Il gruppo di democratici di Cittadini Reistenti è stato fermato all’arrivo della stazione di Hua Hin nonostante le forti pressioni dei militari che hanno provato anche le intimidazioni contro le famiglie per impedire la manifestazione.
Il sito è aperto a tutti quello che lo vogliono visitare ma non deve essere usato come base per altri motivi, aveva detto il governo.
Non essendo riusciti a fermare Sirawit Serithiwat, i militari hanno contattato la madre Patnari Charnkij per tutta la notte tra il sabato e la domenica convocandola il giorno successivo in una base militare.
“Qualunque cosa accada non potete protestare” è stato detto alla donna la notte per telefono. Tutta la famiglia si è sentita intimidita.
Sono stati fermati almeno 4 giovani del gruppo “Cittadini Resistenti” tra i quali ci sarebbero Anon Nampa, un avvocato che ha difeso molti militanti democratici, e Sirawit Serithiwat. Entrambi sono accusati di aver sfidato il divieto della giunta di fare manifestazioni pubbliche.
La gita voleva essere una protesta contro la corruzione che si cela dietro la costruzione di questo parco fatto proprio dai militari thailandesi.
Pubblichiamo un altro editoriale del TheNation su questa vicenda specifica
Una brutta repressione sulle proteste per il parco Rajabhakti
Determinati a lavare i panni sporchi della presunta corruzione a casa propria, i militari stanno reagendo in modo spropositato al coinvolgimento pubblico.
Il modo in cui NCPO tratta lo scandalo del Parco Rajabahkti accresce il peso alle lamentele crescenti secondo cui non riesce nella sua missione affermata di liberare il paese dalla corruzione.
La giunta, il governo e l’esercito indagano accuse di grosse mazzette nel fondere le statue per il parco di proprietà dei militari a Prachuap Kiri Khan e bloccano tutti gli sforzi indipendenti di scrutinare la materia.
La scorsa settimana due capi delle magliette rosse del UDD, Jatuporn Promphan e Nattawut aikuar furono detenuti per ore dopo aver parlato della corruzione percepita nell’attribuzione di contratti di fusione delle statue del parco di re riveriti.
Minacciati di arresto, i due furono costretti a dire di evitare di provocare ogni azione a proposito dello scandalo. I militari hanno circondato Nattawut, ex ministro del governo Yingluck, e la sua famiglia di ufficiali in abiti civili.
La scorsa settimana Patnaree Charnkit, madre dello studente attivista Sirawit “Ja New” Seritiwat (del Gruppo cittadini resitenti), era stata convocata presso un campo militare poiché l’esercito aveva deciso che la donna non era riuscita a fermare il figlio dal parlare sullo scandalo. Patnaree disse ai giornalisti di aver ricevuto una fila di telefonate da parte dei militari che le chiedevano di fermare le attività politiche del figlio, o le autorità non avrebbero garantito della sua incolumità.
Sirawhit, studente di scienze politiche, non si trovava a casa quando i militari andarono a cercarlo. Portarono via invece sua madre tentando di intimidirla dicendo che non avrebbero potuto proteggere Sirawit se non avesse detto loro dove si trovasse. “Quello che accade a tuo figlio da ora in poi non è responsabilità dei militari” ha detto la donna riferendo le parole dei militati. La donna ha detto ai suoi torturatori che il figlio avendo 23 anni ha il diritto di pensarla come vuole ed è al di là del controllo che può mai esercitare.
Sirawit si nascondeva almeno temporaneamente dalle autorità. Su Facebook ha invitato le persone aperte di mente come lui ad unirsi ad una gita al Parco Rajabhakti. Alcuni hanno accettato l’invito e ieri si sono diretti a Hua Hin col treno o con l’auto intendendo chiedere che si faccia qualcosa contro le persone coinvolte nella corruzione. I parco comunque era chiuso per manutenzione e i manifestanti sul treno furono fermati a Bang Pong dove Sirawhit e gli altri sono stati arrestati.
Il governo ha nominato il suo proprio comitato per indagare le transazioni finanziarie per il parco che costa oltre un miliardi di baht, 28 milioni di dollari. Gran parte donato, il resto proveniente dalle tasse. Ufficiali anziani dei militari avrebbero chiesto la bustarella dai contraenti. La costruzione è sotto la supervisione del viceministro della difesa generale Udomdej Sitabutr che ha rigettato le richieste di un’indagine indipendente.
Il caso rappresenta una grossa opportunità perché il governo dimostri la sua determinazione nella lotta contro la corruzione che pervade tutto. Avrebbe potuto immediatamente indicare le cose che non andavano e punito i colpevoli, ma invece sta guadagnandosi discredito per punire cittadini che esprimono preoccupazione.
Il portavoce governativo, generale Sansern Kaewkamnerd ha tentato di dare un che di “felice” alla reazione spropositata della giunta, dicendo che i manifestanti potevano visitare il parco e sarebbero andati incontro ad azione legale se avessero disturbato la pace o causato altro guaio.
Forse è stato involontariamente troppo franco quando ha detto:”I thai possono giudicare le intenzioni di questi organizzatori politici, e sono scocciati di persone che istigano sollevazioni politiche. Questa gente non deve manomettere un posto che i Thai hanno costruito per fede e fedeltà alla monarchia facendo qualcosa con intento malizioso”.
Invece di descrivere cittadini preoccupati come guastafeste quando tutto quello che hanno fatto è sfidare la gestione del caso, il governo ha bisogno di sapere se qualche suo ufficiale ha calpestato quella fede e quella fedeltà alla monarchia.
Dare alla gente un ruolo nelle indagini sarebbe una reazione molto più produttiva verso le proteste.