Un nuovo scandalo percorre le istituzioni filippine dopo che la Commissione di Verifica, COA filippino, ha fatto conoscere il suo rapporto annuale sul 2020 secondo cui il ministero della sanità non ha speso quasi 200 milioni di euro nella lotta alla pandemia.
Sempre il COA filippino ha trovato “varie irregolarità” del valore di oltre un miliardo di euro nella spesa dei fondi del ministero della sanità con conseguenti opportunità perse nel combattere una pandemia di scala che non ha precedenti nella storia.
Proprio queste irregolarità sulla spesa lasciano molti dubbi sulla regolarità delle transazioni collegate.
Sotto accusa è il ministro della sanità Francisco Duque che è uno dei fedelissimi del presidente Filippino, che ha gestito una marea di soldi senza peraltro si sia mai avuto un attimo di tregua nella corsa dell’epidemia nonostante le pur tantissime serrate applicate.
E’ passato oltre un anno dallo scoppio della pandemia ed il paese si dibatte ancora per contenere il virus che ha colpito almeno 1,64 milioni di persone uccidendone oltre 30 mila, mentre in questi giorni il numero di infezioni è ritornato sopra le decine di migliaia e le morti sono 161.
“Si può quindi dire che questi fondi rimasti fermi alla fine dell’anno non si sono tradotti nei tanto necessari medicinali in più, equipaggiamenti e servizi di cui avrebbero beneficiato sia i lavoratori della sanità che la gente durante i periodi critici della pandemia. … Questi miliardi di fondi pubblici avrebbero potuto salvare molte vite se si fossero tradotti in programmi significativi durante lo stato di emergenza nazionale”
https://www.rappler.com/nation/coa-rejoinder-dilly-dally-doh-explanation-covid-funds
Il presidente Duterte da parte sua ha difeso Francisco Duque perché non ha fatto nulla di sbagliato ed ha detto che non accetterà mai le sue dimissioni.
“So che vuoi dimetterti ma sai anche che le rifiuterò. Perché vuoi dimetterti? Te lo dico ora di non farlo. Non hai fatto nulla di sbagliato”ha detto il presidente in un discorso televisivo aggiungendo che ci potrebbero essere errori oppure che non sono stati forniti tutti i documenti necessari ma che è impossibile rubare un miliardo di euro.
Duterte ha anche attaccato il COA filippino per aver messo in cattiva luce tutto il personale del ministero diretto da Francisco Duque in un periodo così delicato.
Il COA è organo indipendente costituzionale i cui dirigenti non sono stati nominati da Duterte.
Nel rapporto del COA filippino tra l’altro si citano acquisti per 100 milioni di euro di acquisti senza documentazione di spesa, mentre altri 500 milioni di euro che servivano “a rafforzare la capacità del ministero di affrontare la pandemia” sono stati stanziati ma non legati ad alcun contratto.
Altri fondi spesi ed utilizzati sotto varie forme non avevano basi legali giustificative sufficienti, ma soprattutto restavano inutilizzati fondi da 1 miliardo di euro da spendere per equipaggiamento medico e rifornimenti per materiali medici. 200 milioni di euro non sono stati spesi per pagare il personale sanitario.
Il COA ha notato che proprio le deficienze di gestione di alcuni fondi di rimborso alle strutture mediche andavano anche in senso contrario alla volontà di governo.
Il responsabile di queste deficienze di gestione ovviamente è il ministro Francisco Duque, che presiede anche la taskforce di lotta al COVID-19, perché non c’è stata aderenza alle leggi, regole e regolamenti.
Il rapporto del COA filippino comunque non è una messa sotto accusa del ministro a cui anzi chiede che con urgenza ed efficienza agisca per chiarire le varie deficienze fornendo le risposte e i documenti richiesti sull’utilizzazione dei fondi spesi e da spendere.
Dal momento che è ormai iniziata la corsa per la campagna elettorale e che vari alleati di Duterte si stanno smarcando dal presidente, è iniziata la discussione sui fondi e le spese costringendo il COA ad emettere una chiarificazione sul rapporto in cui si specifica bene che il ministero ha tutto il tempo di aderire alle raccomandazioni richieste e a rettificare gli errori indicati.
“Il rapporto stesso non cita alcuna scoperta dei commissari su fondi che si sono persi a causa della corruzione”.
Delle irregolarità dei fondi per il covid-19 da 1 miliardo di euro il COA nota che 800 milioni riguardano trasferimenti di fondi ad altri ministeri ed agenzie partner che non hanno l’opportuna documentazione.
“Non ci sono indicazioni che questi fondi non possano essere giustificati… il processo di verifica per le irregolarità non è stato completato ed è quindi prematuro arrivare a conclusioni su quello che si troverà nel Rapporto Annuale di Verifica Consolidato”
Tra i soldi non spesi e quelli spesi senza documentazione approvata ci sono almeno 200 milioni di euro destinati ai lavoratori della sanità, che sono in prima linea nella lotta alla pandemia.
Il ministro della sanità ha detto che il suo ministero sta già provvedendo a dare le opportune giustificazioni e che “quanto detto sull’utilizzazione dei fondi, la registrazione delle donazioni, le indennità di mensa e il risarcimento per i Lavoratori della Sanità sono stati già risolti.
Il ministero sta lavorando ad affrontare le altre discrepanze trovate per assicurare che le tasse ed i fondi affidati al ministero siano usati in modo efficiente.
“Non c’è stata alcuna corruzione. Abbiamo dato i fondi ai nostri concittadini. Le questioni indicate si stanno affrontando al ministero”ha detto Duque. “Fidatevi che i fondi destinati al ministero sono tutti spesi per acquistare i kit diagnostici, il materiale di produzione individuale, per pagare le indennità, i salari del personale”
Quest’ultima vicenda di certo getta una cattiva luce sul ministero della sanità e sul governo Duterte che in precedenza ha già avuto problemi, da Nicanor Faeldon, implicato in vari scandali prima alle dogane e poi nel dipartimento dei carceri e poi licenziato, alla ministra del turismo Wanda Teo che si dimise per accuse di corruzione del suo ministero.
Sull’innocenza di Duque ora dubitano anche suoi ex alleati e le accuse al COA di Duterte ora sono ribattute da qualche politico in più.
Uno di questi è il senatore Panfilo Lacson il quale dice che il COA “ha un mandato da osservare e nessuno può dare loro ordini” visto che tutti i documenti sono pubblici e che quindi il presidente è andato fuori del suo mandato nell’attaccare il COA.
Il parlamentare di opposizione Edcel Lagman ha invece detto che piuttosto che intimidire i membri del COA è meglio ordinare le indagini su chi è coinvolto nella corruzione.
“Non si nega il diritto all’informazione della gente e non se ne soffocano le proteste dicendo che i rappresentanti debbano essere protetti dalla percezione della corruzione”
“Non si sarebbe dovuto già sospendere il ministro Duque se si applica lo stesso metro di giudizio usato per i dirigenti del Philheath” si è chiesto la senatrice Grace Poe a proposito di un’altra agenzia Ombudsman, che indaga con poteri sui dirigenti e ministri, i cui capi sono stati nominati da Duterte?