La rinascita dell’ideologia nelle coalizioni presidenziali
Benchè ci sia stato un vasto scetticismo tra gli studiosi sull’importanza dell’ideologia nelle recenti elezioni indonesiane, la posizione dei candidati presidente forse suggerisce che quest’anno possa essere differente. E’ ora certo un singolo confronto. Il capo del Gerindra Prawobo Subianto e il suo vice Hatta Rajasa del PAN saranno opposti a Joko Widodo e l’exe vicepresidente Jusuf Kalla.
La gamma ideologica che si applica generalmente ai partiti politici indonesiani varia in un continuo dal partito nazionalista laico del PDIP, che si batte per la separazione della religione e dello stato, ai partiti pseudo islamici che favoriscono un ruolo maggiore per l’Islam nei processi legislativi e di governo come PKS, PPP e PBB.
I partiti che occupano il centro di questo spettro includono il Golkar, PD, PKB e PAN. Questi sono tutti legati al Pancasila, aderiscono cioè all’ideologia ufficiale indonesiana sviluppata dal compianto presidente Sukarno, stando ai loro statuti di partito, ma finora si sono volontariamente accomodati su agende politiche ispirate all’Islam o mantengono legami importanti con organizzazioni islamiche di massa, come PKB e PAN.
I partiti più giovani come Gerindra, Hanura e Nasdem, mancando di una presenza parlamentare storica non sono facili da sistemare in questo continuo. Furono tutti fondati su una piattaforma ispirata al Pancasila e vantano tanti iscritti non musulmani. Comunque una clausola del manifesto di partito del Gerindra che sostiene di proteggere la purezza religiosa è stata criticata per il fatto di entrare negli affari religiosi e minacciare i diritti delle minoranze, suggerendo un grado di apertura dentro il partito verso agende islamiche più estremiste.
Dopo settimane di manovre politiche è emersa una coppia di coalizioni chiaramente polarizzata: un’alleanza chiaramente pluralista di PDIP, PKB, Nasdem, Hanura e il piccolo PKPI dietro la coppia Jokowi-Kalla, ed una coalizione Prawobo Hatta del Gerindra, Golkar, PPP, PKS e PBB che hanno un carattere molto più ovviamente islamico.
Mentre le coalizioni in sé sembrano relativamente consistenti in termini ideologico, il fatto che partiti un tempo contro il potere come PAN, PKS e ed il piccolo PBB abbiano dato il proprio sostegno ad una figura nota dell’Ordine Nuovo come Prawobo potrebbe dare qualche dubbio su questa coerenza.
Ma piuttosto che descrivere una tale alleanza come “una condivisione di potere promiscua”, deve essere vista alla luce dei rispettivi orientamenti ideologici del Gerindra e del PDIP. Mentre il primo è uno strumento fortemente personalizzato per le ambizioni personali di Prawobo, ed è perciò legato alla sua tendenza politica propria, il PDIP ha tradizioni di lungo corso ideologiche e socioculturali che sostengono il suo allineamento politico.
Vale la pena ricordare che la sola grande unione dei partiti islamici dal processo democratico, Poros Tengah del 1999 di breve vita, fu costruito per negare la presidenza alla matriarca del PDIP Megawati Sukarnoputri. Quindici anni dopo, e indipendentemente dalle lotte interne al PPP sulla definitiva direzione del proprio sostegno, appare che partiti come PPP e PKS si allineano naturalmente contro i valori pluralisti, laici rappresentati dal PDIP.
Prawobo ha da tempo mostrato abilità da camaleonte per sottolineare le sue credenziali nazionaliste, religiose, cosmopolite o commerciali al momento giusto. Nel dare un altro discorso impressionante per la sua passione all’annuncio della coppia presidenziale, Prawobo ha caratterizzato la sua coalizione di sostegno come comprendente “partiti religiosi e nazionalisti, sebbene dentro questi partiti religiosi si trovino religiosità, e dentro i partiti religiosi si trovi il nazionalismo”.
Dopo aver passato mesi a corteggiare gli investitori esteri e commentatori internazionali prima ella stagione elettorale, da allora ha adottato una politica populista, una retorica ultranazionalista che secondo lui migliorerà la sua attrattiva elettorale. Quando lavorerà con i sui partiti di coalizione, Prawobo farà valere la sua volontà ad accomodare le agende politiche islamiche.
L’annuncio della coppia Jokowi Kalla fu di forte contrasto con il tono religioso dell’evento corrispondente di Prawobo Hatta. Tenutosi all’esterno di un museo che mostrava artefatti risalenti alla lotta di liberazione indonesiana, presentava un musicista cristiano di Papua e il membro del PDIP Edo Kondologit che cantava varie canzoni nazionaliste. C’era poca religiosità da mostrare e al culmine della cerimonia c’era Kalla e Jokowi baciare la bandiera indonesiana.
Mentre Jokowo ha provato a rafforzare le sue credenziali islamiche con tante foto presso moschee lungo il percorso elettorale , non ci sono dubbi sul suo rappresentare l’alternativa presidenziale pluralista: uno status molto consistente con la posizione come esponente del PDIP. Una ragione per aver scelto Kalla come compagno di corsa con Jokowi è la sua capacità di rassicurare gli elettori musulmani, una parte dei quali resta alquanto non convinta della capacità di risposta del presidente ai loro bisogni.
Molto ora dipende da come possono essere usati gli strumenti di partito a sostegno dei suoi aspiranti candidati e da trasmetteranno i candidati la propria piattaforma e il proprio fascino.
Per come stanno le cose Prawobo su questo piano supera Jokowi. Mentre Jokowi ha lottato per iniettare energia, entusiasmo e sostanza nelle sue apparizioni formali pubbliche, Prawobo resta un animale politico fortemente efficace sulla sua piattaforma scelta: ultranazionalismo e populismo in favore dei poveri con una coloritura di toni religiosi. Mentre il fondatore del PAN Amien Rais ha paragonato l’oratoria di Prawobo a quella di Sukarno, Jakowi ha teso verso discorsi brevissimi tenendosi lontano da affermazioni pubbliche significative che articolino una chiara visione per i prossimi cinque anni.
La scelta per gli elettori indonesiani è ora abbastanza chiara tra un retorico nazionalista belligerante sostenuto da elementi politici più conservativi dell’Indonesia, ed un possibile riformista di basso profilo sostenuto da una coalizione pluralista la cui campagna sta annaspando da troppo tempo.
Tom Power, ANU, Eastasia.org