti, era alleato di Suharto, e non aveva alcun interesse in una democrazia pluralistica e secolare.
Oppure è l’uomo che da ministro della difesa, improvvisamente ha assunto un volto più pacato e sembra voler abbracciare l’idea della democrazia?
Ce lo dirà il tempo, ma le vecchie abitudini sono dure a morire.
Joshua Kurlantzick, CFR.ORG